L’Unione europea non proteggerà più i lupi come prima. La Svezia intanto dà il via libera alla strage di orsi

Un altro passo indietro dell’Ue nella tutela della biodiversità, complice il nostro Paese. A rischio decenni di sforzi per la conservazione secondo Legambiente e WWF

La riunione dei Rappresentanti permanenti ha approvato a Bruxelles la proposta della Commissione europea di declassare lo status del lupo da specie “rigorosamente protetta” a “protetta”. “Una decisione gravissima – commenta il World Wild Fund (WWF) Italia – che apre pericolosamente la porta agli abbattimenti del lupo in Europa e ignora l’appello di oltre 300 organizzazioni della società civile e di centinaia di migliaia di persone che hanno esortato i Governi a seguire le raccomandazioni della scienza e intensificare gli sforzi per favorire la coesistenza con i grandi carnivori attraverso misure preventive.”

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Mamma orsa uccisa in Trentino: il bilancio del veterinario locale che conosce tutta la storia e il territorio

Alessandro De Guelmi: l’abbattimento di un esemplare è un fallimento della politica e della società civile

“L’abbattimento di un animale protetto quale l’orso non può che segnare il fallimento della politica, ma in generale anche l’incapacità della società civile di confrontarsi in modo aperto e costruttivo su temi divisivi. Paradossale che il maggior responsabile politico di questa cattiva gestione degli orsi in Trentino si erga adesso, attraverso proclami inattuabili e l’emanazione di ordinanze, a paladino della sicurezza delle persone, dimenticando le sue gravi responsabilità in merito alle carenze in termini di ricerca, monitoraggio, conoscenze, informazione, comunicazione e prevenzione in generale.” Sono le parole di Alessandro De Guelmi, ex veterinario che è stato responsabile del benessere e dell’anestesia degli orsi durante le fasi di cattura in Trentino.

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Sempre più incendi nella foresta amazzonica: un “problema scottante” per la biodiversità

Nella foto un giaguaro si risveglia dopo le iniezioni di cellule staminali, somministrate per accelerare la rigenerazione dei tessuti ustionati a causa degli incendi del 2020 nella zona del Pantanal, nel Brasile occidentale. 

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Difendere i pascoli alpini coinvolgendo le comunità: il progetto LIFE PASTORALP

Biodiversità in crisi per il cambiamento climatico

“Essendo uno degli ecosistemi più sensibili ai cambiamenti climatici e ai disturbi antropici, i pascoli alpini sono stati identificati come hotspot per quanto riguarda i cambiamenti del clima e dell’uso del suolo. Il progetto LIFE PASTORALP unisce due approcci, biofisico e socio-economico, per affrontare la vulnerabilità dei pascoli alpini e offre strumenti per migliorarne la capacità di ridurla”: si presenta così PASTORALP, il progetto scelto come progetto LIFE per il mese di gennaio 2024 che ha coinvolto due parchi rappresentativi dell’ambiente alpino occidentale: il Parco nazionale del Gran Paradiso, in Italia, e il Parc National des Ecrins, in Francia.

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The only way to see the Milky Way

Foto seconda classificata al Copernicus Photo Contest

Nel racconto evangelico dell’Epifania, i Re Magi giunsero a Betlemme seguendo la luce di una stella cometa. In quel tempo l’inquinamento luminoso non c’era. Oggi è diventato così invadente da cancellare la visione del cielo stellato e da costituire un problema anche per la conservazione della biodiversità.

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SPECIALE CONVEGNO. Incontro di apertura sul Pianeta del futuro: comunicare i cambiamenti climatici e la crisi della biodiversità

Evitare catastrofismo e fatalismo per trasmettere la complessità della scienza e coinvolgere i cittadini, secondo la fisica Marina Menga

“La comunicazione gioca un ruolo fondamentale nella sensibilizzazione e nell’azione per affrontare il problema ambientale. È attraverso di essa che si diffonde la consapevolezza sui cambiamenti climatici, si informa il pubblico sulle loro cause e conseguenze e si promuovono comportamenti sostenibili” afferma ad Agenda17 Marina Menga, fisica, che si occupa di comunicazione presso il Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc) e che sarà moderatrice del primo panel del Convegno nazionale di comunicazione della scienza di Trieste.

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Lupi e orsi: l’Europa mette in forse la protezione e in Trentino i primi abbattimenti

Boitani de La Sapienza e Grignolio di Unife: gestire l’aumento degli esemplari con informazione, comunicazione e condivisione dati e valori della biodiversità

“Ogni volta che c’è un contatto tra specie animali diverse ci sono delle modificazioni comportamentali e sono ormai diversi i filoni di ricerca che studiano il comportamento animale in contesti urbani o rurali. Tuttavia è delicato cercare di capire cosa succede quando gli animali stanno vicino all’uomo e capire, eventualmente, come intervenire e come comportarsi. È prima di tutto una questione di aumento della conoscenza e della ricerca scientifica nonché di condivisione dei dati, ma anche, ed è l’aspetto più complicato, di condivisione dei valori.” È quanto dichiara ad Agenda17 Stefano Grignolio, ricercatore e docente di Gestione della biodiversità presso l’Università di Ferrara.

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Api in pericolo

Giornata mondiale

L’immagine scattata dalla fotografa americana Karine Aigner in un ranch del Texas ritrae un gruppo di maschi di ape del cactus (Diadasia rinconis). È maggio e i maschi sono emersi da poco dal nido e sono in piena attività, pronti per riprodursi.

Il 35% della produzione agricola globale si deve alle api e agli altri impollinatori, riporta la Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO). Ben 87 delle 115 principali colture a livello mondiale non potrebbero riprodursi senza di loro.

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