DOPO COP27 Brasile, Indonesia e Repubblica del Congo uniti in una OPEC delle foreste pluviali

Se paghiamo il petrolio al prezzo stabilito dal cartello dei produttori, dovremmo remunerare così anche le risorse ambientali

Sono in corso trattative tra Brasile, Indonesia e Repubblica Democratica del Congo (RDC) – i tre grandi Paesi che detengono oltre metà della foresta pluviale tropicale del Pianeta – per formare un’alleanza strategica, soprannominata l’OPEC (Organization of the Petroleum Exporting Countries) delle foreste pluviali.
L’alleanza è stata lanciata il 14 novembre 2022 alla Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici (Conference of Parties, COP27) in Egitto.

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DOPO COP27 Il ritorno del Brasile nella lotta alla crisi climatica

Forse la deforestazione dell’Amazzonia non si fermerà, ma sicuramente diminuirà, secondo Gianfranco Franz, docente Unife

La Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici (Conference of Parties, COP27), tenutasi in Egitto dal 6 al 18 novembre, ha visto il ritorno sulla scena internazionale di Luis Inácio Lula Da Silva, presidente eletto del Brasile, che assumerà l’incarico a partire dal primo gennaio 2023.
Nel suo discorso al summit globale del clima, il leader brasiliano ha criticato le spese eccessive per gli armamenti in un Mondo segnato da molteplici sfide, che vanno dalla fame ai cambiamenti climatici, sottolineando che la lotta alla povertà e alla crisi climatica non sono obiettivi separabili ma vanno affrontati insieme.

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EcosistER: rete ibrida tra università, imprese ed enti pubblici per la transizione ecologica del sistema produttivo emiliano

Unife capofila con Massimiliano Mazzanti per l’economia circolare e costiera

L’Emilia Romagna è uno dei dodici ecosistemi dell’innovazione finanziati con i fondi del Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr): 110 milioni di euro per la costruzione di un nuovo patto tra clima e lavoro. Gli ecosistemi dell’innovazione sono reti ibride tra accademia, mondo produttivo ed enti pubblici per avviare concretamente l’intersezione tra sostenibilità economica, ambientale e impatto sociale sul territorio.

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Eventi estremi: alluvioni e desertificazione insieme

Paolo Ciavola di Unife: la crisi ambientale è complessa ma ha cause chiare, però si può intervenire anche con la partecipazione dei cittadini

Gli eventi meteorologici estremi associati a gravi inondazioni, dai forti nubifragi delle nostre latitudini alle violente tempeste tropicali, sono sempre più diffusi e frequenti. Limitiamoci a scorrere il calendario degli ultimi due mesi: a metà settembre, nelle Marche, le piogge torrenziali più intense degli ultimi dieci anni hanno portato all’inondazione di vaste porzioni di territorio, con tragiche conseguenze. Negli stessi giorni, il maltempo e le alluvioni colpivano anche la Spagna e il Portogallo.

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Divieti di balneazione estivi: la temperatura elevata del mare può aver favorito la sopravvivenza dei batteri fecali

Servono nuovi dati e modelli secondo i ricercatori Cnr Penna e Quero

L’estate è stata caratterizzata da numerosi divieti di balneazione per elevata concentrazione di Escherichia Coli ed enterococchi intestinali, un fenomeno solitamente legato alle piogge abbondanti e che si esaurisce di in 24-48 ore, ma che quest’anno ha avuto caratteristiche diverse. Come dichiarano ad Agenda17 Grazia Marina Quero e Pierluigi Penna, ricercatori del Centro nazionale di ricerca per le risorse biologiche marine (Cnr-Irbim) di Ancona: “Quest’ estate la situazione è stata più complessa: si sono avute alte concentrazioni di batteri fecali anche senza pioggia”.

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Economia circolare. Ricerca e tecnologia del riciclo consentono di salvare il salvabile del cibo che buttiamo

Uno studio dell’Osservatorio sulle eccedenze, sui recuperi e sugli sprechi alimentari (Oersa) del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), ha indagato le due linee di spreco alimentare: quella domestica e quella del settore primario. Se ridurre gli sprechi è il primo obiettivo, il secondo passo è utilizzare la scienza e la tecnologia per trasformare gli scarti in nuova materia.

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MONTAGNA: ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE. La siccità compromette anche gli alpeggi

Malgari sempre più in difficoltà. A fine settembre scendono le mandrie, ma forse non risaliranno più

L’estate 2022 è ormai conclusa e sarà ricordata come una delle meno piovose del secolo soprattutto nelle zone del Nord Italia, come ben evidenziato dal bollettino emesso dall’Osservatorio siccità del Centro nazionale delle ricerche (Cnr) a fine agosto. I fenomeni temporaleschi del mese di agosto, anche se accolti come una benedizione, sono stati intensi e concentrati in tempi brevi e spazi ristretti.

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MONTAGNA, ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE. La fitodepurazione per i rifugi rispetta l’ambiente. Anche in alta quota

Parlano esperti e gestori: saperi antichi, competenze tecnico-scientifiche, enti locali e turisti collaborano insieme

“Oggi si parla molto di economia circolare e uno dei modi per praticarla in montagna è la corretta gestione delle acque reflue. Noi ci abbiamo pensato sedici anni fa, realizzando un impianto di fitodepurazione nel rifugio Bosconero, il primo in Italia a quota così elevata, con tutte le criticità e i vantaggi che tale ambiente presenta. Successivamente, altre realtà ci hanno copiato, nel senso positivo del termine, soprattutto nel versante occidentale delle Alpi e anche oltre i 2mila di altitudine, con grande soddisfazione nostra e loro” afferma ad Agenda17 Davide Tocchetto, agronomo e collaboratore della Fondazione Giovanni Angelini – Centro studi sulla montagna.

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CONTROVERSIE Transizione energetica. Quale ruolo per le fonti fossili e quelle rinnovabili?

Non basta l'obiettivo comune della decarbonizzazione. Il vero nodo è la strategia per conseguirla

Gas, nucleare, fotovoltaico ed eolico: Vincenzo Balzani, professore emerito presso l’Università di Bologna, Renato di Nicola, portavoce nazionale della campagna “Per il clima, fuori dal fossile” e Michele Pinelli, docente di Macchine a fluido presso l’Università di Ferrara si confrontano in un dibattito organizzato dal Master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza di Unife.

Un video per sintetizzare conoscenze scientifiche e mobilitazione dei cittadini, saperi accademici su posizioni a volte molto lontane fra loro e a confronto con i “saperi laici” dell’ambientalismo militante.

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