Medici attratti dal privato. Ma gli italiani vogliono la sanità pubblica e l’impegno del Governo, soprattutto al Sud

Dati dell’Istituto Piepoli e Iris. Gli anziani reclamano medici di famiglia vicini e tempi di attesa brevi per visite, esami e pronto soccorso

Mentre si assiste a una fuga del personale dal Sistema sanitario nazionale  (Ssn) in settori strategici per il buon funzionamento del Sistema, secondo un’indagine dell’Istituto Piepoli per la Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri,  tre italiani su quattro (76%) ritengono che la sanità debba essere pubblica e quasi tutti (90%), che  debba rappresentare una priorità per il Governo. 

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Fuga dal Sistema sanitario: senza medici emergenze e chirurgie. Le borse di studio ora ci sono, ma le specializzazioni restano vuote. L’analisi di Carlo Alberto Volta, prorettore Unife

Stipendi, carichi di lavoro, concorrenza privata e sottofinanziamento. Dimenticata la lezione di Covid-19

“Rischiamo di non avere più la copertura della rete delle urgenze-emergenze, di non avere anestesisti, chirurghi generali e nemmeno chirurghi delle varie branche specialistiche che si sono sviluppate negli anni.” È questo, in sintesi, il quadro tracciato da Carlo Alberto Volta, direttore della Scuola di anestesia e rianimazione dell’Università di Ferrara con l’incarico di direzione del Dipartimento di interaziendale di emergenza di Ferrara, a proposito della “diserzione” del personale sanitario dalle specializzazioni mediche strategiche per il buon funzionamento del Sistema sanitario nazionale (Ssn). Delle cause complesse di questo grave fenomeno, abbiamo parlato con il professor Volta, che è anche vicedirettore del Dipartimento di medicina traslazionale per la Romagna e prorettore alla sanità dell’Università di Ferrara.

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Il cambiamento climatico fa aumentare le frane in montagna. Lo scorso anno il record dell’ultimo ventennio

Secondo il geologo Gianolla di Unife la crisi attuale accelera: bisogna lavorare su prevenzione e monitoraggio

Secondo il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), che a gennaio ha aggiornato il catasto delle frane di alta quota nelle Alpi, l’estate 2022 ha fatto registrare il maggior numero di frane sulle Alpi dal 2000 ad oggi. Le abbondanti piogge dei giorni scorsi hanno determinato ulteriori episodi in molti territori montani: in attesa dei dati ufficiali per l’anno in corso, abbiamo chiesto a Piero Gianolla, geologo e docente presso l’Università di Ferrara, un’analisi del fenomeno, che interessa non solo come sintomo del cambiamento climatico ma anche sotto il profilo turistico e di sicurezza per chi vive in montagna.

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Nature Restoration Law: passa la legge fondamentale per la tutela della biodiversità e degli habitat in Europa

Restano però numerosi punti deboli, secondo le associazioni ambientaliste

“Il tentativo di affossare la Restoration Law è stato respinto e per la biodiversità europea può davvero cominciare una stagione in cui la natura la proteggiamo davvero e la ripristiniamo” ha dichiarato la Lega italiana per la protezione degli uccelli (Lipu) commentando l’accordo provvisorio raggiunto dal Trilogo, composto da Commissione europea, Consiglio dell’Unione europea (Ue) e Parlamento europeo, accordo che ora andrà sottoposta ai voti finali. Rimangono però diversi dubbi sul testo.

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La scienza è fondamentale per conseguire gli obiettivi dell’Agenda Onu. Ma nelle situazioni di controversia, polarizzate e di incertezza le decisioni sono complesse e difficili

Ne abbiamo parlato con Nico Pitrelli, responsabile del prossimo Convegno di comunicazione della scienza

“Se da una parte la conoscenza scientifica non è certo l’unico elemento di cui tener conto per cercare di dipanare le articolate dinamiche sociopolitiche della sostenibilità ambientale, delle epidemie, della povertà o delle disuguaglianze economiche, non ci sono dubbi riguardo al suo ruolo speciale nella possibilità di affrontare problemi complessi, di valutare soluzioni o, semplicemente, di dare significato alla discussione pubblica su temi di difficile, se non impossibile, soluzione”. Così Nico Pitrelli, responsabile scientifico e organizzativo del Convegno nazionale di comunicazione della scienza organizzato dal Laboratorio interdisciplinare per le scienze naturali e umanistiche della SISSA di Trieste, delinea il ruolo che la scienza occupa nell’affrontare le grandi tematiche che sono al centro dell’Agenda Onu 2030.

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Migranti: Stati Uniti e Unione Europea sempre più blindati

Ue registra un sesto degli arrivi rispetto agli USA, ma i morti sono sei volte di più

Secondo la U.S. Customs and Border Protection (CBP), da gennaio a settembre 2023 le forze dell’ordine hanno fermato 1.756.652 persone al confine fra Messico e Stati Uniti (Usa). I migranti provengono maggiormente da Messico (30,9%), Venezuela (12,9%), Guatemala (10%) e Honduras (9,8%). Nello stesso periodo, Frontex ha registrato 278.805 ingressi irregolari nell’Unione Europea (Ue), tenendo in considerazione sia le rotte via mare (Mediterraneo e Isole Canarie) che quelle via terra (Balcani e confine orientale).

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Migranti in aumento in tutto il Mondo. Cresce la pressione sulle città: la risposta è la pianificazione urbana

Isolare nei Cpr ai margini dell’abitato è sbagliato. Il “modello Vienna” insegna come integrare in una metropoli con forte immigrazione

I rifugiati nel mondo sono aumentati del 21% alla fine del 2022, il che significa che una persona su 74 è sradicata dal proprio Paese, a causa di guerre, violenze, persecuzioni, violazioni dei diritti umani e catastrofi naturali. Le persone costrette a emigrare dal luogo d’origine alla fine di giugno 2023 sono complessivamente 110 milioni in tutto il Mondo e di queste tre su cinque si insediano in aree urbane. E quanto emerge dal rapporto “Mid-Year Trends 2023” recentemente pubblicato dall’ Alto Commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, (UNHCR, United Nations High Commissioner for Refugees).

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Rapporto ASviS. Nell’era dell’ “Anarcocene” si allontanano gli Obiettivi Onu 2030 per la pace e la collaborazione fra Stati

L’Agenda 2030 è ancora poco conosciuta. Meglio la situazione fra i giovani e in Europa

Agenda17, il Webmagazine dell’Università degli Studi di Ferrara, ha pubblicato una interessante recensione del Rapporto ASviS 2023 che l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ha presentato nell’ottobre scorso (L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile); si tratta dell’ottava edizione del Rapporto, che analizza la situazione del nostro Paese nel conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile a metà del percorso iniziato nel settembre 2015, quando 193 Paesi membri dell’Onu hanno sottoscritto il programma di Agenda 2030.

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Il “turismo delle ultime possibilità” trasforma la fine del Mondo in una gita da postare sui social. E va alla grande

Michele Bonazzi, sociologo di Unife: è la ricerca dell’esperienza unica e irripetibile, ma virtuale; educare all'ambiente e al digitale

“Assistiamo alla morte del ghiacciaio tramite la nascita del ‘last chance tourism’. Trovo veramente desolante dover spostare questi teli che pendono da una struttura per entrare in un anfratto buio e freddo per fare qualche foto. Eppure l’esperienza sui social rimbalza alla grande: trasformare la fine del Mondo in un contenuto, in una gita ‘a sole due ore da Milano, dove il parcheggio è gratuito!’. È come entrare dentro un corpo malato e cibarsi di quel che resta finché è in vita. Con dieci euro potremo dire ai nostri nipoti ‘io c’ero, io l’ho visto’, non sapendo che proprio queste poche parole hanno alimentato – in parte – la scomparsa dei ghiacciai stessi.” 

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Sempre più numerose le cause dei cittadini contro gli stati per danni dovuti a inazione climatica

A fine anno la sentenza per il “Giudizio Universale” contro lo Stato italiano e a primavera quella dei giovani portoghesi presso la Corte europea dei diritti dell’uomo

Dopo le “Anziane per il clima” che hanno citato la Svizzera davanti alla Corte europea per i diritti dell’uomo per inazione climatica, sono i più giovani a farvi ricorso, e lo hanno fatto in grande sostenendo il diritto delle generazioni presenti e future all’ambiente.
Presso la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) si è aperto in settembre quello che è stato definito il “Processo del millennio” sia per il carattere inedito, mai tanti Stati (32) erano stati citati in giudizio sulle politiche climatiche, sia per l’ età dei ricorrenti sei ragazzi millennial, che accusano i Governi di non aver fatto abbastanza per difendere i propri cittadini dal riscaldamento globale.

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