Agenda17 diventa Agenda17 plus. Quattro anni dopo l’editoriale del 25 aprile “Andrà tutto bene. Se ci prenderemo cura del Mondo”, con cui annunciavamo questo magazine,
Categoria: Editoriali e opinioni
Editoriali e opinioni
Cause climatiche. Ora vince chi si oppone agli ambientalisti nelle aule dei tribunali, mentre le sentenze a favore non vengono pienamente applicate. Siamo davanti a un cambio di paradigma?
I casi di Greenpeace in Usa e Anziane per il clima in Svizzera
Fino ad ora a puntare sulle “cause climatiche” erano le associazioni ambientaliste. Negli anni si è assistito all’esplosione del numero di climate litigation, le cause intentate da associazioni e cittadini contro imprese e Governi citati in tribunale per danni climatici ed ambientali. Attualmente ne sono in corso più di 2500 in decine di Paesi e sono raddoppiate in dieci anni.
Trump vuole uno scudo missilistico per gli USA. Il modello è Iron Dome israeliano
Ma affidargli sicurezza e pace è un azzardo
Nella tempesta di ordini esecutivi emessi da Donald Trump nei primissimi giorni della sua seconda amministrazione non poteva mancare un obiettivo fortemente sostenuto nel rapporto 2025 Presidential Transition Project, che sembra guidare l’azione presidenziale: l’executive order The Iron Dome for America del 27 gennaio 2024.
DOSSIER EOLICO Contributi al dialogo – Pratobello ‘24 storia di una mobilitazione popolare
Sorti spontaneamente in territori con economia sostenibile e partecipata secondo direttive EU, i comitati sono oggi più di 20 con due coordinamenti e dialogano con gli amministratori
La campagna per la legge di iniziativa popolare Pratobello ’24, voluta per “proteggere il territorio sardo dall’invasione indiscriminata di pale eoliche e pannelli fotovoltaici”, ha interessato
Solo 89 secondi: mai così vicini alla mezzanotte dell’Orologio dell’apocalisse
I calcoli e le analisi elaborati dagli scienziati
Quest’anno, il Comitato per la scienza e la sicurezza (CSS) del Bulletin of the Atomic Scientists ha portato le lancette dell’Orologio del Giorno del Giudizio” (il Doomsday Clock) a soli ottantanove secondi dalla mezzanotte, il momento più vicino alla catastrofe globale da sempre.
Contributi al dialogo – Contro la “declinazione pedagogica del bellicismo” nei nuovi programmi scolastici
Il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha avviato la discussione in Commissione sulle nuove indicazioni nazionali per i programmi scolastici, e si è aperto il dibattito auspicato dallo stesso ministro.
Il filosofo Pasquale Pugliese, che ha già contribuito alla rubrica Le parole e le cose di Agenda17 sul tema “Nonviolenza”, propone alcuni snodi chiave per un programma formativo basato sul paradigma della nonviolenza.Il contributo al dialogo, all’interno dell’’Obiettivo 16 dell’Agenda Onu 2030 “Pace, giustizia e istituzioni forti” giunge in un momento significativamente caratterizzato da un eccezionale aumento delle spese militari e dall’inascoltata opinione contraria dei cittadini
Armi sempre più potenti all’Ucraina: inutili per rovesciare le sorti del conflitto. Pericolosissime per l’escalation che potrebbe ora coinvolgere la Nato. Cioè noi
Arrivano i Mirage francesi con missili a lungo raggio, mentre noi inviamo difesa antiaerea a un esercito incapace di usarla
Nei primi giorni del conflitto, i giornalisti nostrani con l’elmetto (cioè quasi tutti quelli asserragliati nelle redazioni dei grandi giornali) si esaltavano raccontando l’eroica risposta della popolazione all’invasione russa: dai cartelli delle indicazioni stradali spostati per sviare le colonne corazzate ai tank incendiati dalle bottiglie molotov fatte in casa. Chissà quale era la fonte di quelle sciocchezze sbattute in prima pagina. Sciocchezze e fake pericolose, però, perché accompagnate all’istigazione ai giovani ad arruolarsi.
Un anno pieno di armi. Trump vuole il cinque per cento del Pil alla Difesa. Intanto nel nostro Paese aumenti record delle spese militari e altro invio di materiale bellico (secretato) all’Ucraina
Strategia Usa condivisa dalla Von der Leyen. Nulla conta l'opinione contraria dei cittadini
Ieri, Donald Trump ha confermato che i Paesi NATO dovranno impegnare il 5% del proprio Prodotto interno lordo per la Difesa. Un’enormità, se si pensa che non arriviamo ancora al precedente livello richiesto del 2%. E che non sia una sparata del neoeletto presidente USA lo conferma la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha affermato che i Paesi dell’Unione devono aumentare le proprie spese nella difesa, coerentemente anche con il rapporto Draghi, da lei commissionato, sulla competitività.