Dopo anni di progressi, secondo l’Indice globale della fame 2022 (Global Hunger Index, GHI) pubblicato dalla Fondazione Cesvi (Cooperazione e sviluppo) l’insicurezza alimentare nel Mondo è tornata ad aumentare. Conflitti, cambiamento climatico e Covid-19 hanno portato a 828 milioni le persone malnutrite nel 2021: 46 milioni in più rispetto all’anno precedente e 150 milioni rispetto ai livelli pre-pandemia. Abbiamo chiesto alla Fondazione Amka Onlus, che opera in Repubblica democratica del Congo (Rdc) e Guatemala, di descriverci la situazione nei due Paesi e in che modo si cerca di promuovere uno sviluppo sostenibile attraverso il potenziamento della sovranità alimentare.
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Covid-19: per fermare la pandemia è necessario vaccinare i Paesi poveri. Ma la strategia globale per un accesso equo alle cure è fallita
Si rischiano nuove varianti in tutto il Mondo
Secondo Our World in Data, al 18 settembre 2022 sono state somministrate 12,68 miliardi di dosi di vaccino contro il Covid-19 a livello globale e ora ne vengono somministrate 4,5 milioni ogni giorno. Il 67,9% della popolazione mondiale ha ricevuto almeno una dose di vaccino, ma di questi solo il 22,5% nei Paesi a basso reddito. La strategia nata per garantire equità nella distribuzione tra Nord e Sud del Mondo non ha raggiunto i suoi obiettivi, con milioni di dosi ad oggi ancora non consegnate.
Dopo la pandemia aumentano le disuguaglianze nel mondo del lavoro
Secondo l’ultimo rapporto Istat, colpiti in particolare donne, giovani e stranieri. E non ci sono tutele per la disabilità
Dall’ultimo rapporto dell’Istituto nazionale di statistica (Istat), dedicato alla situazione economica e sociale del nostro Paese tra il 2021 e i primi mesi del 2022, emerge una situazione di sempre maggiore vulnerabilità per le fasce svantaggiate di lavoratori. Lo studio, infatti, si inserisce in un mondo del lavoro caratterizzato da crescenti disparità retributive, forte disagio economico per molte famiglie e poca tutela nei casi di disabilità.
La transizione ecologica non può avvenire senza giustizia sociale
Le città sono le maggiori responsabili dell’inquinamento. Ma secondo Farinella e Alietti di Unife la pianificazione urbana senza equità non funziona
“Oggi chi vive nelle favelas lavora nei quartieri vicini, dove la ricca borghesia si serve di questi lavoratori per mantenere il proprio benessere. E si tratta delle stesse dinamiche che caratterizzano lo sviluppo a livello globale: molte città del Mondo sono strutturate in questo modo, e in esse si produce la ricchezza che serve a noi per prosperare, con una serie di conseguenze in termini di disuguaglianze sociali e ambientali.” Parte da questo quadro generale l’architetto Romeo Farinella per affrontare, con il sociologo Alfredo Alietti, il tema dell’ordine e del disordine urbano, come dimensioni che hanno accompagnato lo sviluppo delle nostre città e che sono oggi legate alle disuguaglianze sociali e ai temi della giustizia climatica.
Aumentano le disuguaglianze tra ricchi e poveri. E la responsabilità è soprattutto politica (2)
Politiche sociali inadeguate per l’impoverimento dei Governi. E la giustizia climatica sembra ancora lontana, secondo l’economista Sandrine Labory di Unife
Una via per capire le crescenti disuguaglianze evidenziate dal World Inequality Report 2022 è il gap tra la ricchezza netta dei Governi e quella del settore privato. Negli ultimi quarant’anni i Paesi sono diventati più ricchi, ma i loro Governi sono diventati significativamente più poveri. La quasi totalità della ricchezza è infatti in mano privata, come dimostra il fatto che la quota detenuta dagli attori pubblici nei Paesi più ricchi è vicina allo zero o negativa.
Aumentano le disuguaglianze tra ricchi e poveri. E la responsabilità è soprattutto politica (1)
Le disuguaglianze interne aumentano, ma la colpa non è solo delle politiche di liberalizzazione, secondo l’economista Federico Frattini di Unife
Finalizzato a delineare un quadro generale delle disuguaglianze a livello globale, l’ultima edizione del World Inequality Report 2022 affronta anche l’effetto del Covid-19 su redditi e ricchezza e la correlazione tra il possesso della ricchezza e l’impatto sul cambiamento climatico. Il quadro che ne emerge è che, ancora una volta, le disuguaglianze sono una scelta politica, e non un fatto inevitabile.
Haiti: crisi ambientale e umanitaria in uno dei Paesi più poveri del mondo
Ma più delle catastrofi naturali la colpa è delle diseguaglianze sociali e dell’instabilità e violenza politica
A pochi giorni dal terremoto che ha colpito Haiti lo scorso 14 agosto una tempesta tropicale si è abbattuta su vaste zone del Paese impedendo le già difficili operazioni di ricerca dei sopravvissuti.
Un’utopia pragmatica per la città del futuro
Come sarà la città del futuro? E, se la possiamo immaginare, siamo in grado di progettarla, costruirla e viverci? Durante l’evento “La città del futuro”, penultima tappa del Festival del giornalismo Internazionale a Ferrara 2020, il dibattito ha affrontato questo tema coinvolgendo Francesca Bria, presidente del Fondo nazionale innovazione, Michele De Lucchi, architetto e designer, e Caterina Sarfatti, direttrice del programma Inclusive climate action dell’organizzazione internazionale C40 Cities.