In Italia nel 2021 l’occupazione ha registrato una ripresa: il numero degli occupati totali è salito a 22.554 milioni, con un recupero significativo rispetto alle perdite causate dalla pandemia nell’anno precedente. Nel 2021 gli stranieri occupati in Italia rappresentano un decimo dei lavoratori totali e
sono stati un totale di 3,14 milioni suddivisi tra circa 285mila dipendenti agricoli, 1,9 milioni dipendenti in altri settori, 532mila collaboratori domestici e 421mila autonomi.
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La globalizzazione dell’economia si regge sulle spalle dei lavoratori migranti (2)
La globalizzazione dell’economia si regge sulle spalle dei lavoratori migranti (1)
Istat: occupati in lavori poveri, senza riconoscimento delle qualifiche
Dall’ America Latina al Nord America, dall’Asia e dall’Africa all’Europa, milioni di persone nel Mondo lasciano il proprio Paese di origine in cerca di un impiego, non necessariamente un lavoro migliore ma qualsiasi lavoro. Secondo l’Organizzazione Internazionale del lavoro (International Labor Organization -ILO) la migrazione per lavoro costituisce un aspetto fondamentale della globalizzazione e provoca un significativo impatto sull’economia mondiale perché i lavoratori migranti inviano a casa rimesse preziose per le economie dei Paesi di origine per sostenere le proprie famiglie.
MIGRAZIONI Tornano gli sbarchi. Colpa anche della crisi climatica
Cala il totale, ma alla guerra si sono aggiunti i disastri del clima
I dati a lungo termine mostrano che la migrazione internazionale non è uniforme in tutto il Mondo, ma è plasmata da fattori economici, geografici, demografici, climatici, bellici e di altro tipo che determinano modelli migratori distinti che seguono specifici “corridoi”.
MIGRAZIONI Per il secondo anno ingressi in calo nel nostro Paese. Il blocco di Covid-19
Nel Mondo, sei migranti su dieci si spostano alla ricerca di lavoro
Il XXVII Rapporto della Fondazione Ismu sulle migrazioni 2021 stima che al 1° gennaio 2021 gli stranieri presenti in Italia siano stati 5.756.000, 167.000 unità in meno rispetto alla stessa data del 2020 (-2,8%).
MIGRAZIONI Guerra ucraina, povertà e crisi climatica ne cambiano la geografia
Nel nostro Paese arrivano profughi ucraini e molti italiani emigrano
Con oltre 91mila di profughi ucraini entrati in Italia dall’inizio della guerra, la geografia dei flussi migratori nel nostro Paese cambia radicalmente volto. Secondo il monitoraggio del Viminale effettuato ad aprile, 48.817 sono donne, 10.229 uomini e 33.796 minori.
Migranti climatici
La foto di Zakir Hossain Chowdhury ritrae una famiglia migrante in Bangladesh, uno dei Paesi più vulnerabili al cambiamento climatico
Aumentano i rifugiati in tutto il Mondo. I “rifugiati ambientali” – in crescita in seguito ai disastri ambientali connessi alla crisi climatica – non hanno ancora diritti definiti a livello giuridico e umanitario.
Dal 2008, oltre 318 milioni di persone sono state costrette a spostarsi a causa di inondazioni, tempeste, terremoti e siccità, di cui 30.7 milioni solo nel 2020 (dati: Internal Displacement Monitoring Centre).
In fuga dalla povertà
Il documentarista italiano Nicolò Filippo Rosso ritrae una donna in fuga con due bambini sulle rive del Rio Bravo. La foto, che compone il reportage Exodus, vincitore del World Report Award 2021, mette in luce il fenomeno della migrazione di massa nell’America Latina.
Con un tasso di povertà pari al 94,5% nella capitale Caracas, il Venezuela, su una popolazione di 30 milioni di persone, conta a oggi 6 milioni di migranti, di cui 4 milioni nei Paesi limitrofi.