Sostegno alle donne che si liberano dalla violenza. Molte parole e poche risorse: il Reddito di libertà arriva in ritardo e resta insufficiente

Più della metà di quelle accolte dai centri antiviolenza di D.i.Re non hanno un reddito sicuro

Dopo un’attesa di quasi un anno, solo a dicembre 2024 è stato firmato il decreto che sblocca i fondi per il Reddito di libertà per il triennio 2024-2026: dieci milioni di euro per ognuno dei tre anni. “Pur sembrando una buona notizia – dichiara Antonella Veltri, presidente di Donne in rete contro la violenza (D.i.Re) – questi fondi sono attesi da quasi un anno dalle donne che ne hanno fatto richiesta. In molti casi, questo ritardo ha pregiudicato i percorsi di libertà delle donne, che hanno dovuto rivedere i loro progetti di vita. Quello che non sembra chiaro è che le vite delle donne non possono aspettare.”

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Donne e caffè nel “Nord Pioniero del Paranà”; una storia di partecipazione ed emancipazione nel Sud del Brasile

Così si applica l’Agenda Onu 2030 per la sostenibilità

L’ultimo successo l’hanno ottenuto a Jacarezinho, in Paranà, dove in autunno si è tenuta la fiera Ficafè, manifestazione che dal 2008 dà visibilità al caffè prodotto di produzione locale. Oltre 4 mila persone hanno visitato l’esposizione, ampliando il bacino tra i conoscitori del caffè, quindi le possibilità commerciali per i gruppi di donne della regione.

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Nel Mondo una donna uccisa ogni dieci minuti

Nello scatto di Luca Profenna, durante il corteo nazionale di “Non una di meno” a Roma una donna mostra chi sono i responsabili dei femminicidi

Dall’1 gennaio all’8 dicembre 2024, l’osservatorio nazionale del movimento transfemminista Non una di meno (Nudm) ha registrato 93 femminicidi, oltre a 6 suicidi di donne, 1 suicidio di un uomo trans e 1 suicidio di un uomo gay indotti da violenza etero-cis-patriarcale, 1 donna scomparsa e 8 casi in fase di accertamento, per un totale di 110 casi. Si contano poi almeno 48 tentati femminicidi.

Quasi la metà dei femminicidi accertati (47,3%) è stata commessa dai partner, percentuale che sale all’87,1% considerando anche gli ex-partner e i familiari.

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I confini porosi del gender: il caso della pugile Imane Khelif analizzato da Paola Michelini al festival di Internazionale

Molestie, bullismo e violazione della privacy per ignoranza scientifica dei test e delle “Differenze dello sviluppo sessuale”

Spente le luci sul ring delle Olimpiadi di Parigi, cosa è rimasto della vicenda della pugile Imane Khelif? Le polemiche – non sempre all’altezza della noble art di cui imane è campionessa – sono servite a qualcosa?
L’attenzione sul caso si è riaccesa durante il festival di Internazionale a Ferrara, dove l’autrice e attrice Paola Michelini l’ha preso ad esempio di discriminazione e mancata tutela dei diritti. Un tema – quello del gender – dai confini indefiniti e porosi, che ancora suscita molti dubbi e con molti vuoti da colmare.

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Le consultorie femministe autogestite: recuperare il senso sociale dei consultori pubblici (2)

Costruire insieme percorsi di autodeterminazione e mettere in critica anche il ‘miglior sistema’ con uno sguardo transfemminista, secondo lə attivistə della Mala Consilia di Bologna

A luglio 2025 la legge 405 del 1975 che istituì i consultori familiari pubblici compirà cinquant’anni. Negli ultimi anni le logiche di depotenziamento e aziendalizzazione li hanno spesso ridotti a semplici ambulatori sanitari svuotandoli del loro senso sociale e di confronto con e tra le utenti.
In questo quadro, i movimenti femministi e transfemministi hanno avviato una riflessione che ha portato a interessanti sperimentazioni quali le consultorie autogestite. Una di queste è la consultoria autogestita universitaria di Bologna Mala Consilia.

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Aumentano le esecuzioni della pena capitale nel Mondo, in particolare in Iran e Arabia Saudita

Le donne, le minoranze etniche e gli oppositori politici sono quelli a rischio maggiore anche solo per un tweet

Nel mese di maggio Amnesty International ha pubblicato il Rapporto sulla pena di morte e sulle esecuzioni eseguite nel Mondo nel 2023. Amnesty International ha registrato 1.153 esecuzioni, un aumento del 31% rispetto alle 883 esecuzioni eseguite nel 2022.

Il significativo aumento del totale globale è dovuto principalmente all’aumento delle esecuzioni in Iran e in Arabia Saudita che sono stati responsabili dell’89% del totale delle esecuzioni conosciute.

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Contro la città autoritaria. L’associazione Sex and the City studia Milano dal punto di vista delle donne: dagli spazi pubblici a quelli di cura domestici

Esperienze dirette contro la paura nei luoghi urbani e progetti di abitare collettivo collaborativo oltre i legami di sangue

“Quando ci si occupa di città ‘a misura di donna’ l’unica soluzione è dare voce alle donne: non possiamo ipotizzare cosa è meglio per loro se non glielo abbiamo mai chiesto. Nelle nostre ricerche partiamo da queste domande, concentrandoci in particolare sul tema del lavoro di cura nella famiglia e su quello della percezione della paura nei luoghi dell’abitare, perché è attorno a essi che si ancorano le grandi differenze della vita quotidiana tra uomini, donne e minoranze di genere.” È quanto dichiarano ad Agenda17 Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro, ricercatrici e fondatrici dell’associazione di promozione sociale (Aps) Sex & the City.

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Aborto: difficile metterlo in Costituzione come è accaduto in Francia. L’iter è molto più complesso, spiega il costituzionalista Veronesi di Unife

L’Ordine dei medici di Torino interviene contro la proposta di legge per costringere le donne ad ascoltare il battito del feto. Danneggia il cuore

Con una decisione da molti definita “storica” lo scorso 4 marzo il Senato francese ha confermato il progetto di legge costituzionale per garantire l’Interruzione volontaria di gravidanza (Ivg).
Christine Bard storica francese del femminismo ha dichiarato: “non capita così spesso di qualificare un momento come storico e dal forte impatto simbolico”. E nel nostro Paese si è riaperto il dibattito sulle norme di diritto che riguardano l’Ivg: dalla modifica costituzionale alla legge 194.

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Contro la città autoritaria. Lo sguardo delle donne per ritrovare il senso del vivere insieme

Nella storia della progressiva conquista da parte delle donne del diritto ad esprimersi in tutte le professioni, l’architettura è stata un baluardo piuttosto duro da conquistare. Tenute lontane dalla possibilità di progettare lo spazio pubblico, governato da sempre dal pensiero maschile, le donne hanno sviluppato nei secoli una cultura dell’abitare, che, trasformata in competenze progettuali, nel ‘900 è uscita dallo spazio privato ed ha espresso in più occasioni una qualità umana e professionale inconfondibile.

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