“Restituendo dignità a genitori detenuti e garantendo una crescita possibilmente meno traumatica a figli minori senza colpe, oppure offrendo opportunità e alternative valide a giovani e gruppi di ragazzi sottoposti a procedimenti penali, si sta indicando un percorso di crescita all’intero Paese.” Sono le parole di Marco Rossi-Doria, presidente dell’impresa sociale Con i bambini, a commento dei recenti protocolli d’intesa siglati dall’associazione che presiede e da Fondazione Con il Sud con il Ministero della giustizia per favorire iniziative volte al reinserimento sociale e l’inclusione di giovani e adulti autori di reati.
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Carcere. Mai così tanti morti e suicidi. Anche fra le guardie carcerarie
Un girone di violenza che cresce per il diminuire di spazio vitale, delle alternative alla detenzione e delle possibilità di reinserimento. Convegno Unife “Resta diritto. Il carcere e i diritti che restano"
Al 2 dicembre sono ottantasette i suicidi nel 2024 nelle carceri italiane, su un totale di 233 morti: in tutto il 2023 erano 191, con sessantuno suicidi. Sono i dati di Ristretti orizzonti, che certifica il numero più alto di decessi e di suicidi dal 1992, con i detenuti che si tolgono la vita con una frequenza diciannove volte maggiore rispetto alle persone libere. E a ciò si aggiungono i suicidi di sette agenti di polizia penitenziaria, ulteriore segnale del disagio e della disperazione che si respirano all’interno delle strutture.
Carceri: “un bollettino di guerra” secondo Antigone. Aumentano suicidi, decessi e aggressioni
Per i garanti dei detenuti servono interventi urgenti perché l’emergenza è grave. Mancano spazi, socialità e misure alternative
L’anno difficile che i quattro suicidi in pochi giorni di inizio 2024 avevano preannunciato sul fronte carcerario è stato purtroppo recentemente confermato dal XX rapporto di Antigone “Nodo alla gola” sulle condizioni di detenzione. Il report ribadisce infatti la drammaticità della situazione: carceri sovraffollate, sempre più chiuse e con i suicidi in crescita. Siamo infatti a uno ogni 3,5 giorni da inizio anno.
La sessualità è un diritto dei detenuti. In un contesto carcerario drammatico, la Consulta ha riaffermato un principio di giustizia e umanità
Utile anche per il successivo reinserimento nella famiglia, secondo Alessio Scandurra di Antigone
Per la Corte costituzionale, negare in maniera indiscriminata il diritto all’affettività, compresa la sessualità, di tutte le persone detenute è una irragionevole compressione della dignità della persona e un ostacolo alla finalità rieducativa della pena.
Ora i legislatori, la magistratura di sorveglianza e l’amministrazione penitenziaria dovranno lavorare insieme per modificare norma e prassi che prevedono per detenute e detenuti solo colloqui con controllo a vista del personale di custodia, impedendo così di fatto l’espressione dell’affettività a tutte e tutti, anche nel caso in cui non vi siano ragioni di sicurezza, di disciplina o giudiziarie a impedirlo.
Carceri: nel 2024 già quattro suicidi, sovraffollamento in crescita e condizioni sempre più precarie
Poco spazio e regimi più restrittivi disincentivano il recupero del detenuto
Nel 2024 sono stati quattordici i decessi nelle carceri italiane: già quattro i suicidi nel giro di dieci giorni, cui si aggiungono le morti per cause naturali. Sono i dati rilasciati dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, che segnala il rischio per quest’anno di un andamento molto simile al 2022, quando si è verificato un record negativo di detenuti che si sono tolti la vita.
Eccessiva violenza all’arresto, ergastolo ostativo e 41 bis troppo rigidi. Il rapporto europeo antitortura analizzato dalla giurista Carnevale di Unife
Abusi delle forze dell'ordine di nuovo a Milano e Livorno
“La parte più accurata del report sulla situazione nelle carceri italiane del Comitato europeo per la prevenzione della tortura (Council of Europe anti-torture Committee, CPT) riguarda casi di maltrattamento e uso eccessivo della forza in situazioni di detenzione a titolo di arresto o di fermo o di identificazione delle persone sotto processo” dichiara ad Agenda17 Stefania Carnevale, docente di Diritto penale presso l’Università di Ferrara. A confermare questo scenario sono anche due recenti episodi di violenza in fase di arresto uno a Livorno, l’altro a Milano.
Carcere: bambini “senza colpe” in cella con le madri. Incentivare le misure alternative per risolvere il problema
Secondo Antigone, al 31 gennaio 2023 erano 17 i bambini con meno di un anno di età che vivevano in carcere con le loro 15 madri. Dai dati ministeriali, al 31 ottobre c’erano in totale 23 bambini con meno di sei anni.
41 bis: restrizioni e finalità vanno ridiscusse
Dalla strage di Capaci al caso Cospito è cambiato. Lotta alla criminalità organizzata attraverso la “tortura democratica”?
L’art. 41 bis comma 2 previsto dalla legge sull’ordinamento penitenziario contempla un regime detentivo speciale di cui, in corrispondenza con l’arresto di Matteo Messina Denaro e la vicenda di Alfredo Cospito (sulla quale, peraltro, si è recentemente pronunciato l’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, chiedendo di assicurare il rispetto della dignità e dell’umanità del detenuto), si è tornati a discutere, pur esso rimanendo un tabù e o un totem. Pare dunque utile inquadrare i casi di cui si parla in questi giorni, accennando a due aspetti centrali di tale disposizione normativa, nell’ottica di una sua profonda riforma: i contenuti e gli scopi.
Carcere, a Venezia la mostra fotografica “Scatti sospesi”
Dal progetto teatrale “Passi sospesi”
È un percorso lungo sei anni (dal 2006 al 2012) quello che ha portato il fotografo Andrea Casari a realizzare la mostra “Scatti Sospesi” presso la sede della Fondazione di Venezia. La mostra, visitabile fino al 31 gennaio, ripercorre il progetto “Passi Sospesi”, curato dall’associazione Balamòs Teatro di Ferrara e realizzato all’interno degli Istituti Penitenziari di Venezia dal 2006 al 2022.
Teatro-carcere e Università. Una proficua collaborazione
A Venezia la rassegna Destini incrociati
Il teatro-carcere è ormai una realtà riconosciuta e diffusa, sia sul versante artistico che su quello istituzionale. In Italia nel 2021 su circa 230 istituti di pena ci sono state esperienze teatrali in almeno 127 di essi. Alcune di queste esperienze sono ormai radicate da molti anni, lavorano con continuità e vivono una situazione di riconoscimento formale da parte dell’istituzione carceraria, altre sono ancora estemporanee e vengono attivate di volta in volta sul singolo progetto.
SPECIALE CARCERE Giustizia, pena, detenzione e recupero
Giovedì incontro a cura di Ferrara sostenibile 2030
La detenzione in Italia sconta da tempo ritardi che con il passare degli anni appaiono insopportabili e in contrasto netto con la lettera e lo spirito della Costituzione. Nel nostro Paese, la condanna e la carcerazione sembrano indissolubilmente legate, mentre si sottovaluta l’importanza delle misure alternative alla vita reclusa.
Questi temi sono al centro della “Conversazione” organizzata da Ferrara sostenibile 2030 al Circolo Arci Bolognesi di Ferrara il 10 novembre alle ore 17.30. Un’occasione per ascoltare le opinioni di chi direttamente si misura con il problema del carcere da punti di osservazione differenti ma tutti allo stesso modo coinvolti.
SPECIALE CARCERE La sola reclusione è un fallimento
Idee, risorse e determinazione per un modello sostenibile
A una qualsiasi azienda che si vedesse respinto il 75% dei propri prodotti non resterebbe che portare i Libri in Tribunale. Che dire allora di una istituzione pubblica che si vede rifiutare oltre il 75% del lavoro svolto? Ebbene questo è il risultato raggiunto dal Sistema carcerario del nostro Paese. Questa è la recidiva, quel fenomeno, cioè, che vede rientrare in cella chi ne è appena uscito.