Il Parlamento europeo dice sì alla legge per il ripristino della natura

Nonostante alcuni tagli su agricoltura e torbiere la Restoration Law tutelerà il 20% dei territori Ue

Con 336 voti a favore, 300 contrari e 13 astensioni, il Parlamento ha adottato la sua versione negoziale della legge. Il testo definitivo verrà in autunno, quando Parlamento, Consiglio e Commissione si riuniranno nel Trilogo. È stata una vittoria sofferta per una legge fondamentale, giocata sul filo di pochi voti, vittoria a cui ha contribuito anche un drappello di rappresentanti del Ppe che non ha seguito le decisioni del gruppo parlamentare che intendeva affossare la legge (e anche questa è una buona notizia: la coscienza del bene comune supera gli interessi degli schieramenti).

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Restoration Law, il futuro della natura in Europa si gioca sul filo di pochi voti

La legge per ripristino della biodiversità e lotta al cambiamento climatico sopravvive agli emendamenti del Ppe

Il 20 giugno, la proposta di legge sul ripristino della natura indicata come Nature Restoration Law è arrivata al Consiglio d’Europa, dove è stata approvata dai ministri dell’ambiente degli Stati membri: venti i voti a favore, solo cinque i contrari – tra cui l’Italia con il ministro Pichetto Fratin – due gli astenuti. Il voto del 20 era molto atteso: la Restoration Law è una proposta di legge imponente e senza precedenti, che se adottata renderà giuridicamente vincolante in tutti gli Stati membri dell’Unione il contrasto alla perdita di biodiversità, il ripristino degli habitat naturali e la lotta al cambiamento climatico. Il testo della legge è uscito dal Consiglio emendato in vari punti, ma tutto sommato integro nel suo impianto generale.

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Divieti di balneazione estivi: la temperatura elevata del mare può aver favorito la sopravvivenza dei batteri fecali

Servono nuovi dati e modelli secondo i ricercatori Cnr Penna e Quero

L’estate è stata caratterizzata da numerosi divieti di balneazione per elevata concentrazione di Escherichia Coli ed enterococchi intestinali, un fenomeno solitamente legato alle piogge abbondanti e che si esaurisce di in 24-48 ore, ma che quest’anno ha avuto caratteristiche diverse. Come dichiarano ad Agenda17 Grazia Marina Quero e Pierluigi Penna, ricercatori del Centro nazionale di ricerca per le risorse biologiche marine (Cnr-Irbim) di Ancona: “Quest’ estate la situazione è stata più complessa: si sono avute alte concentrazioni di batteri fecali anche senza pioggia”.

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Mediterraneo: la Pinna nobilis salvata con l’aiuto della ricerca scientifica

Torna la speranza per una specie chiave dell’ecosistema marino

Nel Golfo di Trieste i ricercatori dell’Area marina protetta (Amp) di Miramare hanno mappato trenta esemplari sani di grandi dimensioni (oltre trenta cm) di Pinna Nobilis scampati all’ondata epidemica che nel 2016 è approdata nel Mediterraneo, provocando una moria di massa della popolazione. Altri trenta esemplari giovani sono stati prelevati da luoghi a rischio e attendono di essere reimpiantati a fine estate. Il ripristino della specie è l’obiettivo del consorzio che vede diverse aree marine protette, due università e due enti privati, riunite nel progetto europeo Life Pinna.

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La guerra del pesce si gioca sul fondo del mare

In Europa e UK ambientalisti e industria si scontrano sulla pesca a strascico

Forti tensioni attraversano l’industria della pesca in Europa e nel Regno Unito, mentre gli obiettivi 2030 sulla biodiversità marina si fanno più lontani e difficili da raggiungere. Per pescatori e associazioni di categoria l’aumento del prezzo dei carburanti, effetto del conflitto in Ucraina, è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, dando il via a proteste, rivendicazioni e scioperi.

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Dighe e sbarramenti minacciano la vita dei nostri fiumi

Secondo una ricerca europea, un ostacolo ogni km. Il nostro Paese in ritardo

Il fluire delle acque dei fiumi è fondamentale per la biodiversità, perché assicura lo spostamento di sedimenti, dei nutrienti e degli stessi animali. Eppure questa condizione non è sempre garantita sul territorio europeo, e in special modo in Italia, dove numerosi ostacoli provocano la frammentazione dei corsi d’acqua, impoverendo degli ecosistemi.

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Uccelli migratori, “notte scura, migrazione sicura!”

Lo slogan delle Nazioni unite contro l’inquinamento luminoso. Disorientamento, cambi di abitudine e morte i pericoli per l’avifauna

Per la giornata mondiale degli uccelli migratori, che quest’anno cade il 14 maggio, le Nazioni unite hanno scelto il tema dell’inquinamento luminoso.

La risoluzione “Light pollution guidelines for wildlife” del CMS (Convention on Migratory Species delle Nazioni unite) di febbraio 2020 sottolinea che “l’inquinamento luminoso da luce artificiale altera il naturale susseguirsi di luce e buio negli ecosistemi e, aumentando ogni anno del 2%, provoca seri problemi a molte specie di uccelli.”

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La resilienza della Laguna vista dallo Spazio

Studio italiano di telerilevamento satellitare alla Biennale di Venezia

Monitorare la Laguna di Venezia dallo Spazio per valutare la sua capacità di resilienza a fronte di cambiamenti climatici e, soprattutto, dell’intervento dell’uomo. Lo rende possibile uno studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani, recentemente pubblicato sulla rivista Sustainability.

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