Il nostro Paese spende sempre più in armamenti, ma gli italiani sono contrari alle spese per le armi e a inviarle nei luoghi di guerra.
Lo sono ora e lo sono sempre stati, da quando i recenti conflitti – fondamentalmente la guerra in Ucraina e Medio Oriente – hanno imposto il problema alla nostra attenzione quotidiana.
L’avversione cresce, mentre il discorso pubblico, sui media e nelle dichiarazioni dei politici, vorrebbe convincere dell’utilità e necessità degli investimenti in armi: dalle opportunità economiche indicate nel Rapporto Draghi al rispetto degli impegni internazionali (obiettivo del 2% del Prodotto interno lordo in armamenti dei Paesi NATO).