La Chiesa nelle Comunità energetiche rinnovabili: emergenza ambientale e crisi sociale vanno affrontate insieme (2) Modello Cremona:  rete territoriale con amministrazioni, finanziatori, tecnici, enti, famiglie e imprese, secondo Eugenio Bignardi

La Chiesa nelle Comunità energetiche rinnovabili: emergenza ambientale e crisi sociale vanno affrontate insieme (2)

Modello Cremona: rete territoriale con amministrazioni, finanziatori, tecnici, enti, famiglie e imprese, secondo Eugenio Bignardi

Uno dei progetti in corso che vede le parrocchie italiane impegnate nella costituzione di Comunità energetiche rinnovabili (Cer) sul territorio riguarda la diocesi di Cremona. “Noi partiamo dall’idea che la Cer sia anzitutto un’esperienza di comunità, legata a un territorio non troppo grande. È però anche un’occasione di confronto tra parrocchie e Comuni, che devono sempre essere presenti, e successivamente coinvolgiamo gli enti del terzo settore. Poi, una volta costituito il nucleo promotore, allarghiamo il progetto a famiglie e imprese” spiega ad Agenda17 Eugenio Bignardi, responsabile dell’Ufficio sociale e del lavoro della diocesi di Cremona.

A seguito della Settimana sociale dei cattolici italiani svoltasi a Taranto nel 2021, a maggio 2022 gli organismi pastorali e il Consiglio pastorale diocesano hanno approvato questo progetto, per avviare il quale sono stati creati quattro progetti pilota in altrettanti Comuni (Soresina, Piadena Drizzona, Sospiro e Gussola).

A maggio 2022 è stato presentato il primo progetto per la costituzione di Cer nella diocesi di Cremona (©Diocesi di Cremona)

Questi ultimi hanno partecipato al bando “Alternative” di Fondazione Cariplo e hanno ottenuto un contributo per gli investimenti e la messa a disposizione di un gruppo di consulenti, che stanno seguendo le pratiche per arrivare entro giugno alla costituzione delle Cer. 

Modello Cremona: beneficio sociale e collaborazione con molti soggetti amministrati, finanziari e tecnici 

“I tempi sono lunghi – spiega Bignardi – e le normative non ancora definite, ma ci stiamo già muovendo per allargare la proposta. Probabilmente individueremo altri otto-dieci progetti con i quali inizieremo la trafila di raccolta del consenso e di confronto tra parrocchie, Comuni ed enti del terzo settore.”

Eugenio Bignardi, responsabile dell’Ufficio sociale e del lavoro della diocesi di Cremona (©Diocesi di Cremona)

Come affermato anche dall’ingegnere Giuseppe Dasti, coordinatore del tavolo di lavoro dedicato, al convegno organizzato dalla Chiesa di Milano lo scorso ottobre, “la diocesi di Cremona ritiene che la Comunità energetica sia un modo per costruire relazioni e legami sul territorio, per accrescere l’inclusività sociale e sviluppare la cittadinanza attiva. È anche un fattore abilitante della transizione ecologica, che permette di muoversi verso un’economia più sostenibile, sia sotto il profilo ambientale che sociale.”

Il modello organizzativo seguito a Cremona parte anzitutto dall’ambito territoriale, che è comunale. Tra i soggetti coinvolti, invece, la parrocchia ha un ruolo di promotore e stimolo del progetto, ma è necessario che il Comune la affianchi per costituire le Cer. Successivamente, si contatta l’ente del terzo settore più rappresentativo del territorio.

Infine, per quanto riguarda i finanziamenti il bando Cariplo prevede due forme di sostegno: la prima, più importante, individua e paga la consulenza tecnica e legale finalizzata all’avvio e costituzione delle Cer, mentre una seconda prevede un contributo a fondo perduto per Comuni ed enti no profit che realizzano investimenti all’interno della Comunità.

Il risvolto sociale: promuovere la solidarietà

L’importanza di allargare la Comunità a enti, famiglie e imprese risiede nella possibilità di aumentare l’energia condivisa e, in questo modo, ottenere più incentivo. L’intervento di una diocesi o una parrocchia all’interno di un’iniziativa di per sé laica consiste nel mettere in pratica il beneficio sociale, che si realizza destinando una parte di tale incentivo a un fondo di solidarietà per la povertà energetica: quindi un aiuto non solo per pagare le bollette, ma anche per un uso più razionale dell’energia e una maggiore efficienza energetica. “Noi abbiamo ipotizzato con il Comune e le fondazioni circa un 20% – ha ribadito Dasti – ma ogni Comunità è libera di decidere. Rimane però un elemento fondamentale.”

I benefici sociali e ambientali della Cer secondo il progetto della diocesi (©Diocesi di Cremona)

La fase successiva riguarderà soprattutto questioni di natura tecnica, economica, legale e fiscale, e il lavoro procederà parallelamente all’evoluzione del quadro normativo, con una campagna di informazione e consenso presso i cittadini e le imprese che dovrebbe partire con la primavera.

“La data prevista per la partenza delle prime quattro Comunità – conclude Bignardi – è giugno, fatti salvi ritardi della normativa, mentre per le altre proposte vedremo di agganciarci a eventuali bandi.

È un lavoro che rientra nelle attività della Commissione pastorale e sociale perché la nostra attenzione è rivolta a tutti i temi sociali della Chiesa, del lavoro e dell’attenzione agli ultimi, all’ambiente e alla custodia del Creato. Siamo attenti a tutti questi aspetti, su cui c’è attenzione ma spesso purtroppo poca concretezza.

Riteniamo infatti che la Comunità energetica sia un’occasione per creare valore sul territorio, perché coinvolgendo le persone, facendo sì che si incontrino e si confrontino, si può mettere a frutto soprattutto il suo risvolto sociale.”

One thought on “La Chiesa nelle Comunità energetiche rinnovabili: emergenza ambientale e crisi sociale vanno affrontate insieme (2)

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  1. Segnali positivi che da anni il sottoscritto sta verificando la possibilità di poter rigenerare un compendio immobiliare sito a m 200 dalla storica Pieve di Sorano di Filattiera in Lunigiana (MS) lungo la Via Francigena e che ovviamente non può certamente affrontare dal punto di vista finanziario ma che ha sviluppato varie progettazioni modificate per le varie evoluzioni intercorse in seguito alle varie congetture intercorse.
    Grato per qualsiasi consiglio finalizzato a migliorare l’attuale degrado a beneficio della comunità locale interessante il territorio comunale di Filattiera aldisotto dei 5000 abitanti fruibile di vari incentivi come il progetto “Polis” di Poste Italiane, oltre agli impianti fotovoltaici (40% a fondo perduto), senior housing, ecc.
    Elso Pagani / Massa (MS) / Filattiera 333 2893428

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