Microplastiche anche nei testicoli. Nuovi studi confermano la loro presenza nel corpo di umani e animali oltre che nell’ambiente

E l’Italia non rispetta le norme europee per ridurre i rifiuti

È di pochi giorni fa la decisione della Commissione europea di emettere una procedura d’infrazione a carico dell’Italia per non aver recepito pienamente e correttamente la direttiva sulla plastica monouso e aver violato le norme sulla trasparenza del mercato unico. Eppure, anche gli studi più recenti confermano l’urgenza del problema: tracce di microplastiche sono state infatti rinvenute nei testicoli umani e animali, a riprova della loro ormai pervasiva presenza e dei danni potenziali alla salute, oltre che all’ambiente.

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Occorre ridurre ancora molto le emissioni in atmosfera, fattore di rischio decisivo per la salute

Il rapporto Snpa delinea i miglioramenti di un decennio ma l’obiettivo è lontano. Pendolaria di Legambiente segnala il grave ritardo del trasporto urbano

“Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità l’inquinamento atmosferico è uno dei maggiori rischi ambientali per la salute.” Ed è necessario “individuare e attuare rapidamente strategie aggiuntive rispetto a quelle già implementate, atte a ridurre significativamente l’inquinamento atmosferico, tenuto conto del fatto che i livelli attuali sono superiori, in larga parte del paese, ai valori limite proposti e ai valori guida dell’OMS. La strada da percorre è ancora lunga e richiede un’ulteriore – particolarmente rilevante – riduzione delle emissioni”. Il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) sintetizza cosi nel rapporto sulla qualità dell’aria in Italia recentemente pubblicato ciò che è necessario fare, pur in un quadro decennale di progressivo miglioramento.

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L’inquinamento dell’aria in Europa resta il principale fattore di rischio ambientale per la salute. Ma emissioni e decessi sono in calo (1)

In Italia mortalità doppia della media

In questi mesi in molte città della Pianura Padana si è registrato per più giorni un livello di inquinamento dell’aria molto superiore ai valori massimi previsti dalla legge. Per buona parte del Nord Italia il problema non è nuovo e ha carattere sistemico dovuto alla presenza di grandi città, centri industriali e allevamenti, oltre a subire le caratteristiche geografiche della Pianura padana.
E le conseguenze sulla salute degli abitanti, confermano gli ultimi dati, sono gravissime.

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The only way to see the Milky Way

Foto seconda classificata al Copernicus Photo Contest

Nel racconto evangelico dell’Epifania, i Re Magi giunsero a Betlemme seguendo la luce di una stella cometa. In quel tempo l’inquinamento luminoso non c’era. Oggi è diventato così invadente da cancellare la visione del cielo stellato e da costituire un problema anche per la conservazione della biodiversità.

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Air Break: combattere l’inquinamento dell’aria. Anche con un concorso di immagini

Meno informazioni, più azioni, secondo un’indagine sulla popolazione

L’aria è un elemento essenziale per la vita. La Pianura Padana è tra le zone più inquinate d’Europa e con la qualità dell’aria peggiore. Nell’ambito della Festa dell’Aria, organizzata dal progetto AIR-BREAK, il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara ha indetto il contest “Storie d’Aria”.

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Quando inizia l’Antropocene? forse con le plastiche. Ci fa paura, così lo neghiamo, avverte Telmo Pievani

È un iperoggetto, pensabile solamente intrecciando geologia e cultura, e servono narrative diverse

Buttato lì quasi per scherzo dal geochimico Paul Crutzen al convegno del Programma Internazionale Geosfera-Biosfera del 2000, il termine Antropocene in poco tempo ha preso a vivere di vita propria. Sfuggendo dalle mani della ristretta comunità scientifica per piombare in mille altri ambiti, dagli studi umanistici e sociali al mondo della letteratura e fino alle varie forme d’arte.

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L’Unione Europea verso la messa al bando degli “inquinanti eterni” (2)

Comitati di mamme (Vicenza) e cittadini (Alessandria) chiedono bonifiche dai PFAS, difficili da realizzare secondo Pasti di Unife

È attualmente in via di svolgimento la consultazione pubblica dell’Agenzia europea delle sostanze chimiche (European Chemicals Agency, ECHA) sulla proposta di restrizione a produzione e uso delle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS), presentata da Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia e motivata soprattutto dai rischi posti alla salute umana. Nel frattempo, nel Mondo si discute anche sui limiti per l’acqua potabile.

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L’Unione Europea verso la messa al bando degli “inquinanti eterni” (1)

Aperta una consultazione pubblica. Le aziende si oppongono. Divieti e controlli alla produzione di PFAS, secondo Pasti di Unife

È attualmente in via di svolgimento la consultazione pubblica dell’Agenzia europea delle sostanze chimiche (European Chemicals Agency, ECHA) sulla proposta di restrizione a produzione e uso delle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS), presentata da Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia e motivata soprattutto dai rischi posti alla salute umana. Intanto, un’indagine di diciotto testate giornalistiche europee ha rivelato più di 17mila siti contaminati in Europa.

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Caccia, l’Europa vieta le munizioni al piombo nelle zone umide ma secondo gli ambientalisti l’Italia vuole aggirare il Regolamento

Producono gravi danni a salute ed ecosistema

Dopo anni di trattative tra lobby opposte e un lunghissimo iter di approvazione, all’inizio del 2023 è entrato in vigore il Regolamento 2021\57 dell’Unione europea, che vieta l’utilizzo di munizioni al piombo per chi caccia nelle zone umide, riconoscendo i pericoli per biodiversità, qualità delle risorse idriche e salute umana. Una volta immesso in natura, infatti, il piombo tende a rimanere all’interno della catena alimentare e del ciclo dell’acqua, provocando seri danni agli ecosistemi.

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Contributi al dialogo – Energia. “Gassificazione totale” nel piano nazionale

A Piombino l’11 marzo manifesta l'opposizione

La guerra in Ucraina ha reso ancora più drammaticamente evidente il ruolo che hanno le fonti energetiche nelle nostre società. Lo scenario peggiore è quello di un incidente che coinvolga le centrali nucleari, ma anche la transizione verso fonti energetiche “pulite” ha incontrato nuovi ostacoli a causa della temuta mancanza di approvvigionamenti di gas dalla Russia. Mentre da tempo era in corso un acceso dibattito sul mix di energie necessario per la transizione, la guerra ha spinto alla corsa ad accaparrarsi forniture di gas in grandi quantità in nuovi mercati e diverse modalità, fra cui i rigassificatori, la cui installazione ha suscitato ulteriori dubbi e proteste.

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