Migranti climatici. ActionAid: il controllo prevale sulla tutela dei diritti umani

“Il cambiamento climatico non conosce frontiere”: il report segnala un aumento della metà degli sfollati con nove milioni di nuovi casi

“La governance internazionale delle migrazioni attuale è il risultato di profonde disuguaglianze economiche e sociali. In questo contesto, gli interessi degli Stati prevalgono sui diritti umani, con un’agenda incentrata sul paradigma della deterrenza e sull’esternalizzazione delle frontiere. La risposta alle migrazioni climatiche risente di questo approccio, focalizzandosi esclusivamente sulla dimensione esterna che promuove l’adattamento in situ, trascurando l’ampliamento della protezione legale interna come efficace intervento a sostegno della migrazione.” Commenta così Roberto Sensi di ActionAid l’ultimo report sulle migrazioni climatiche: qual è allora la situazione ad oggi di un fenomeno destinato nel futuro a crescere?

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Julian Assange ha diritto a un nuovo ricorso. I timori sul trattamento in caso di estradizione sono fondati, secondo la Corte britannica

Dalla moglie Stella al presidente brasiliano Lula: aumentano le richieste per la liberazione del giornalista

L’Alta Corte di Londra ha fermato l’estradizione di Julian Assange, riconoscendo al giornalista il diritto a presentare un nuovo ricorso. Sono state infatti riconosciuti come non infondati i timori su un processo non giusto negli Stati Uniti, con la difesa di Assange che ha definito “palesemente inadeguate” le garanzie fornite. Una buona notizia, dunque, nonostante un uomo innocente continui a essere ingiustamente detenuto in condizioni psico-fisiche sempre più precarie.

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Carceri: “un bollettino di guerra” secondo Antigone. Aumentano suicidi, decessi e aggressioni

Per i garanti dei detenuti servono interventi urgenti perché l’emergenza è grave. Mancano spazi, socialità e misure alternative

L’anno difficile che i quattro suicidi in pochi giorni di inizio 2024 avevano preannunciato sul fronte carcerario è stato purtroppo recentemente confermato dal XX rapporto di Antigone “Nodo alla gola” sulle condizioni di detenzione. Il report ribadisce infatti la drammaticità della situazione: carceri sovraffollate, sempre più chiuse e con i suicidi in crescita. Siamo infatti a uno ogni 3,5 giorni da inizio anno.

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Carceri: nel 2024 già quattro suicidi, sovraffollamento in crescita e condizioni sempre più precarie

Poco spazio e regimi più restrittivi disincentivano il recupero del detenuto

Nel 2024 sono stati quattordici i decessi nelle carceri italiane: già quattro i suicidi nel giro di dieci giorni, cui si aggiungono le morti per cause naturali. Sono i dati rilasciati dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, che segnala il rischio per quest’anno di un andamento molto simile al 2022, quando si è verificato un record negativo di detenuti che si sono tolti la vita.

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Lenta erosione del diritto alla libera circolazione. Prorogato il blocco Schengen dalla Slovenia, questa volta per la Palestina

In teoria è una misura eccezionale, ma sta diventando il modo per respingere i flussi migratori, secondo Marcella Cometti di Unife

Il 10 dicembre il Governo italiano ha nuovamente prorogato il ripristino dei controlli alla frontiera interna con la Slovenia, deciso dal 21 ottobre con la motivazione di un “aumento della minaccia di violenza all’interno dell’Unione europea (Ue) a seguito dell’attacco a Israele e rischio di possibili infiltrazioni terroristiche nei flussi migratori irregolari provenienti dalla rotta balcanica”.
Ma il nostro Paese non è l’unico. Come riporta la Commissione europea, sono undici gli Stati che attualmente usufruiscono di questa deroga alla libera circolazione Schengen: Austria, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Polonia, Repubblica Ceca, Svezia, Slovacchia, Slovenia.

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Migranti: Stati Uniti e Unione Europea sempre più blindati

Ue registra un sesto degli arrivi rispetto agli USA, ma i morti sono sei volte di più

Secondo la U.S. Customs and Border Protection (CBP), da gennaio a settembre 2023 le forze dell’ordine hanno fermato 1.756.652 persone al confine fra Messico e Stati Uniti (Usa). I migranti provengono maggiormente da Messico (30,9%), Venezuela (12,9%), Guatemala (10%) e Honduras (9,8%). Nello stesso periodo, Frontex ha registrato 278.805 ingressi irregolari nell’Unione Europea (Ue), tenendo in considerazione sia le rotte via mare (Mediterraneo e Isole Canarie) che quelle via terra (Balcani e confine orientale).

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Eccessiva violenza all’arresto, ergastolo ostativo e 41 bis troppo rigidi. Il rapporto europeo antitortura analizzato dalla giurista Carnevale di Unife

Abusi delle forze dell'ordine di nuovo a Milano e Livorno

“La parte più accurata del report sulla situazione nelle carceri italiane del Comitato europeo per la prevenzione della tortura (Council of Europe anti-torture Committee, CPT) riguarda casi di maltrattamento e uso eccessivo della forza in situazioni di detenzione a titolo di arresto o di fermo o di identificazione delle persone sotto processo” dichiara ad Agenda17 Stefania Carnevale, docente di Diritto penale presso l’Università di Ferrara. A confermare questo scenario sono anche due recenti episodi di violenza in fase di arresto uno a Livorno, l’altro a Milano.

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Ucraina: integrità territoriale o diritto alla vita? Un omicidio collettivo che gli organismi internazionali non controllano. Cina e Usa devono collaborare a una de-escalation, secondo Marco Mascia, coordinatore RUni Pace

I cittadini - inascoltati - sono contrari alla guerra, e l'Europa ne uscirà con le ossa rotte

“Le grandi potenze oggi coinvolte nel conflitto in Ucraina, membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite (Onu), avevano tutti gli strumenti per prevenirne lo scoppio. Invece non hanno voluto farlo e ora, in un’epoca in cui pensavamo di essere usciti dall’incubo delle guerre, ci troviamo di nuovo dentro uno scontro globale, guidati da una leadership politica internazionale che non sta facendo nulla per costruire la pace.” È quanto dichiara ad Agenda17 Marco Mascia, docente di Relazioni internazionali presso l’Università di Padova e coordinatore nazionale della Rete università per la pace (RUni Pace).

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Aumentano matrimoni infantili e mutilazioni genitali femminili (2)

Pesanti conseguenze fisiche e mentali. Occorre investire nell’istruzione delle ragazze: “chi educa una bambina, educa un popolo”

Secondo i dati pubblicati recentemente nel dossier “Indifesa” da Terre des Hommes, organizzazione non governativa che si occupa di proteggere i diritti di bambine e bambini, stiamo perdendo i progressi raggiunti negli ultimi trent’anni contro le mutilazioni genitali femminili (Mgf) e i matrimoni precoci a causa della crisi climatica e della pandemia di Covid-19.

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Aumentano matrimoni infantili e mutilazioni genitali femminili (1)

Colpa di crisi climatica, pandemia e guerra. Le leggi non bastano, secondo Rossella Panuzzo di Terre des Hommes

A causa della crisi climatica e della pandemia di Covid-19, si rischia di perdere i progressi raggiunti negli ultimi trent’anni contro le mutilazioni genitali femminili (Mgf) e i matrimoni precoci. A mettere in guardia è il dossier “Indifesa” pubblicato di recente da Terre des Hommes, organizzazione non governativa che si occupa di proteggere i diritti di bambine e bambini. Il dossier si ricollega agli allarmi lanciati negli scorsi mesi da diverse organizzazioni, tra cui Save the Children, il Fondo delle Nazioni unite per l’infanzia (United Nations International Emergency Children’s Fund, UNICEF) e il Fondo delle Nazioni unite per la popolazione (United Nations Fund for Population Activities, UNFPA).

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MIGRAZIONI Il diritto d’asilo in Europa per i profughi dell’Ucraina

Carattere eccezionale dei provvedimenti

L’aggressione armata russa in Ucraina ha indotto un numero significativo di civili ad abbandonare le proprie case. Stando ai dati dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), gli sfollati all’interno del Paese sono ormai più di 7.700.000, mentre oltre 6.100.000 persone hanno cercato rifugio oltre confine, in Polonia, Romania, Ungheria, Russia, Moldavia, Slovacchia e Bielorussia.

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La libertà di Assange è la libertà di stampa

Giornalismo scientifico, non fuga di notizie la sua lezione

La decisione finale spetta ora al Ministro dell’interno inglese, che deve pronunciarsi entro domani: se sarà estradato, Julian Assange rischia una condanna fino a 175 anni di carcere e, con essa, sarà inflitto un duro colpo alla libertà di stampa e al diritto di informazione. 

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