L’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile è la strada che le istituzioni internazionali e gli Stati hanno tracciato per governare la vita della nostra specie in un Mondo globalizzato. Proseguire su questa rotta è l’unica chance attualmente disponibile per non soccombere alle spinte di disgregazione e conflitto evidenti in molti campi.
DOSSIER AGENDA ONU – OBIETTIVO 2 Fame nel Mondo: dalla crisi di Covid-19 la situazione è bloccata. Da Gaza alla Somalia, affamare le popolazioni è diventata una nuova arma di guerra, secondo Silvia Gison di Save The Children
L’ultimo rapporto pubblicato nel 2024 dalle Nazioni unite sugli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 ha lanciato l’allarme sui ritardi e i mancati progressi, evidenziando come il Mondo sia gravemente fuori strada rispetto alla loro realizzazione entro il 2030.
DOSSIER AGENDA ONU – OBIETTIVO 2 La fame nel Mondo è anche il risultato dell’intreccio perverso di guerre, shock economici e crisi climatica
La malnutrizione acuta bloccherà la crescita di un bambino su cinque
Il raggiungimento dell’obiettivo 2 dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile “Sconfiggere la fame” richiede un’intensificazione degli sforzi per trasformare i sistemi alimentari nel Mondo in modo che siano sostenibili, resilienti ed equi. Per raggiungere l’obiettivo di dimezzare il numero di bambini che soffrono di denutrizione cronica sarebbe necessario accelerare il miglioramento delle diete alimentari, della nutrizione, della salute e dell’igiene ma la situazione attuale è molto preoccupante.
DOSSIER AGENDA ONU – OBIETTIVO 3 Sanità: il progresso complessivo è a rischio, secondo l’Oms. La svolta negativa con l’epidemia Covid-19, e ora il taglio dei fondi USA
Italia vicina al traguardo per le Malattie non trasmissibili e ad altre patologie, ma aumenta il rischio di divari territoriali
I progressi in campo sanitario stanno rallentando non solo per gli effetti dello shock pandemico, ma per effetto di un rallentamento dei progressi, iniziato prima della pandemia, seguito da una ripresa più lenta. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) avverte che “il progresso complessivo è a rischio e che è necessaria un’azione globale urgente per tornare sulla buona strada”.
DOSSIER AGENDA ONU – OBIETTIVO 3 Approvato il primo Accordo pandemico globale, con risorse per tutti, dopo la lezione del Covid-19. Ma gli USA escono dall’Oms e l’Italia si astiene
Il 20 maggio scorso, nell’ambito della 78ª Assemblea mondiale della sanità, gli Stati membri dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno formalmente adottato a Ginevra il
DOSSIER AGENDA ONU – OBIETTIVO 3 L’Oms è indispensabile ma va riformata. Si comincia dai finanziamenti dopo la defezione USA
Che l’Oms, fondamentale per la salute globale, andasse riformata era opinione diffusa anche circa le modalità di finanziamento.
La stessa Agenzia ha evidenziato come la cronica insufficienza di finanziamenti prevedibili abbia storicamente limitato la capacità dell’Oms di pianificare e attuare progetti a lungo termine, rendendola anche troppo dipendente da un ristretto numero di donatori tradizionali.
DOSSIER AGENDA ONU – OBIETTIVO 3 La sanità nei Paesi poveri sarà colpita dalla riduzione dei fondi USAID; il Piano Mattei fa qualcosa di concreto e utile. Bisogna ripartire dalle comunità e non da soluzioni calate dall’alto
Intervista a don Carraro, direttore di Medici con l’Africa
Il Patto per il futuro dell’Onu, approvato da 146 Paesi lo scorso settembre, dovrebbe avere ridato slancio agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e contribuire a definire gli sforzi futuri per rispettare gli impegni assunti per “garantire che le istituzioni internazionali siano in grado di agire in un Mondo che è cambiato radicalmente da quando sono state create.”
DOSSIER AGENDA ONU – OBIETTIVO 4 Istruzione di qualità: miglioramenti e progetti efficaci ci sono, ma non per tutti. Ruolo chiave della povertà nell’apprendimento, secondo Linda Jones di UNICEF
Guerre, crisi climatica, mancanza di docenti e di investimenti sono gli ostacoli
Non sono rassicuranti i dati del monitoraggio sul raggiungimento dell’obiettivo 4 “Garantire un’istruzione di qualità, inclusiva ed equa, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti”. Nella sintesi contenuta nel sito nelle Nazioni unite si parla infatti di progressi ancora insufficienti mentre i risultati dell’apprendimento in molti Paesi mostrano un calo rispetto al passato. Centinaia di milioni di persone nel Mondo sono ancora analfabete e le donne continuano ad essere le più svantaggiate e ad avere le difficoltà maggiori ad accedere all’istruzione.
DOSSIER AGENDA ONU – OBIETTIVO 4 L’istruzione di qualità si raggiunge mettendo gli insegnanti al centro del progetto educativo. Il caso della Sierra Leone, Paese poverissimo
Fra i progetti che cercano di abbattere le barriere strutturali a un’educazione di qualità c’è Counting on teachers che in Sierra Leone, dove soltanto uno studente di seconda elementare su tre possiede competenze di base in matematica, nel 2024 ha formato 12.500 insegnanti e dirigenti scolastici.
DOSSIER AGENDA ONU – OBIETTIVO 4 Giovani ricercatori tra precarietà e discriminazione. In Italia resta in università solamente chi ha una famiglia alle spalle
Il 40% dei ricercatori post-doc lascia l’accademia: tra le cause che spingono i ricercatori a preferire altre carriere o addirittura altri Paesi, i dati di uno studio pubblicato a gennaio 2025 su Proceedings of the National Academy of Sciences rivelano che quasi la metà di loro (40%) abbandona l’accademia a causa di un bottleneck, o collo di bottiglia, un restringimento del flusso, che dura da diversi anni e che sempre più si stringe e seleziona i pochissimi che arriveranno ai posti di ruolo disponibili in base a criteri esclusivamente quantitativi.
DOSSIER AGENDA ONU – OBIETTIVO 6 La scarsità di acqua e la sua contaminazione provocano milioni di morti. Colpa anche della crisi climatica. Particolarmente esposti i bambini
Fondamentali la raccolta dei dati, il monitoraggio e l’intervento delle istituzioni
“Ogni giorno, oltre 1.000 bambini sotto i 5 anni muoiono a causa di malattie legate ad acqua e servizi igienici inadeguati, fattori che uccidono complessivamente 1,4 milioni di persone l’anno.” È quanto emerge dal recente comunicato del Fondo delle nazioni unite per l’infanzia (UNICEF), secondo il quale la scarsa disponibilità di acqua colpisce attualmente per almeno un mese all’anno due terzi della popolazione globale.
DOSSIER AGENDA ONU – OBIETTIVO 14 Lenta e sottofinanziata l’azione globale per proteggere gli oceani. Plastiche, biodiversità e risorse ittiche i grandi temi. A Nizza presi importanti impegni
Luci e ombre nel nostro Paese, ma la balneazione è sicura
Preservare gli oceani è un’urgenza globale.
Il 5 giugno si è celebrata la giornata dell’ambiente con focus su plastica e inquinamento. L’8 giugno quella degli oceani. E dal 9 al 13 giugno si è tenuta a Nizza la terza Conferenza Onu sugli oceani (UNOC3) organizzata in modo congiunto da Francia e Costa Rica e incentrata su “Accelerare l’azione e mobilitare tutti gli attori per la conservazione e l’uso sostenibile degli oceani”.
DOSSIER AGENDA ONU – OBIETTIVO 14 Conoscere l’ecosistema oceanico per proteggerlo
Ricerca, monitoraggio e interventi per l’impatto delle attività umane e la diminuzione della resilienza
“Dobbiamo investire massicciamente nella scienza […]”, ha affermato l’8 giugno il segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterres in occasione della Giornata mondiale degli oceani, perché diventa fondamentale saper misurare, monitorare, prevedere e quindi gestire l’impatto dei cambiamenti climatici sulla resilienza dell’ecosistema oceano.
DOSSIER AGENDA ONU – OBIETTIVO 17 Il protezionismo USA ostacola il Patto Onu per il futuro. Ci rimettono soprattutto i Paesi poveri
Un ruolo fondamentale dovrebbe averlo il WTO, secondo l'economista Frattini di Unife
“La svolta protezionistica nell’economia globale peserà soprattutto sui Paesi in via di sviluppo, che sono per definizione i meno resilienti. Tutti questi shock mettono infatti potenzialmente più sotto pressione le economie emergenti, perché chi è più ricco ha più alternative tecnologiche, un’economia più varia, maggiore potere contrattuale e la possibilità di adattarsi prima e meglio.” afferma Federico Frattini, docente di Economia dello sviluppo presso l’Università di Ferrara