Onu, siglato il Patto per il futuro. Rilancio della governance internazionale o ultima illusione?

Clima, pace, giovani, tecnologie: grandi obiettivi per un Mondo che cambia e diventa multilaterale. Ma per un nuovo inizio servirebbero diplomazia e cooperazione internazionale

L’Organizzazione delle Nazioni unite (Onu) ha recentemente adottato a New York il “Patto per il futuro”, una dichiarazione di impegno internazionale su diversi settori con l’obiettivo di “garantire che le istituzioni internazionali siano in grado di agire in un Mondo che è cambiato radicalmente da quando sono state create.” Siamo finalmente di fronte a una presa di consapevolezza e un’assunzione di responsabilità su temi cruciali come ambiente, giovani, pace, diritti umani e sviluppo tecnologico, o si rivelerà l’ennesima illusione dell’Onu, ricca di buoni propositi difficilmente realizzabili?

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L’agricoltura europea sempre più industrializzata. Scompaiono le piccole aziende e cala la sostenibilità ambientale

La sicurezza alimentare è nelle mani della finanza e grandi aziende, con perdita di posti di lavoro soprattutto nelle aree rurali

Recentemente Greenpeace ha rilasciato il report “La crisi degli agricoltori italiani ed europei” da cui emerge un’inequivocabile tendenza all’industrializzazione del settore e all’accentramento della produzione nelle mani delle grandi aziende. Le conseguenze sono molteplici e drammatiche: “un maggiore controllo della produzione alimentare da parte di pochi grandi attori, un aumento della disoccupazione rurale, un crescente divario tra aree urbane e rurali, e maggiori impatti sulle risorse naturali, le stesse su cui gli agricoltori fanno affidamento per la loro sussistenza.”

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Gaza: il reato di genocidio è difficile da definire, ma lì è in atto, secondo Francesca Albanese, giurista, Relatrice speciale Onu sui territori palestinesi occupati

“Gaza rappresenta la fine dell’umanità: ormai è un cimitero in cui si confondono macerie e resti umani”

“Apartheid, genocidio, sono brutte parole, sono parole ‘scabrose’. Usare la parola genocidio non è scabroso: sono crimini. È ‘scabroso’ che ciò avvenga. E ‘imparzialità ormai è diventata una parola, pomposa per giustificare l’indifferenza. Ma non è quello che faccio io. Da imparziale io guardo ai fatti, tutti, ed è per questo che oggi non esprimo semplici parole di condanna nei confronti degli israeliani.” È il concetto stesso di genocidio quello che Francesca Albanese,  giurista e relatrice speciale delle Nazioni unite sui territori palestinesi occupati ha affrontato per descrivere  la situazione di Gaza durante il festival di Internazionale che si è svolto recentemente a Ferrara.

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I confini porosi del gender: il caso della pugile Imane Khelif analizzato da Paola Michelini al festival di Internazionale

Molestie, bullismo e violazione della privacy per ignoranza scientifica dei test e delle “Differenze dello sviluppo sessuale”

Spente le luci sul ring delle Olimpiadi di Parigi, cosa è rimasto della vicenda della pugile Imane Khelif? Le polemiche – non sempre all’altezza della noble art di cui imane è campionessa – sono servite a qualcosa?
L’attenzione sul caso si è riaccesa durante il festival di Internazionale a Ferrara, dove l’autrice e attrice Paola Michelini l’ha preso ad esempio di discriminazione e mancata tutela dei diritti. Un tema – quello del gender – dai confini indefiniti e porosi, che ancora suscita molti dubbi e con molti vuoti da colmare.

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“Tipping point positivi”: bloccare i punti di crisi irreversibili del clima è possibile

Servono specifici interventi dei Governi. Un buon esempio: la chiusura dell’ultima centrale a carbone UK

Il 30 settembre il Regno Unito, primo Paese al Mondo ad aver inaugurato nell’Ottocento a Londra una centrale elettrica a carbone, ha detto addio alla produzione di tale energia, interrompendo il funzionamento dell’ultima centrale elettrica a “coal” a Ratcliffe-on-Soar in Nottinghamshire con un anno di anticipo rispetto all’impegno dichiarato dal Governo, in recepimento a quanto approvato dal Climate Change Act.

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Vaccinazione antipolio per i bambini di Gaza. Al via la seconda fase, quella risolutiva, dopo il successo della prima. Ma serve una tregua dei combattimenti

La malattia è ricomparsa a causa della guerra, dice l’UNICEF

Tra il 10 e il 15 ottobre dovrebbe partire la somministrazione della seconda dose di vaccinazione antipolio ai bambini di Gaza. A circa quattro settimane dal primo ciclo di vaccinazione, si punta a chiudere con successo l’intero ciclo vaccinale indispensabile a fermare l’epidemia, impedire la diffusione della poliomielite e ridurre il rischio della sua ricomparsa, si rendono ora indispensabili nuove pause umanitarie. La malattia era ricomparsa nel Paese dopo venticinque anni a causa del conflitto in corso, secondo il Fondo delle Nazioni unite per l’infanzia (UNICEF, United Nations International Children’s Emergency Fund).

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Comunità energetiche rinnovabili di “seconda generazione”: un cambio di modello è ora possibile verso transizione alle rinnovabili, democrazia energetica e contrasto alla povertà

Le normative ora consentono maggiori potenze, diffusione e contributo finanziario

Il cammino delle Comunità energetiche rinnovabili – dopo una lunga e tormentata fase legislativa e normativa – si avvia a diventare una delle prospettive più interessante per un cambiamento epocale nella produzione, gestione e condivisione dell’energia.
Oltre a contribuire in modo significativo alla transizione energetica verso le fonti rinnovabili, le Cer sono già oggi indicate come una realtà in grado di contrastare la povertà energetica, promuovere forme di aggregazione, partecipazione e cooperazione, promuovere e attuare una vera democrazia energetica.

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Economia circolare motore di crescita: Italia virtuosa in Europa. Con tantissime Pmi impegnate nello sviluppo sostenibile, secondo Istat e CEN-ENEA

Scarsa capitalizzazione e accesso al credito frenano però le piccole imprese

Le piccole e medie imprese italiane (Pmi) rappresentano il motore della crescita del Paese, costituendo la struttura del tessuto produttivo italiano. Per questa ragione a loro è dato il compito di trainare la crescita italiana in un sentiero di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Come suggeriscono i recenti dati ISTAT già nel 2022 circa il 65% del tessuto manifatturiero italiano aveva intrapreso delle azioni specifiche volte ad intraprendere un percorso di sostenibilità duraturo nel tempo in ogni suo ambito.

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