Nuova serie di attacchi hacker all’Italia: impossibile negare il nostro pieno coinvolgimento nella guerra cibernetica

Nuova serie di attacchi hacker all’Italia: impossibile negare il nostro pieno coinvolgimento nella guerra cibernetica

Un nuovo attacco cibernetico ha colpito le istituzioni del nostro Paese. Il collettivo russo Killnet ha rivendicato l’offensiva, partita alle 22 di giovedì 19 maggio contro i siti del Consiglio superiore della magistratura (Csm), l’Agenzia delle dogane, il Ministero degli esteri, dell’istruzione e dei beni culturali. “Non si tratta di uno scherzo o semplici ragazzate da parte di gruppi minori, ma è la conferma che abbiamo a che fare con attività molto serie e, quindi, pericoli concreti” commenta ad Agenda17 Stefano Pietropaoli, docente di Informatica giuridica presso l’Università di Firenze.

Dopo l’attacco dell’11 maggio già analizzato dal docente, c’era stato un ulteriore atto di sabotaggio telematico di Killnet nei confronti del sito della Polizia di Stato, che ha bloccato il funzionamento del portale per alcune ore. Poco prima, infatti, il collettivo aveva cercato di sabotare la finale dell’Eurovision, tentativo impedito dalla stessa Polizia italiana poi presa di mira dagli attivisti.

Anche quest’ultimo attacco hacker è stato di tipo Distributed denial of service (Ddos) ed è stato rivendicato dal gruppo su Telegram, attraverso il quale Killnet aveva chiesto di attaccare i siti italiani per quarantotto ore. Sul loro canale, inoltre, si legge esplicitamente come la capitolazione del nostro Paese nella guerra informatica sarebbe proprio un segnale per l’aiuto prestato all’Ucraina.

Stefano Pietropaoli, docente di Informatica giuridica presso l’Università di Firenze (©Unifi)

“È chiaro che questo ulteriore attacco molto pesante ed esteso – prosegue Pietropaoli – conferma l’impressione di cui avevamo già parlato. Non sono pericoli che riguardano solo la messa in down di alcuni siti. Ieri, ad esempio, io stesso sono stato interessato da problemi aerei con la cancellazione di un volo. Secondo le compagnie aeree si è trattato di problemi di vento: certo è possibile, ma a me sembra poco credibile. 

Senza voler essere complottisti, infatti, non si può negare che nel canale di Killnet era apparsa una lista di obiettivi tra cui rientravano gli aeroporti italiani. È quindi evidente che le conseguenze concrete di queste azioni sono reali e, soprattutto, che l’Italia è di fatto in guerra e siamo sotto attacco cibernetico: non ha senso ormai non dichiararlo apertamente.”

2 thoughts on “Nuova serie di attacchi hacker all’Italia: impossibile negare il nostro pieno coinvolgimento nella guerra cibernetica

  1. SONO STATO BLOCCATO IN AEROPORTO A MALPENSA PER OLTRE 36 ORE IN QUANTO IL VOLO PREVISTO E’ STATO CANCELLATO. LA COMPAGNIA , WIZZ AIR , MI HA GARANTITO IL PERNOTTO IN HOTEL E MI HA CONSENTITO IL RIENTRO PUR CON IL SUDDETTO RITARDO. LE MOTIVAZIONI UFFICIALI NON SONO NOTE COMUNQUE PERSONALE DI BORDO RIFERIVA CHE TALI DISAGI ERANO DOVUTI AGLI ATTACCHI DI HACKER RUSSI IN ATTO DA DIVERSI GIORNI. PER QUANTO IN NARRAZIONE VOLEVO CAPIRE SE E’ IL CASO COMUNQUE DI RICHIEDERE IL RISARCIMENTO PER IL DISAGIO SUBITO, GRAZIE.

    1. Il traffico passeggeri rientra tra gli obiettivi di attacchi informatici dichiarati da Killnet. Il collettivo aveva inoltre annunciato un grosso attacco per ieri. La Polizia ha continuato a monitorare i principali siti istituzionali italiani e fortunatamente nulla è accaduto. Negli scorsi mesi, però, ci sono stati attacchi anche al sito delle Ferrovie dello Stato. Non siamo competenti per quanto riguarda un eventuale risarcimento: probabilmente dipende dalle condizioni previste dalla compagnia aerea stessa.

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