Il 20 maggio scorso, nell’ambito della 78ª Assemblea mondiale della sanità, gli Stati membri dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno formalmente adottato a Ginevra il primo Accordo pandemico globale.
“L’accordo pandemico dell’Oms è una dimostrazione del desiderio condiviso da tutte le persone di essere meglio preparate a prevenire e rispondere alla prossima pandemia, con un impegno verso i principi di rispetto della dignità umana, equità, solidarietà e sovranità, e basando le decisioni di sanità pubblica per controllare le pandemie sulle migliori conoscenze scientifiche e prove disponibili” ha affermato Esperance Luvindao, ministro della Salute e dei Servizi sociali della Namibia e presidente della Commissione in occasione dell’approvazione della risoluzione.

La recente pandemia da Covid-19 aveva messo in luce le lacune presenti nella risposta alle emergenze sanitarie internazionali, e nel dicembre 2021 l’Oms ha stabilito l’Organismo intergovernativo di negoziazione (Intergovernmental Negotiating Body – INB) per redigere un Accordo pandemico che aiutasse a colmare queste lacune.
L’Accordo definisce principi, approcci e strumenti per un miglior coordinamento tra i diversi Paesi, con l’obiettivo di rafforzare l’architettura sanitaria globale e migliorare: la prevenzione delle pandemie future; la preparazione nella gestione delle emergenze sanitarie; l’accesso equo e tempestivo alle risorse per tutti i Paesi.

L’Italia tra gli astenuti
Nonostante un percorso di negoziazione di tredici cicli formali di riunioni, nove delle quali sono state prorogate, e numerose negoziazioni informali e intersessionali su vari aspetti della bozza di accordo, non tutti gli Stati si sono espressi a favore dell’Accordo e l’Italia è tra gli undici astenuti, insieme a Bulgaria, Egitto, Iran, Israele, Giamaica, Paesi Bassi, Polonia, Russia e Slovacchia.
Certamente l’assenza più clamorosa e preoccupante è quella degli Stati Uniti, che stanno completando il processo di ritiro dall’Oms e non hanno partecipato al voto.
Uno dei principali motivi di astensione è la percezione che l’Accordo possa interferire con la gestione nazionale della salute pubblica, una competenza che, secondo il Ministero della salute italiano, dovrebbe restare in capo ai singoli Stati.
In realtà, come precisato nel comunicato stampa dell’Oms, l’Accordo non limita in alcun modo la sovranità nazionale: “Nulla nell’Accordo pandemico dell’Oms deve essere interpretato nel senso di conferire al segretariato dell’Organizzazione mondiale della sanità, incluso il direttore generale, alcuna autorità per dirigere, ordinare, modificare o altrimenti prescrivere la legislazione nazionale e/o interna, a seconda dei casi, o le politiche di qualsiasi parte, o per rendere obbligatorio o altrimenti imporre qualsiasi requisito affinché le parti intraprendano azioni specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre mandati di vaccinazione o misure terapeutiche o diagnostiche o attuare lockdown.“
Anche Steven Solomon, il principale responsabile legale dell’Oms, ribadisce che l’Accordo è uno strumento al servizio degli Stati e le raccomandazioni fornite, basate su evidenze scientifiche, sono principalmente una guida per affrontare meglio le crisi sanitarie future.
I prossimi passi
L’Accordo pandemico dell’Oms prevede una serie di passaggi preparatori prima di entrare in vigore. Tra questi, c’è la creazione di un sistema globale per la condivisione di patogeni e dei benefici legati alla loro scoperta (Pathogen Access and Benefit Sharing system-PABS), che sarà elaborato da un gruppo di lavoro intergovernativo (Intergovernmental Working Group, IGWG). Questo allegato sarà discusso e sottoposto ad approvazione nella prossima Assemblea nel 2026.
Una volta approvato l’allegato PABS, l’Accordo potrà essere firmato dai singoli Paesi e poi ratificato dai rispettivi parlamenti o altri organi legislativi nazionali. Entrerà in vigore dopo sessanta ratifiche.
Nel frattempo, i Paesi membri si sono impegnati anche a sviluppare un meccanismo finanziario di coordinamento per prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie e della rete globale della catena di approvvigionamento e della logistica (Global Supply Chain and Logistics Network, GSCL) per garantire accesso “equo, tempestivo, rapido, sicuro e conveniente” ai prodotti necessari durante emergenze sanitarie, come vaccini, terapie e test diagnostici, per tutti i Paesi che lo necessitano.
Secondo quanto stabilito nell’Accordo, le aziende farmaceutiche che aderiranno dovranno destinare almeno il 20% della loro produzione in tempo reale a “vaccini, terapie e dispositivi diagnostici sicuri, di qualità ed efficaci per il patogeno che causa l’emergenza pandemica.” Questi prodotti saranno distribuiti nei vari Paesi in base al livello di rischio e delle esigenze di salute pubblica, con un’attenzione speciale ai Paesi in via di sviluppo.
In Italia si attende il Piano pandemico nazionale da oltre un anno e mezzo
Non solamente il nostro Paese si astiene negli organismi internazionali, ma da oltre un anno e mezzo si discute del Piano pandemico nazionale senza arrivare a una conclusione.
Una prima bozza del Piano pandemico 2024-28 era stata presentata a gennaio 2024 con il parere favorevole delle Regioni, per poi essere ritirata a seguito di proteste interne alla stessa maggioranza riguardo il richiamo al ruolo centrale dei vaccini e alla possibilità di limitare le libertà personali in caso di possibili future pandemie.
A febbraio 2025 è stata pubblicata una nuova bozza del Piano pandemico 2025-29 che è stata fortemente criticata dalla Commissione salute delle Regioni per la “mancanza di una chiara catena di comando, l’assenza di scenari coerenti, e per non fornire indicazioni operative sufficientemente concrete.”
Le Regioni sottolineano inoltre che il documento non assume valore decisionale né orientativo per gli enti territoriali e rimanda a decisioni future senza affrontare aspetti cruciali come la privacy o la gestione delle risorse. Sul tema, la prossima consultazione Stato-Regioni prevista per il mese di maggio è stata ulteriormente rinviata a fine giugno.