Più li istruiamo, più li perdiamo. Per la prima volta, secondo Svimez, i laureati in fuga dal Sud del Paese superano i lavoratori non qualificati

Sommato al calo demografico sarà un fattore di mancato sviluppo. Colpa dei salari troppo bassi

Il lavoro è un fattore mobile: se non è remunerato adeguatamente porta il lavoratore a spostarsi; per cui sempre più spesso, dopo la laurea, i giovani italiani guardano all’estero per un’opportunità di carriera.
“In tutti i Paesi avanzati – afferma ad Agenda17 Annamaria Nifo, docente di Economia applicata presso il Dipartimento di economia management e metodi quantitativi dell’Università del Sannio – avere un titolo di studio terziario conviene perché garantisce migliori livelli di occupazione; in Italia invece il beneficio della laurea è minore. La laurea in Italia ripaga poco dell’investimento.”

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Il Pil dell’Italia è cresciuto più al Sud. Ma resta il divario con il Nord. Salari bassi, imprese piccole, laureati in fuga sono le cause principali

Il Paese ha fatto meglio dell’Europa, ma ha accumulato un ritardo ventennale, segnala l’economista Annamaria Nifo

L’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno (Svimez) ha stimato che, nel 2023, il Prodotto interno lordo (Pil) dell’Italia è cresciuto rispetto all’anno precedente di +0,9% al di sopra della media europea (+0,4%). A questa crescita hanno contribuito in maniera difforme le quattro macroaree italiane: il Mezzogiorno +1,3%, il Nord-Ovest +1%, il Nord-Est +0.9% e il Centro +0.4%. La crescita del Mezzogiorno si deve principalmente agli investimenti nelle opere pubbliche, nel Nord, invece, la minore crescita è dipesa dal calo del valore aggiunto dell’industria e dell’agricoltura penalizzata dai fattori climatici avversi. 

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La responsabilità di istituzioni, aziende e finanza di fronte alle crescenti disuguaglianze sociali ed economiche

Per l’economista Stefano Zamagni non basta rispondere delle conseguenze delle azioni direttamente compiute

Cosa significa oggi essere responsabili? Abituati a un concetto di responsabilità “attiva”, nel quale è responsabile solo chi agisce concretamente, spesso trascuriamo invece le conseguenze del non agire: tuttavia, ognuno di noi ha precise responsabilità a livello sociale, ambientale ed economico anche e soprattutto quando sceglie, appunto, di non fare nulla. A spiegarci i molteplici livelli della responsabilità è Stefano Zamagni, economista, autore del libro “Responsabili. Come civilizzare il mercato”, nel quale introduce anche l’idea del “trilemma”, cioè la necessità di operare mantenendo in armonia queste tre dimensioni, contrariamente a quanto spesso oggi avviene.

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Nel Canto General di Neruda messo in scena dal Centro teatro universitario di Unife risuona l’epica di un oggi lacerato da guerra e oppressioni ma anche l’incontenibile forza della Natura

“Quando ero giovane, la poesia di Pablo Neruda era una lettura ‘obbligatoria’ per la nostra generazione” afferma Michalis Traistis responsabile dei laboratori del Centro teatro universitario di Unife nel presentare nei giorni scorsi al Teatro universitario di Ferrara lo “studio teatrale” Canto General, tratto dall’omonimo poema epico di Pablo Neruda . “Ora, riletto a distanza di anni, lo si apprezza ancora di più. Non è solamente un grande affresco dell’America latina come fu concepito in quegli anni, ma è diventato, nel tempo della globalizzazione, il canto di una Storia-Mondo.

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Le miniere si bevono l’acqua per gli uomini

L’immagine satellitare, parte del progetto Placemarks dell'urbanista Federico Monica, ritrae il bacino di decantazione della miniera di rame e oro di Akjoujt in Mauritania

Il bacino di decantazione della miniera di rame e oro di Guelb Moghrein, Akjoujt, Mauritania ha un diametro di 1,4 km. Qui vengono convogliati fanghi e acque contaminati dai processi estrattivi per permettere la separazione dei residui solidi. Dal 2004 le attività della miniera hanno prodotto circa 40 milioni di tonnellate di sterili minerari, ovvero materiali di scarto.

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Il ghiacciaio Pine Island in Antartide potrebbe essere prossimo al suo tipping point

Fra le conseguenze, un maggiore rischio di innalzamento del livello del mare

Le piattaforme di ghiaccio che costeggiano l’Antartide sostengono il flusso di ghiaccio dall’entroterra contribuendo a limitare l’innalzamento del livello del mare. Esse sono agganciate alla costa tramite “punti di ancoraggio”, che costituiscono un indicatore dello spessore delle piattaforme stesse.
Negli ultimi tre anni l’assottigliamento delle piattaforme ha subito un’accelerazione, rischiando di compromettere l’effetto protettivo delle barriere all’innalzamento del livello del mare. Quest’ultimo rappresenta uno dei maggiori impatti a lungo termine della crisi climatica e potrebbe portare a un ridisegnamento nei prossimi secoli della mappa del Mondo, con entità di innalzamento delle acque molto più elevata di quella prevista.

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L’uomo non “vede” le piante, ma la loro organizzazione in comunità può insegnarci la sopravvivenza come specie, secondo Stefano Mancuso

Al Festival dell’economia una riflessione sulle differenze tra mondo umano e vegetale

Siamo “ciechi verso le piante” sostiene Stefano Mancuso, docente e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale dell’Università di Firenze, secondo il quale non è immaginabile che una forma di vita riesca a raggiungere oltre l’80% di un sistema come quello del nostro Pianeta senza avere delle particolarità ed essere in grado di risolvere problemi. Eppure noi umani, lo 0,01% della biomassa della Terra, non “vediamo” le piante, non ne percepiamo la complessità, quando invece dovremmo chiederci cosa si possa imparare da organismi con un tale successo evolutivo.

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Natura protagonista al festival fotografico Selvatica di Biella (2)

Piante guerriere: un’esposizione scientifica per rovesciare la prospettiva e sfatare il mito del mondo vegetale come preda immobile

All’interno del festival Selvatica, in corso fino al 21 luglio a Biella, di particolare interesse è l’esposizione “Piante guerriere. Viaggio tra i vegetali che credono di essere animali”: questa sezione ha il merito di restituire complessità a un mondo, quello vegetale, spesso considerato in modo semplicistico e che invece ha messo e mette in atto strategie tra le più varie per consolidare il suo successo evolutivo.

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Natura protagonista al festival fotografico Selvatica di Biella. “Il tempo dell’attesa è ormai finito e non possiamo più rimandare di occuparci di ambiente e della sua protezione” (1)

Dalle xilografie giapponesi dell’Ottocento alla fotografia con l’Intelligenza artificiale

“La conservazione senza denaro è solamente conversazione”; partendo da questo slogan il gruppo Skua Nature Group ha elaborato un modello in cui il valore della natura è considerato anche un valore economico per un nuovo turismo naturalistico. E ora gestisce numerose riserve, in cui si sviluppano azioni dedicate alla conservazione e a studi sulla biodiversità usando fondi provenienti dal turismo naturalistico, capanni di osservazione, birdwatching ed escursioni fotografiche in collaborazione tra pubblico e privato.

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Migranti climatici. ActionAid: il controllo prevale sulla tutela dei diritti umani

“Il cambiamento climatico non conosce frontiere”: il report segnala un aumento della metà degli sfollati con nove milioni di nuovi casi

“La governance internazionale delle migrazioni attuale è il risultato di profonde disuguaglianze economiche e sociali. In questo contesto, gli interessi degli Stati prevalgono sui diritti umani, con un’agenda incentrata sul paradigma della deterrenza e sull’esternalizzazione delle frontiere. La risposta alle migrazioni climatiche risente di questo approccio, focalizzandosi esclusivamente sulla dimensione esterna che promuove l’adattamento in situ, trascurando l’ampliamento della protezione legale interna come efficace intervento a sostegno della migrazione.” Commenta così Roberto Sensi di ActionAid l’ultimo report sulle migrazioni climatiche: qual è allora la situazione ad oggi di un fenomeno destinato nel futuro a crescere?

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