Nell’Amazzonia orientale brasiliana c’è una comunità che soffre di gravi malattie respiratorie per l’inquinamento causato dalle industrie siderurgiche e dai processi di estrazione mineraria. Questa comunità vive a Piquiá de Baixo, un sobborgo di Açailandia, nello Stato del Maranhã, e ha deciso di lottare per il diritto alla salute. Dopo oltre vent’anni di rivendicazioni per la riparazione delle violazioni subite, gli abitanti della baraccopoli hanno ora ottenuto il diritto al prossimo reinsediamento in un nuovo quartiere, sufficientemente lontano dai fumi tossici, denominato Piquiá da conquista.
Categoria: Città e comunità sostenibili
Obiettivo 11: Città e comunità sostenibili
Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.
1- Romeo Farinella, sicurezza e partecipazione in città sostenibili non devono restare slogan irrealizzabili
2- Antonello Stella, salvaguardare il patrimonio culturale e naturale e realizzare una mobilità sicura per tutti
3- Gianluca Frediani, riqualificare le aree urbane povere tenendo conto delle diverse realtà dei Paesi
4- Istat, quanto siamo lontani dal traguardo di città e comunità sostenibili. L’obiettivo 11 dell’Agenda 2030 dell’Onu misurato secondo nove parametri
Prevenzione del rischio sismico: un nuovo metodo per stimare la magnitudo e un simposio a Ferrara
A dieci anni dal sisma dell’Emilia, nuovi studi e vecchie criticità
Uno studio di un team di ricerca del Los Alamos National Laboratory, pubblicato sulla rivista Nature, propone un nuovo metodo per prevedere i terremoti. Si basa sui segnali di elastogravità: perturbazioni transitorie del campo gravitazionale generate dal terremoto che si propagano alla velocità della luce, e quindi molto più rapidamente delle onde elastiche più veloci (onde P) utilizzate oggi.
Queste onde gravitazionali possono infatti fornire una stima accurata della magnitudo dei terremoti in modo pressoché immediato, evitando la latenza associata alla lentezza delle onde sismiche.
MONTAGNA, ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE. Le Olimpiadi di Cortina non lo sono
Grandi eventi, cambiamento climatico e speculazione sono i problemi, secondo il climatologo Mercalli e il docente di Uni Padova Varotto
Il mercato immobiliare in montagna sta vivendo un momento florido, secondo l’ultimo report di Legambiente. Questa crescita, trainata da pandemia e Superbonus, riguarda tuttavia in particolare le seconde case, con Cortina d’Ampezzo al primo posto a causa delle aspettative per le Olimpiadi invernali del 2026. Questo trend fa temere un aumento del consumo del suolo anche nelle aree montane, che, nell’ultimo rilevamento del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), risultavano invece tra le zone meno colpite.
MONTAGNA, ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE. Ripopolamento per la tutela del patrimonio locale
Cambiamento culturale e recupero dell'esistente le priorità. Il telelavoro è un’opportunità
Il 2022 è stato proclamato dall’Organizzazione delle nazioni unite (Onu) anno dello sviluppo sostenibile della montagna. Come sottolineato in una recente pubblicazione dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis), in montagna si concentra la metà degli hotspot di biodiversità, la cui preservazione è fondamentale nell’opera di mitigazione dei cambiamenti climatici. Inoltre, la montagna è un luogo fragile, nel quale persistono profonde disuguaglianze a livello economico, sociale, territoriale e geomorfologico. Cosa significa allora, oggi, pensare a uno sviluppo sostenibile per questi territori?
La transizione ecologica non può avvenire senza giustizia sociale
Le città sono le maggiori responsabili dell’inquinamento. Ma secondo Farinella e Alietti di Unife la pianificazione urbana senza equità non funziona
“Oggi chi vive nelle favelas lavora nei quartieri vicini, dove la ricca borghesia si serve di questi lavoratori per mantenere il proprio benessere. E si tratta delle stesse dinamiche che caratterizzano lo sviluppo a livello globale: molte città del Mondo sono strutturate in questo modo, e in esse si produce la ricchezza che serve a noi per prosperare, con una serie di conseguenze in termini di disuguaglianze sociali e ambientali.” Parte da questo quadro generale l’architetto Romeo Farinella per affrontare, con il sociologo Alfredo Alietti, il tema dell’ordine e del disordine urbano, come dimensioni che hanno accompagnato lo sviluppo delle nostre città e che sono oggi legate alle disuguaglianze sociali e ai temi della giustizia climatica.
Istat, quanto siamo lontani dal traguardo di città e comunità sostenibili
L’obiettivo 11 dell’Agenda 2030 dell’Onu misurato secondo nove parametri
L’Istituto nazionale di statistica (Istat) redige annualmente un Rapporto SDGs (Sustainable Development Goals) nel quale illustra lo stato di attuazione in Italia dei 17 obiettivi (GOAL) dell’Agenda Onu 2030.
Obiettivo 11 Secondo l’architetto Gianluca Frediani, la riqualificazione delle aree urbane povere deve tener conto delle diverse realtà dei Paesi
Slum e favelas servono alle città, e non possono essere semplicemente cancellati. Riqualificare evitando speculazione e gentrification. La povertà abitativa è questione di democrazia e diritto di cittadinanza.
Obiettivo 11 Secondo l’architetto Romeo Farinella, sicurezza e partecipazione in città sostenibili non devono restare slogan irrealizzabili
Obiettivi utili come indicazioni per aprire il dibattito, ma non si può prescindere dalla concreta realtà dei diversi regimi politici del Mondo. La sicurezza non deve essere reclusione dagli altri e dalla natura, e la partecipazione non deve diventare un atto formale.
Obiettivo 11 Come salvaguardare il patrimonio culturale e naturale e realizzare una mobilità sicura per tutti secondo l’architetto Antonello Stella
Inserire un po’ di verde non significa rinaturalizzare le città. Valorizzazione e riuso del costruito e stop al consumo di suolo secondo un’ “etica del metro cubo”.
Mobilità sostenibile nelle metropoli significa anzitutto mettere in relazione le parti più povere con quelle più ricche.
Biennale di Venezia. Architetture per vivere insieme, secondo gli architetti Frediani e Melis, curatore del padiglione Italia (2)
Critiche (infondate?) allo spazio del nostro Paese
Dopo l’esposizione internazionale collocata nell’Arsenale si giunge al padiglione Italia. Non sono mancate le critiche: il caos, il colore nero predominante, i numerosi pannelli con lunghi testi, alcuni video accompagnati da un audio poco udibile.
Biennale di Venezia. Architetture per vivere insieme, secondo gli architetti Frediani e Melis, curatore del padiglione Italia (1)
Troppa arte e poca architettura?
Ci troviamo in una fase di miglioramento della pandemia, e probabilmente siamo più attenti ai nodi critici del mondo: i cambiamenti climatici, le disuguaglianze, le malattie e le migrazioni. Sono di fatto le tematiche che affronta la 17. Mostra Internazionale di architettura organizzata dalla Biennale di Venezia, curata dall’architetto libanese Hashim Sarkis.
La resilienza della Laguna vista dallo Spazio
Studio italiano di telerilevamento satellitare alla Biennale di Venezia
Monitorare la Laguna di Venezia dallo Spazio per valutare la sua capacità di resilienza a fronte di cambiamenti climatici e, soprattutto, dell’intervento dell’uomo. Lo rende possibile uno studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani, recentemente pubblicato sulla rivista Sustainability.