Air Break: combattere l’inquinamento dell’aria. Anche con un concorso di immagini

Meno informazioni, più azioni, secondo un’indagine sulla popolazione

L’aria è un elemento essenziale per la vita. La Pianura Padana è tra le zone più inquinate d’Europa e con la qualità dell’aria peggiore. Nell’ambito della Festa dell’Aria, organizzata dal progetto AIR-BREAK, il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara ha indetto il contest “Storie d’Aria”.

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SPECIALE CONVEGNO. Incontro di apertura sul Pianeta del futuro: comunicare i cambiamenti climatici e la crisi della biodiversità

Evitare catastrofismo e fatalismo per trasmettere la complessità della scienza e coinvolgere i cittadini, secondo la fisica Marina Menga

“La comunicazione gioca un ruolo fondamentale nella sensibilizzazione e nell’azione per affrontare il problema ambientale. È attraverso di essa che si diffonde la consapevolezza sui cambiamenti climatici, si informa il pubblico sulle loro cause e conseguenze e si promuovono comportamenti sostenibili” afferma ad Agenda17 Marina Menga, fisica, che si occupa di comunicazione presso il Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc) e che sarà moderatrice del primo panel del Convegno nazionale di comunicazione della scienza di Trieste.

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Nature Restoration Law: passa la legge fondamentale per la tutela della biodiversità e degli habitat in Europa

Restano però numerosi punti deboli, secondo le associazioni ambientaliste

“Il tentativo di affossare la Restoration Law è stato respinto e per la biodiversità europea può davvero cominciare una stagione in cui la natura la proteggiamo davvero e la ripristiniamo” ha dichiarato la Lega italiana per la protezione degli uccelli (Lipu) commentando l’accordo provvisorio raggiunto dal Trilogo, composto da Commissione europea, Consiglio dell’Unione europea (Ue) e Parlamento europeo, accordo che ora andrà sottoposta ai voti finali. Rimangono però diversi dubbi sul testo.

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Sempre più numerose le cause dei cittadini contro gli stati per danni dovuti a inazione climatica

A fine anno la sentenza per il “Giudizio Universale” contro lo Stato italiano e a primavera quella dei giovani portoghesi presso la Corte europea dei diritti dell’uomo

Dopo le “Anziane per il clima” che hanno citato la Svizzera davanti alla Corte europea per i diritti dell’uomo per inazione climatica, sono i più giovani a farvi ricorso, e lo hanno fatto in grande sostenendo il diritto delle generazioni presenti e future all’ambiente.
Presso la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) si è aperto in settembre quello che è stato definito il “Processo del millennio” sia per il carattere inedito, mai tanti Stati (32) erano stati citati in giudizio sulle politiche climatiche, sia per l’ età dei ricorrenti sei ragazzi millennial, che accusano i Governi di non aver fatto abbastanza per difendere i propri cittadini dal riscaldamento globale.

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Alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo una grande mostra collettiva sui rapporti affettivi e conflittuali fra uomo e natura

The Butterfly Affect (l’ “affetto” farfalla) chiude con eventi e performance

Ancora una volta l’arte guarda alla natura, in particolare al mondo vegetale, come ispirazione per costruire un altro futuro, senza però tralasciare il conflitto. La mostra “The Butterfly Affect”, ospitata dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino e curata da Irene Calderoni e Bernardo Follini, presentano la sfera dell’affettività interspecie come modalità con cui immaginare nuovi paradigmi di coesistenza sociale e ambientale, allontanandosi dalle prescrizioni del dominio estrattivo.

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Lupi e orsi: l’Europa mette in forse la protezione e in Trentino i primi abbattimenti

Boitani de La Sapienza e Grignolio di Unife: gestire l’aumento degli esemplari con informazione, comunicazione e condivisione dati e valori della biodiversità

“Ogni volta che c’è un contatto tra specie animali diverse ci sono delle modificazioni comportamentali e sono ormai diversi i filoni di ricerca che studiano il comportamento animale in contesti urbani o rurali. Tuttavia è delicato cercare di capire cosa succede quando gli animali stanno vicino all’uomo e capire, eventualmente, come intervenire e come comportarsi. È prima di tutto una questione di aumento della conoscenza e della ricerca scientifica nonché di condivisione dei dati, ma anche, ed è l’aspetto più complicato, di condivisione dei valori.” È quanto dichiara ad Agenda17 Stefano Grignolio, ricercatore e docente di Gestione della biodiversità presso l’Università di Ferrara.

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SPECIALE XYLELLA L’epidemia continua e si espande oltre l’olivo anche in altri Paesi. Conferenza EFSA

Le temperature più alte connesse al cambiamento climatico facilitano la diffusione del batterio. Adattamento, rimedi e riconversione

Il 19 e 20 agosto 2023 si è tenuta a Lione, organizzata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (European Food Safety Authority – EFSA) la quarta conferenza europea su Xylella fastidiosa che ha fatto il punto sui risultati delle ricerche condotte da quando il batterio è stato individuato nel 2013 in Europa, a partire dall’Italia, e ha analizzato gli approcci scientifici per lo sviluppo di soluzioni pratiche per il controllo dei focolai, sparsi ormai in numerosi Paesi europei (Spagna, Francia, Montenegro) e nel mondo (Usa, Argentina).

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SPECIALE XYLELLA Xylella, dieci anni dopo

La storia degli olivi della Puglia è anche quella di una controversia scientifica e conflitto sociale esemplari. E molto attuali.

La storia degli olivi della Puglia è anche quella di una controversia scientifica e conflitto sociale esemplari. E molto attuali.

In questo podcast parleremo dell’epidemia di Xylella, disastro naturale che dal 2008 ha colpito gli ulivi secolari di una vasta area della Puglia e che, nella dimenticanza generale causata anche da guerre e pandemie, continua ad avanzare modificando il paesaggio e arrecando danni all’economia legata alla produzione dell’olio d’oliva.

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SPECIALE XYLELLA Dopo la pandemia, ripartire da una società che cambia

Nuova alleanza tra conoscenze scientifiche e degli agricoltori. No ai sussidi ma presidi territoriali produttivi e rinaturalizzazione

Lì, dove ha avuto origine la pandemia di Xylella, può ripartire un modo nuovo di guardare al territorio e di prevenire catastrofi future. Per farlo occorre ricucire lo strappo tra cittadini, agricoltori e ricerca scientifica, ma soprattutto serve un cambiamento di visione. La diffusione del batterio ha trovato terreno fertile in un sistema agricolo disorganizzato e fragile, solo con un rinnovato presidio sul territorio si potranno gestire le crisi future.

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