La spesa militare globale nel 2023, secondo i dati dell’istituto SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute, l’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma) ha superato i 2,4 trilioni di dollari, raggiungendo con un nuovo record il livello più alto mai registrato.
Categoria: Pace, giustizia e istituzioni forti
Obiettivo 16: Pace, giustizia e istituzioni forti
Pace, giustizia e istituzioni forti.
Russia e Usa aggiornano la dottrina sull’impiego delle armi nucleari. L’escalation in Ucraina abbassa la soglia di intervento, mentre l’America teme un attacco congiunto
Più potere e discrezionalità ai presidenti. Spariti controlli e disarmo, si va verso un riarmo atomico
Il 19 novembre scorso il presidente Vladimir Putin ha firmato il decreto esecutivo che approva i principi fondamentali della politica statale della Federazione Russa sulla deterrenza nucleare, anticipati in parte nella sua dichiarazione del 25 settembre scorso nella sessione aperta del Consiglio di sicurezza russo.
Giustizia climatica: annullata la prima sentenza contro Shell. Manca un consenso scientifico unanime sulla percentuale di riduzione delle emissioni, secondo la Corte dell’Aja
Si conferma l’incertezza del diritto al clima: scienza e giudici non possono diventare legislatori
Al momento non c’è sufficiente consenso tra i climatologi su una percentuale specifica di riduzione delle emissioni a cui una singola azienda dovrebbe attenersi: è la motivazione con cui la Corte dell’Aja ha accolto l’appello della multinazionale britannica Shell contro il giudizio di primo grado con il quale un tribunale olandese le aveva imposto di ridurre le proprie emissioni di CO2 del 45% entro il 2030.
Per la Corte, infatti, non si può imporre una soglia precisa a una singola azienda: ne escono sconfitti gli ambientalisti ma, soprattutto, è stata ancora una volta messa a tacere la voce dell’ambiente.
Disobbedire alle leggi è una pratica della democrazia, secondo Federico Zuolo filosofo politico dell’Università di Genova
“La disobbedienza compare quotidianamente nella discussione pubblica. C’è chi la evoca fiducioso, e chi la deplora; chi la attende, e chi la teme. In ogni caso, sembra far parte del nostro vissuto politico quotidiano. Eppure, oggi è difficile valutarne la consistenza storica e politica.”
Così Federico Zuolo, docente di filosofia politica dell’Università di Genova, introduce, nell’ambito delle iniziative organizzate dal Laboratorio per la pace dell’Università di Ferrara, il suo libro “Disobbedire. Se, come, quando”, in cui analizza i vari aspetti che caratterizzano la disobbedienza nel tentativo di costruire uno spazio discorsivo condiviso, aperto a prospettive valoriali, politiche e umane di diversa origine.
La violazione dei diritti umani riguarda tutto il Mondo, anche l’Occidente. A rischio è la stessa democrazia, secondo Riccardo Noury di Amnesty International
L’ultimo rapporto evidenzia passi indietro nei diritti universali, con rischi legati a una tecnologia non regolamentata
“Nel 2023 il Mondo è sfrecciato all’indietro rispetto alla promessa dei diritti umani universali del 1948, nonostante dall’altro lato si stia proiettando sempre più velocemente in un futuro dominato da una tecnologia senza regolamentazione. I passi indietro fatti sul fronte dei diritti umani non sono però avvenuti nel silenzio. Le persone di tutto il Mondo si sono opposte a questa regressione, dimostrando una solidarietà globale senza precedenti.”
Gaza: il reato di genocidio è difficile da definire, ma lì è in atto, secondo Francesca Albanese, giurista, Relatrice speciale Onu sui territori palestinesi occupati
“Gaza rappresenta la fine dell’umanità: ormai è un cimitero in cui si confondono macerie e resti umani”
“Apartheid, genocidio, sono brutte parole, sono parole ‘scabrose’. Usare la parola genocidio non è scabroso: sono crimini. È ‘scabroso’ che ciò avvenga. E ‘imparzialità ormai è diventata una parola, pomposa per giustificare l’indifferenza. Ma non è quello che faccio io. Da imparziale io guardo ai fatti, tutti, ed è per questo che oggi non esprimo semplici parole di condanna nei confronti degli israeliani.” È il concetto stesso di genocidio quello che Francesca Albanese, giurista e relatrice speciale delle Nazioni unite sui territori palestinesi occupati ha affrontato per descrivere la situazione di Gaza durante il festival di Internazionale che si è svolto recentemente a Ferrara.
“Il coraggio di avere paura”. Sul filo di rasoio dell’escalation della guerra fra potenze nucleari in corso in Europa
Un solo ordigno nucleare “tattico” provocherebbe in meno di un'ora decine di milioni di morti
Nel 2019 un gruppo di ricercatori dell’università di Princeton, guidati dal professor Alex Glaser, svolse una simulazione sugli effetti di una guerra nucleare tra Russia e Nato. Il modello era basato sulla reale dotazione nucleare delle potenze in campo e sui rispettivi obiettivi strategici ed aveva come ipotesi di avvio un primo colpo “tattico” nucleare inviato dall’esclave russa di Kaliningrad – l’antica Königsberg, città di Immanuel Kant autore, tra l’altro, del progetto Per la pace perpetua… – con l’obiettivo di fermare l’avanzata della Nato verso i confini russi, e la conseguente risposta nucleare USA-Nato.
Prospettive grigie per il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari. La seconda sessione per la conferenza di riesame si chiude senza documento
Contrapposizioni su ogni punto, clima politico avvelenato dai conflitti e dal riarmo bloccano la diplomazia
Si è svolta a Ginevra dal 22 luglio al 2 agosto, sotto la presidenza dell’ambasciatore kazako Akan Rakhmetullin, la seconda sessione del comitato preparatorio (PrepComII) dell’undicesima Conferenza di riesame (RevCom) del Trattato di non proliferazione (NPT), prevista per il 2026.
Le isole del Pacifico al centro di un secolare conflitto strategico. Ora la tensione è Cina-USA
Mentre incombe la minaccia del cambiamento climatico, gli isolani cercano di affermare la loro cultura e indipendenza strategica. E Hugo Pratt aveva già raccontato tutto
Dal 9 luglio la squadra navale d’attacco della portaerei cinese Shandong sta operando nel mare delle Filippine, dopo aver attraversato lo stretto di Luzon, fra Taiwan e la principale isola filippina.
Contributi al dialogo – La “forza della verità” per decostruire la narrazione bellicista
La questione del peggioramento delle condizioni della libertà di stampa a livello mondiale – anche nel nostro Paese – è di capitale importanza in un periodo in cui le guerre aumentano di numero e violenza e la menzogna diviene un’arma diffusa e sempre più sofisticata grazie a nuove tecnologie.
Il filosofo Pasquale Pugliese, invitato a “parlare di pace in tempo di guerra” agli Emergency Days di Ferrara, ci propone diversi spunti di approfondimento
La responsabilità di istituzioni, aziende e finanza di fronte alle crescenti disuguaglianze sociali ed economiche
Per l’economista Stefano Zamagni non basta rispondere delle conseguenze delle azioni direttamente compiute
Cosa significa oggi essere responsabili? Abituati a un concetto di responsabilità “attiva”, nel quale è responsabile solo chi agisce concretamente, spesso trascuriamo invece le conseguenze del non agire: tuttavia, ognuno di noi ha precise responsabilità a livello sociale, ambientale ed economico anche e soprattutto quando sceglie, appunto, di non fare nulla. A spiegarci i molteplici livelli della responsabilità è Stefano Zamagni, economista, autore del libro “Responsabili. Come civilizzare il mercato”, nel quale introduce anche l’idea del “trilemma”, cioè la necessità di operare mantenendo in armonia queste tre dimensioni, contrariamente a quanto spesso oggi avviene.
Nel Canto General di Neruda messo in scena dal Centro teatro universitario di Unife risuona l’epica di un oggi lacerato da guerra e oppressioni ma anche l’incontenibile forza della Natura
“Quando ero giovane, la poesia di Pablo Neruda era una lettura ‘obbligatoria’ per la nostra generazione” afferma Michalis Traistis responsabile dei laboratori del Centro teatro universitario di Unife nel presentare nei giorni scorsi al Teatro universitario di Ferrara lo “studio teatrale” Canto General, tratto dall’omonimo poema epico di Pablo Neruda . “Ora, riletto a distanza di anni, lo si apprezza ancora di più. Non è solamente un grande affresco dell’America latina come fu concepito in quegli anni, ma è diventato, nel tempo della globalizzazione, il canto di una Storia-Mondo.