Aumentano le esecuzioni della pena capitale nel Mondo, in particolare in Iran e Arabia Saudita

Le donne, le minoranze etniche e gli oppositori politici sono quelli a rischio maggiore anche solo per un tweet

Nel mese di maggio Amnesty International ha pubblicato il Rapporto sulla pena di morte e sulle esecuzioni eseguite nel Mondo nel 2023. Amnesty International ha registrato 1.153 esecuzioni, un aumento del 31% rispetto alle 883 esecuzioni eseguite nel 2022.

Il significativo aumento del totale globale è dovuto principalmente all’aumento delle esecuzioni in Iran e in Arabia Saudita che sono stati responsabili dell’89% del totale delle esecuzioni conosciute.

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Aborto: non c’è un cuore che batte nelle prime settimane di gravidanza, e volerlo ascoltare può essere pericoloso

La proposta di legge sul battito cardiaco del feto prosegue l’iter parlamentare ma quello che viene rilevato non è esattamente il battito cardiaco, come dichiara il prof. Pantaleo Greco di Unife

“Prima di tutto precisiamo che quello che rileviamo non è esattamente il battito cardiaco ma quello che noi definiamo una frequenza cardiaca”, afferma ad Agenda17 Pantaleo Greco, responsabile del Dipartimento di ostetricia e ginecologia dell’Azienda ospedaliero – Universitaria di Ferrara a cui abbiamo chiesto un parere scientifico  a proposito della proposta di legge di iniziativa popolare denominata “Un cuore che batte” che propone l’obbligo da parte dei medici di far ascoltare il battito cardiaco del feto alla donna che richiede una interruzione di gravidanza (ivg).

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Sempre più numerose le cause climatiche, con molti successi ma un quadro normativo ancora incerto

All’Università di Ferrara il convegno "Il governo dei cambiamenti climatici: profili costituzionali ed amministrativi"

L’Alta corte di giustizia del Regno Unito ha dichiarato illegittimo in maggio il piano del Governo per la riduzione del carbonio su ricorso di tre associazioni ambientaliste. Il Carbon Budget Delivery Plan (Cbdp), il piano d’azione climatica del governo britannico, che fa parte delle norme per raggiungere il Net-Zero entro il 2050, impone un tetto alla quantità di gas serra emessi nel Regno Unito in un periodo di cinque anni per ridurre le emissioni di oltre due terzi (-68%) entro il 2030. Questo piano era nato a marzo 2023 in risposta a un’altra causa legale persa da Londra contro i Friends of the Earth.

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Intelligenza artificiale. La nuova legge europea rischia di attivare una sorveglianza lesiva dei diritti dei migranti

Da tecnologie di protezione a strumenti di respingimento: sono scelte politiche, secondo Rodelli di Access Now

Il 13 marzo 2024 il Parlamento dell’Unione europea (Ue) ha adottato il testo finale dell’Artificial Intelligence Act (AI Act), dopo l’accordo con la Commissione e il Consiglio raggiunto a dicembre 2023.
Seppure costituisca il primo tentativo al Mondo di regolamentare lo sviluppo e l’uso di sistemi basati sull’intelligenza artificiale potenzialmente rischiosi per i diritti dei cittadini, l’AI Act fallisce nella protezione delle persone migranti, come denunciato da #ProtectNotSurveil, una coalizione di organizzazioni di diritti, tra cui Access Now e Amnesty International.

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Assange: contro l’estradizione il tribunale di Londra concede per alcune settimane un appello limitato a pochi punti

Indiscrezioni di un patteggiamento USA che comporterebbe l’incriminazione per reati meno gravi, ma l’ammissione di colpa

“A Julian Assange è stato concesso di appellarsi contro l’estradizione negli Stati Uniti. Dopo aver trascorso quasi cinque anni nella prigione più sicura del Regno Unito, il giornalista continuerà la sua lunga detenzione separato dalla sua famiglia per aver rivelato crimini di guerra”. Così WikiLeaks ha annunciato su X la decisione dell’Alta corte britannica per il giornalista, che per il momento non sarà estradato ma che rimane comunque in carcere. Se il Governo statunitense fornirà le rassicurazioni richieste, tuttavia, l’estradizione potrebbe avvenire a breve.

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La sessualità è un diritto dei detenuti. In un contesto carcerario drammatico, la Consulta ha riaffermato un principio di giustizia e umanità

Utile anche per il successivo reinserimento nella famiglia, secondo Alessio Scandurra di Antigone

Per la Corte costituzionale, negare in maniera indiscriminata il diritto all’affettività, compresa la sessualità, di tutte le persone detenute è una irragionevole compressione della dignità della persona e un ostacolo alla finalità rieducativa della pena.
Ora i legislatori, la magistratura di sorveglianza e l’amministrazione penitenziaria dovranno lavorare insieme per modificare norma e prassi che prevedono per detenute e detenuti solo colloqui con controllo a vista del personale di custodia, impedendo così di fatto l’espressione dell’affettività a tutte e tutti, anche nel caso in cui non vi siano ragioni di sicurezza, di disciplina o giudiziarie a impedirlo.

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DOSSIER ISRAELE E PALESTINA: COSA RESTA DEL DIRITTO? Crollo del diritto, della ragione e della politica. Il giurista Luigi Ferrajoli delinea in video il quadro generale

In pericolo la sopravvivenza stessa dell’Umanità. Non basta dichiarare i diritti umani: servono garanzie e politiche per ottenerli

Ci troviamo di fronte al caos totale, al crollo del Diritto, della Ragione e della Politica.
Se vogliamo sperare di sopravvivere come specie, non possiamo limitarci a descrivere l’esistente; dobbiamo prendere atto della necessità di rifondare l’ordine internazionale chiedendoci il perché del suo fallimento.
La cultura giuridica quindi non può limitarsi a descrivere il diritto e le sue violazioni ma deve sollecitare l’introduzione di garanzie adeguate perché i diritti umani sono la finalità ma le garanzie sono gli strumenti, i mezzi per raggiungerli.

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La Corte Internazionale di giustizia ordina a Israele di adottare misure per prevenire atti di genocidio a Gaza ma non il cessate il fuoco

La Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) si è pronunciata sulle misure cautelari richieste dal Sudafrica nel dossier presentato lo scorso dicembre con l’accusa di genocidio nei confronti dello Stato di Israele per la guerra di Gaza.

La Corte ha affermato la sua giurisdizione sul caso, e deliberato che Israele deve adottare misure per prevenire atti di genocidio a Gaza ma non ha ordinato un cessate il fuoco. I giudici non si sono pronunciati nel merito delle accuse di genocidio, la cui decisione potrebbe richiedere anni. Israele nega fermamente l’accusa, definendola “priva di fondamento”.

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