L’impianto nucleare ucraino di Zaporizhzhya (ZNPP) torna al centro dell’attenzione a seguito del danneggiamento della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka (KHPP) sul fiume Dnipro (Dnepr, anche Nipro o Boristene in italiano) nell’area di Nova Kakhovka, circa 55 km a nord-est della città di Kherson e un centinaio di km a valle appunto della ZNPP, che utilizza proprio il bacino generato dalla diga per la refrigerazione dei reattori e come pozzo di calore.
Categoria: Editoriali e opinioni
Editoriali e opinioni
Dieci anni fa il disarmo chimico della Siria: era un altro mondo
Raro esempio di razionalità politica e diplomazia degli organismi internazionali e di Usa e Russia
Molti sono i motivi per ricordare questo anniversario, prima di tutto perché si tratta dell’ultimo evento di disarmo raggiunto finora a livello mondiale. E di un disarmo significativo, che ha distrutto l’intero arsenale nazionale di una classe di armi “di distruzione di massa”, con l’eliminazione definitiva della completa filiera di acquisizione, dalla produzione degli agenti alla confezione dei proiettili finali.
Senza neve
I cittadini delle Terre alte devono essere protagonisti della transizione
Parlare di neve, oggi, significa parlare soprattutto della sua assenza. Significa capirne le ragioni, le conseguenze e le inevitabili dinamiche che condizionano – e condizioneranno sempre più – non solo le economie di montagna e il turismo invernale, ma anche l’ambiente e le nostre vite.
Contributi al dialogo – Conversione ecologica dell’economia e della società
Mobilitazioni dei soggetti e movimenti sociali
La transizione energetica è il tema su cui Agenda 17 declina gran parte dell’ Obiettivo 7: Energia pulita e accessibile. Gli aspetti tecnici e scientifici si intrecciano con quelli economici e ambientali e chiamano in causa i limiti dei modelli di produzione e di consumo.
Il “mix energetico” deciso dall’Unione europea, entro il quale si deve muovere la transizione negli Stati membri, prevede il gas naturale; ma dalla guerra in Ucraina alla decisione di installare i rigassificatori questa decisione è diventata ancor più controversa.
“Cura del Mondo e urgenza climatica”. Partire dall’eredità del pensiero di Elena Pulcini
Convegno dell'associazione AfsEP a Firenze
“Consapevole dell’urgenza di intervenire per contrastare l’escalation dei rischi globali, provocati dall’orientamento individualista e acquisitivo dell’homo oeconomicus, figura dominante nella società contemporanea e principale responsabile della deriva autodistruttiva dell’umanità e del Pianeta, Elena Pulcini lascia in eredità un pensiero teso al recupero e allo sviluppo delle facoltà relazionali emotive ed affettive, oggi indispensabili per una radicale trasformazione del soggetto, da cui partire per scongiurare la catastrofe globale.” Elena Pulcini (10/3/1950 – 9/4/2021) ha insegnato per molti anni Filosofia sociale all’Università di Firenze e, con queste parole, il sito dell’associazione a lei dedicata (AfsEP- Associazione di filosofia sociale Elena Pulcini) ricorda il suo campo di interessi e l’impegno intellettuale e civile, che l’associazione intende valorizzare.
Addio ai monti
Ormai è chiaro: la montagna come l’abbiamo conosciuta e frequentata per lungo tempo sta cambiando e cambierà sempre più. Il campanello d’allarme più forte è suonato all’inizio dell’estate scorsa con la tragedia della Marmolada, la “regina delle Dolomiti”, patrimonio mondiale dell’Unesco.
41 bis: restrizioni e finalità vanno ridiscusse
Dalla strage di Capaci al caso Cospito è cambiato. Lotta alla criminalità organizzata attraverso la “tortura democratica”?
L’art. 41 bis comma 2 previsto dalla legge sull’ordinamento penitenziario contempla un regime detentivo speciale di cui, in corrispondenza con l’arresto di Matteo Messina Denaro e la vicenda di Alfredo Cospito (sulla quale, peraltro, si è recentemente pronunciato l’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, chiedendo di assicurare il rispetto della dignità e dell’umanità del detenuto), si è tornati a discutere, pur esso rimanendo un tabù e o un totem. Pare dunque utile inquadrare i casi di cui si parla in questi giorni, accennando a due aspetti centrali di tale disposizione normativa, nell’ottica di una sua profonda riforma: i contenuti e gli scopi.
Contributi al dialogo – Energia. “Gassificazione totale” nel piano nazionale
A Piombino l’11 marzo manifesta l'opposizione
La guerra in Ucraina ha reso ancora più drammaticamente evidente il ruolo che hanno le fonti energetiche nelle nostre società. Lo scenario peggiore è quello di un incidente che coinvolga le centrali nucleari, ma anche la transizione verso fonti energetiche “pulite” ha incontrato nuovi ostacoli a causa della temuta mancanza di approvvigionamenti di gas dalla Russia. Mentre da tempo era in corso un acceso dibattito sul mix di energie necessario per la transizione, la guerra ha spinto alla corsa ad accaparrarsi forniture di gas in grandi quantità in nuovi mercati e diverse modalità, fra cui i rigassificatori, la cui installazione ha suscitato ulteriori dubbi e proteste.
Escalation: la sospensione del New START
Molto probabile una nuova corsa agli armamenti nucleari con gravissimi rischi per la sicurezza mondiale
Il 28 febbraio scorso il Presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che formalizza la “sospensione” della partecipazione della Russia al Nuovo trattato di riduzione delle armi strategiche (New START) del 2010. La decisione era stata annunciata da Putin il 21 febbraio nel lungo e infuocato discorso alla Nazione, ed entrambi i rami del Parlamento russo l’hanno immediatamente ratificata. Il documento afferma che sarà il Presidente a decidere se e quando la sospensione avrà termine.
Escalation: governi decisi, cittadini contrari
Escalation nel corso di una guerra ha sempre un significato nefasto. Aumenta a dismisura le sofferenze umane e le distruzioni materiali, il cui “prezzo” si abbassa proporzionalmente all’innalzarsi del livello dello scontro.
È un salto di qualità, non una “semplice” intensificazione dei metodi fino a quel momento adottati. Spesso viene propagandata come passaggio obbligato per giungere alla pace attraverso la vittoria, superando ostacoli altrimenti insormontabili.
Le parole e le cose – Antropocene
La reale portata del termine non può essere colta senza l’inestricabile compresenza dei livelli: scientifico-naturale, storico, politico, etico, antropologico
Nel corso di poco più di vent’anni l’Antropocene si è conquistato una posizione preminente nel dibattito pubblico, ben al di là del contesto specialistico che lo ha partorito, al punto da diventare non solo un trend topic, ma addirittura un cliché: un’etichetta (vuota) buona per quasi qualsiasi utilizzo. Nella sua brevità, questo contributo si propone di delineare per sommi capi: significato, storia e possibili esiti di tale concetto, la cui reale – e solida – portata rischia di venir eclissata dal suo stesso successo.
Bilancio della pandemia: bene la scienza, abbastanza bene i cittadini, insufficienze per la sanità e male la comunicazione
A tre anni dall'inizio, dati, analisi e commenti delineano un quadro chiaro. Il contributo di Unife
Ora che la pandemia da Sars-Cov2 sembra essere sotto controllo (in settembre, il direttore dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, aveva affermato che “si intravede la fine della pandemia”) è utile cominciare un primo bilancio. Ci servirà per il futuro: questa non è stata la prima zoonosi di questi anni, e sempre l’Oms allerta che non sarà l’ultima.