Dopo un 2024 dedicato alle opere di ripristino dei danni e di prevenzione del rischio idrogeologico, il 2025 si apre con nuovi progetti di gestione del rischio idrogeologico nella Piana fiorentina, tra cui spicca la creazione di una nuova cassa d’espansione inclusiva di un’oasi naturalistica proprio nell’area di Sesto Fiorentino. A oggi gli interventi svolti in somma urgenza hanno superato i 10 milioni di euro, e circa altri 10 milioni sono previsti per il 2025: dei 100 milioni di euro richiesti dalla Regione allo Stato per una migliore e più sostenibile gestione ambientale della Piana, tuttavia, non si hanno oggi notizie.
Categoria: La vita sulla Terra
Obiettivo 15: La vita sulla Terra
Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre.
L’abbattimento degli orsi tiene conto di valutazioni tecniche, ma la decisione è politica
Il ruolo dell’Ispra e il caso di M91 secondo Piero Genovesi, responsabile Servizio fauna selvatica dell’Istituto
“La reintroduzione dell’orso non è mai stata a rischio zero. Per quanto gli orsi siano generalmente pacifici, è innegabile che vadano classificati come animali potenzialmente pericolosi. Da un lato, si sarebbe potuto – e dovuto – fare di più per informare e preparare le comunità locali alla convivenza con un grande carnivoro che, nel corso degli anni, per forza di cose si è sempre più abituato all’uomo. Dall’altro, l’opinione pubblica doveva essere informata che qualche abbattimento, pur con tutte le precauzioni del caso, si sarebbe reso necessario nel corso del tempo.” Lo dichiara ad Agenda17 Piero Genovesi, responsabile del Servizio di coordinamento della fauna selvatica dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).
Strage senza fine di orsi e lupi. Coinvolgimento dei cittadini solo a parole, vanificata la partecipazione delle associazioni
La Provincia di Trento abbatte l’orso M91, i bracconieri appendono un lupo a un cartello nel cuneese. Intervengono WWF ed esperti
Pochi giorni fa il presidente della Provincia autonoma di Trento (PAT) Fugatti ha nuovamente firmato un decreto di abbattimento, questa volta nei confronti di M91. Nel giro di poche ore è stato ucciso un orso mai dimostratosi aggressivo verso l’uomo.
L’Italia cerca il via libera alla caccia a orsi e lupi. Nel Decreto legge sulla montagna passa anche un emendamento contro i grandi carnivori
Una vergognosa e crudele concessione secondo Lav
Il recente declassamento a livello europeo del lupo da specie rigorosamente protetta a specie solo protetta sortisce il primo effetto. Nel recente dibattito in Senato attorno alla Legge quadro sulla montagna, infatti, è stato approvato l’emendamento di due senatori del Sudtiroler Volkspartei nel quale si introduce la possibilità di fissare un tasso massimo di “prelievi” (uccisioni) di lupi e orsi su base regionale e delle Province autonome. L’Italia, dunque, inizia a cercare il modo di aprire la caccia contro i grandi carnivori.
COP16. La Conferenza delle Nazioni unite sulla biodiversità rinvia lo stanziamento dei fondi e allontana l’obiettivo della protezione
“Pericolosamente fuori strada” per il WWF. “C’è una virulenta contrapposizione globale fra Nord e Sud” afferma Mistri, ecologo Unife
È finita la COP16, la Conferenza sulla biodiversità riunitosi a Cali (Colombia) dal 21 ottobre al 1° novembre, per l’implementazione del Global Biodiversity Framework. E, secondo molti osservatori, non è stato un successo. Nonostante alcuni risultati positivi, le aspettative disattese a Cali mettono a rischio l’attuazione del Quadro globale per la biodiversità.
COP16. Riflettori su perdita di biodiversità e cambiamento climatico. WWF: in soli 50 anni diminuzione del 70% delle popolazioni di animali selvatici
Il pericolo dei tipping point, i punti di crisi irreversibile. Ma siamo ancora in tempo per invertire la rotta
Ha preso il via il 21 ottobre il sedicesimo incontro della Conferenza delle Nazioni unite sulla biodiversità (COP16), durante il quale i Governi avranno il compito di rivedere lo stato di attuazione del quadro globale in seguito all’adozione del Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework (GBF), riflettendo sull’importanza di agire per il clima e la protezione della vita.
COP16. Riflettori su perdita di biodiversità e cambiamento climatico: due facce della stessa medaglia
Michele Mistri, ecologo Unife, esperto di biodiversità degli ecosistemi marini: grande importanza della prima Conferenza su un accordo globale. Il nodo delle risorse finanziarie
Si è aperta il 21 ottobre e proseguirà fino al 1° novembre a Cali (Colombia) la 16ma Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica (COP16), con una partecipazione stimata di oltre 12.000 persone, fra ministri, scienziati e operatori, inclusi almeno dieci capi di Stato.
Bostrico, in Veneto l’epidemia si sta stabilizzando, secondo il tecnico Valerio Finozzi. Ma tutto dipenderà dal clima
Rimangono prioritari la tempestività nel gestire gli eventi estremi e la diversificazione delle foreste
Nonostante le prospettive negative per la diffusione del bostrico segnalate per il prossimo futuro in tutta Europa, in alcuni territori del nostro Paese la situazione sembra finalmente conoscere un rallentamento, che potrà portare a una stabilizzazione dei boschi colpiti dai gravi danni prodotti dall’insetto.
L’Unione europea non proteggerà più i lupi come prima. La Svezia intanto dà il via libera alla strage di orsi
Un altro passo indietro dell’Ue nella tutela della biodiversità, complice il nostro Paese. A rischio decenni di sforzi per la conservazione secondo Legambiente e WWF
La riunione dei Rappresentanti permanenti ha approvato a Bruxelles la proposta della Commissione europea di declassare lo status del lupo da specie “rigorosamente protetta” a “protetta”. “Una decisione gravissima – commenta il World Wild Fund (WWF) Italia – che apre pericolosamente la porta agli abbattimenti del lupo in Europa e ignora l’appello di oltre 300 organizzazioni della società civile e di centinaia di migliaia di persone che hanno esortato i Governi a seguire le raccomandazioni della scienza e intensificare gli sforzi per favorire la coesistenza con i grandi carnivori attraverso misure preventive.”
In Albania il primo parco fluviale nazionale selvaggio d’Europa. Il bacino del Vjosa è però già in pericolo
Era nato da poco dalla collaborazione esemplare fra governo, comunità locali, esperti, star dello spettacolo, Ong e imprese. Ora riparte la mobilitazione
Il turismo incontrollato colpisce anche uno degli ultimi ecosistemi incontaminati d’Europa. La lotta per il Vjosa, fiume selvaggio in bilico tra sostenibilità e turismo di massa, si è infatti riaccesa con l’estate, quando il Governo albanese ha deciso di usare l’acqua di uno degli affluenti, Shushica, per rifornire le case dei turisti di Himare, località rinomata per le sue spiagge e il centro storico che attirano sempre più visitatori. Ma anche qui, come già in altre zone europee, non sono mancate le proteste dei cittadini, che hanno dato vita alla campagna “Save Our Shushica”.
In Trentino il reinserimento degli orsi funziona. “Il 95% sono invisibili e ci sono ampi margini per aumentare ancora la popolazione”
Secondo il responsabile Ispra, Piero Genovesi, è una bufala che gli orsi in Regione sarebbero troppi
“I numeri sono quelli attesi, non c’è nulla di straordinario.” Queste le parole di Piero Genovesi, responsabile Ispra della conservazione della fauna e del monitoraggio della biodiversità. “L’orso non è una specie che può avere una demografia esplosiva. Nello studio di fattibilità che fu realizzato nel 1997, prima della reintroduzione, si stimava che nell’area interessata si potesse arrivare a 120 – 130 plantigradi.”
Continua ad avanzare l’epidemia di bostrico, a causa delle temperature sempre più alte
Previsto un forte incremento nei prossimi anni in tutta Europa, con gravi danni anche alla stabilità dei terreni
Nel 2024 “ci aspettavamo una progressiva diminuzione delle infestazioni. Cosa che, invece, non si è verificata a causa della siccità del 2022 e delle altissime temperature del 2023” ha dichiarato in una recente intervista Massimo Faccoli, docente di Zoologia presso l’Università di Padova.