Neve: -57% rispetto alle medie storiche, in sofferenza le risorse idriche nivali italiane. I dati di Fondazione Cima

Secondo le previsioni, la primavera sarà più calda della norma con elevata probabilità di fusione accelerata del manto nevoso

L’inverno dovrebbe essere il periodo in cui la neve si accumula, raggiungendo il suo picco tra la fine di febbraio e la metà di marzo, secondo i dati storici, e costruendo una riserva d’acqua importante per la primavera e l’estate, ma la realtà che emerge dai dati attuali è ben diversa. Anche questo mese si conferma una tendenza che ormai caratterizza le stagioni invernali recenti in Italia: poche luci e molte ombre sulla risorsa idrica nivale.

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Il diritto all’istruzione sempre più minacciato. Enti e associazioni rilevano qualche progresso, ma guerre e cambiamenti climatici aggravano la carenza di investimenti nella scuola

Colpiti soprattutto i Paesi poveri, ma anche le fasce più deboli del nostro

“Siamo a un punto di svolta. Il cambiamento climatico, la tecnologia, e i conflitti stanno ridisegnando il nostro mondo, ma l’educazione, una soluzione chiave per queste sfide, è pericolosamente sottofinanziata.” Si apre così l’appello della Global Partnership for Education per “Answer the call”, una campagna lanciata per fare luce sulla crisi dell’istruzione, soprattutto nei Paesi a basso reddito (ma non solo). Le priorità di finanziamenti e donazioni su altri fronti, infatti, stanno generando come risultato “una generazione impreparata ad affrontare le sfide presenti e future.” 

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Verso COP30. Anche se gli obiettivi finanziari non sono stati raggiunti a COP29, gli accordi sul mercato delle emissioni di CO2 possono aiutare la transizione ecologica

Il ruolo dell'Europa e delle “rendite fossili” nell’approfondimento dell’economista Mazzanti di Unife

“La COP29 avrebbe certamente potuto raggiungere un risultato più significativo per ciò che riguarda il tema climate finance, le compensazioni per l’adattamento di regioni fragili responsabili per piccole quote del riscaldamento globale, che sopportano costi molto elevati – afferma Massimiliano Mazzanti, direttore del Dipartimento di economia e management dell’Università di Ferrara, che ha partecipato ai lavori a Baku -. Vi sono comunque delle luci, in attesa delle prossime COP30 e 31, rispettivamente in Brasile e Australia. A Baku, ad esempio, il tema dei crediti di carbonio che nasceva dall’embrione di Parigi 2015 ha visto un importante passo in avanti.”

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