Il bostrico continua a distruggere le foreste alpine. Quest’anno il picco è in agosto

Il cambiamento climatico contribuisce alla sua proliferazione, secondo l’ispettore Finozzi. Fondamentale “riprogrammare” i boschi

“Inizialmente si pensava che pioggia e temperature più basse registrate in primavera avrebbero diminuito il livello di attacco del bostrico: in realtà si trattava semplicemente di un ritardo nella manifestazione del sintomo. Di fatto, quello che lo scorso anno vedevamo a giugno, cioè il sintomo provocato dall’attacco degli insetti che hanno svernato quest’anno lo stiamo vedendo adesso” afferma Valerio Finozzi, ispettore fitosanitario presso la Regione Veneto a un anno di distanza dal nostro primo monitoraggio sugli effetti dell’insetto che sta divorando i boschi di abete rosso. 

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MONTAGNA, ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE. Foreste europee a rischio: il bostrico sta divorando i boschi di abete rosso (2)

Difficile intervenire. Fondamentale il monitoraggio, e nuove tecniche consentono di ingannare l’insetto e catturarlo

Chi avesse cercato riposo e serenità nei boschi delle Alpi in questa estate dal clima preoccupante, sarà rimasto sconcertato alla vista di ampie – a volte amplissime – aree totalmente rinsecchite. Distese di alberi morti che al posto del verde abituale esibiscono rami bruni, privi di aghi. Sono gli effetti dilaganti della presenza del bostrico tipografo (Ips typographus), l’insetto responsabile di un danno difficile da arginare.

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MONTAGNA, ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE. Foreste europee a rischio: il bostrico sta divorando i boschi di abete rosso (1)

Tempeste e siccità indeboliscono le piante, mentre l’insetto prolifica con il caldo

Dall’Alta Val Brembana ai boschi del Cansiglio, fino al Trentino e tutto l’arco alpino: le foreste italiane, ma anche quelle europee, sono sempre più minacciate dal bostrico tipografo (Ips typographus), un piccolo insetto che penetra sotto la corteccia degli alberi, provocandone la morte in poche settimane. La sua presenza, in condizioni normali in equilibrio con l’ambiente, è oggi in forte crescita a causa del cambiamento climatico, che ha reso gli alberi deboli e facilmente attaccabili.

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