Stoccaggio della CO2 e crediti di carbonio continuano a essere un problema per la decarbonizzazione

L’Europa li vuole e il sito di Ravenna sarà uno dei più grandi, ma molte ricerche indipendenti li contestano

Secondo l’ultimo report di Oil Change International, che ha analizzato otto grandi compagnie petrolifere a livello mondiale, nessuna di esse sta rispettando gli accordi per l’eliminazione dei combustibili fossili: anzi, loro da sole sono sulla buona strada per usare il 30% del nostro rimanente budget di carbonio per limitare il riscaldamento a 1.5°C previsto dagli accordi di Parigi.
Queste aziende intendono affidarsi a metodi come la cattura e lo stoccaggio di carbonio (CCS, Carbon Capture and Storage), alle compensazioni e/o altre soluzioni che, in realtà, “ritardano e distraggono dalla fine dei combustibili fossili” oltre a prolungare l’impatto dell’energia fossile sulla salute e la sicurezza delle comunità.

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Contributi al dialogo – Fonti fossili. Il piano inclinato della crisi ambientale, e le lotte che fioriscono

La questione dell’utilizzo delle energie fossili è sempre al centro del dibattito sui cambiamenti climatici. Se da un lato la buona notizia è che il contributo delle rinnovabili si sta avvicinando a quello delle fonti fossili, dall’altro, la situazione dell’aumento delle temperature è talmente grave da sembrare fuori controllo addirittura da parte degli scienziati
Pubblichiamo il commento che ci ha inviato Pippo Tadolini, del Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile”.

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Gli scienziati europei: vietare subito l’installazione di nuove caldaie a gas

Per mitigare il cambiamento climatico è necessario vietare le nuove caldaie a gas, smettere  di usare tutti i combustibili fossili, e aumentare in modo massiccio la produzione di elettricità da fonti di energia rinnovabili. È quanto afferma il nuovo rapporto sul futuro del gas dell’European Academies Science Advisory Council (EASAC).

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Sotto il centro di Bologna ripartirà la piccola centrale idroelettrica del canale Cavaticcio

I mini impianti sono utili, ma la loro sostenibilità dipende da molti fattori

A partire da febbraio, il Comune di Bologna ha avviato il restauro della centrale idroelettrica del Cavaticcio, che dovrebbe riprendere a funzionare entro la fine del 2023. Sfruttando il naturale salto di quindici metri del canale che passa nel sottosuolo, il Comune stima che sarà in grado di aumentare la produzione di energia della città di circa 2mila MWh l’anno. Con 1 MW di potenza, si tratterebbe inoltre del più grande impianto all’interno di un centro storico in Italia.

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Contributi al dialogo – Conversione ecologica dell’economia e della società

Mobilitazioni dei soggetti e movimenti sociali

La transizione energetica è il tema su cui Agenda 17 declina gran parte dell’ Obiettivo 7: Energia pulita e accessibile. Gli aspetti tecnici e scientifici si intrecciano con quelli economici e ambientali e chiamano in causa i limiti dei modelli di produzione e di consumo.
Il “mix energetico” deciso dall’Unione europea, entro il quale si deve muovere la transizione negli Stati membri, prevede il gas naturale; ma dalla guerra in Ucraina alla decisione di installare i rigassificatori questa decisione è diventata ancor più controversa.

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Elettricità da rinnovabili: 360 miliardi di euro di benefici e 540 mila posti di lavoro entro il 2030

Bisogna passare da uno a dieci Gigawatt installati per anno, secondo lo studio di Enel Foundation

“L’elettricità prodotta da fonti rinnovabili rappresenta la via fondamentale per attuare gli obiettivi che ci siamo posti entro il 2050” ha dichiarato il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in occasione della presentazione dello studio di Elettricità Futura, Enel e Althesys “La filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart verso il 2030” di Enel Foundation. Il Piano 2030 del settore elettrico prevede infatti benefici economici pari a 360 miliardi di euro, che dovrebbero ricadere sulla filiera e sull’indotto, a cui si aggiungerebbero 540 mila nuovi posti di lavoro nel settore elettrico.

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Contributi al dialogo – Energia. “Gassificazione totale” nel piano nazionale

A Piombino l’11 marzo manifesta l'opposizione

La guerra in Ucraina ha reso ancora più drammaticamente evidente il ruolo che hanno le fonti energetiche nelle nostre società. Lo scenario peggiore è quello di un incidente che coinvolga le centrali nucleari, ma anche la transizione verso fonti energetiche “pulite” ha incontrato nuovi ostacoli a causa della temuta mancanza di approvvigionamenti di gas dalla Russia. Mentre da tempo era in corso un acceso dibattito sul mix di energie necessario per la transizione, la guerra ha spinto alla corsa ad accaparrarsi forniture di gas in grandi quantità in nuovi mercati e diverse modalità, fra cui i rigassificatori, la cui installazione ha suscitato ulteriori dubbi e proteste.

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Elettricità. Oltre i limiti del mercato: produzione e consumo li decidono (anche) i cittadini

A partire dalle Comunità energetiche nascono “ecosistemi” energetici alternativi favoriti dalle nuove norme europee. Il caso di “ènostra”

Mercato libero e mercato tutelato sono state, per molti anni, le uniche possibili alternative per rifornirsi di energia elettrica.
Mercato è sempre stata la parola chiave per indicare il modello, che regola la produzione, la vendita e l’acquisto dell’energia.
In una logica di mercato i cittadini (e gli acquirenti in genere) possono scegliere tra diversi fornitori e servizi, ma il loro coinvolgimento nelle scelte e nelle dinamiche di produzione, vendita e distribuzione è pressoché nullo.

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Pannelli sociali. Condivisione dell’energia rinnovabile nel cuore di Bruxelles

Determinante il coinvolgimento e l’ascolto dei gruppi più svantaggiati

Nel comune di Saint-Gilles, uno dei diciannove comuni della Regione di Bruxelles-Capitale, si trova la prima comunità energetica belga che coinvolge degli alloggi sociali: il progetto “SunSud”.
Il progetto è iniziato a dicembre 2020 con l’installazione sul tetto di un condominio con 110 alloggi sociali di un centinaio di pannelli solari acquistati da Foyer du Sud, società immobiliare di servizio pubblico. SunSud è stato portato avanti da un gruppo di inquilini accompagnati dalle associazioni Energie Commune e City Mine(d), e sostenuto da Bruxelles Environnement e dal comune di Saint-Gilles.

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