Mentre si procede verso un’energia più pulita, puntando all’abbandono delle fonti fossili, bisogna continuare a soddisfare i bisogni energetici molto elevati nelle nostre società. Qui sta il nodo della transizione. La vera partita si gioca sul come arrivare all’obiettivo della decarbonizzazione, con quali tempi, con quali passaggi intermedi. E in ballo c’è non solo il futuro del Pianeta, ma anche una montagna di interessi: da quelli economici a quelli geopolitici, come ci mostra drammaticamente la guerra in Ucraina.
Oro blu
In “Siccità”, John Quintero ritrae una donna Hamer e degli asini che dividono la poca acqua rimasta
La foto ha vinto il contest 2021 indetto dal Lions club di Seregno.
Il 22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua. Secondo il rapporto dell’Unicef “Water security for all” del 2021, 1,42 miliardi di persone nel mondo, tra cui 450 milioni di bambini, vivono in aree ad alto rischio di mancanza di acqua.
Nel mondo contemporaneo il controllo delle fonti idriche sarà foriero di guerre come lo è stato quello del petrolio.
Contributi al dialogo – Il caso del verde pubblico a Ferrara
Contrasto al business, buone pratiche e collaborazione istituzionale
Il 21 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale delle foreste. L’ha deciso l’Assemblea generale delle Nazioni unite nel 2013, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dell’importanza del patrimonio arboreo per la sopravvivenza del Pianeta. Da allora questa consapevolezza è continuamente aumentata, fino a diventare uno dei temi centrali della Conferenza sul clima di Glasgow, COP26.
Per aiutare il Pianeta bastano piccoli cambiamenti a tavola
Non è necessario essere vegetariani per ridurre l'impronta di carbonio della dieta
Un studio recentemente pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition mostra come si possa ridurre l’impronta di carbonio fino al 48%, sostituendo una sola porzione di carne bovina consumata al giorno con un alimento simile da un punto di vista nutrizionale, ad esempio pollo, ma meno impattante sull’ambiente.
Fonti fossili e rinnovabili: come impiegarle nella transizione energetica?
Ne discutono online sabato l’economista Roberto Fazioli e l’ingegnere Michele Pinelli di Unife
La transizione alle energie rinnovabili è ineludibile e urgente. Ineludibile perché senza di esse sarà impossibile centrare gli obiettivi ribaditi alla Conferenza sul clima di Glasgow, COP26. Urgente perché, come sta dimostrando la guerra in atto, le istituzioni internazionali sono non solo deboli nel mantenere il bene supremo della pace, ma anche incapaci di governare in sicurezza i mercati delle materie prime fondamentali fra cui il gas naturale.
La condanna Onu dell’aggressione all’Ucraina è ferma ma inefficace: il diritto di veto è un limite difficilmente superabile
Manca un coordinamento tra gli Stati e la risoluzione è poco coraggiosa, secondo la giurista Annoni
“L’attacco russo all’Ucraina costituisce una grave violazione del divieto di uso della forza. A fronte di tale violazione è naturale rivolgere lo sguardo al ruolo dell’Organizzazione delle nazioni unite (Onu, United Nations UN), istituita dagli Stati vincitori della Seconda guerra mondiale per salvare le future generazioni dal flagello della guerra, e soprattutto al ruolo del Consiglio di sicurezza, che ha la principale responsabilità del mantenimento di pace e sicurezza internazionali” ha affermato Alessandra Annoni, docente di Diritto internazionale presso l’Università di Ferrara, durante l’incontro online “Chi (non) dice Umanità. La guerra in Ucraina e le vie della pace”.
On the road
Nel progetto fotografico “Time to Change” di Stefano Guindani per Banca generali, pneumatici fuori uso avviati a recupero
Nel 2020, in Italia, la quantità di pneumatici fuori uso (pfu) avviata a recupero dai due principali consorzi di gestione – Ecopneus ed Ecotyre – è stata di 201.115 tonnellate. Il 41% dei materiali separati è stato avviato a recupero di materia e il 59% a recupero di energia come combustibile.
Uno dei mercati con il maggior potenziale di sviluppo per la circolarità di pfu è quello degli asfalti modificati con tecnologie rubberized asphalt. Se la Spagna è leader europeo del settore, con oltre 1.600 km di strade realizzate con queste tecnologie, in Italia i chilometri sono poco meno di 600, pari allo 0,09% circa degli oltre 650mila km della rete stradale nazionale.
Ucraina: la guerra e la responsabilità di fermare la violenza
In queste pagine intendo proporre, innanzi tutto, qualche breve considerazione sulla natura della guerra in corso in Ucraina e sul contesto generale in cui il conflitto ha preso corpo; e poi alcune riflessioni sul senso di ciò che stanno facendo – o che potrebbero fare – l’Unione europea e gli Stati Uniti di fronte al dilagare della violenza.
Una nuova legislazione europea sulle plastiche. Con il parere dei cittadini
La Commissione europea ha lanciato una consultazione online
C’è tempo fino al 15 marzo per partecipare alla consultazione pubblica lanciata dalla Commissione europea per chiarire il ruolo che le plastiche a base biologica, biodegradabili e compostabili possono avere nel conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, in linea con il Green Deal europeo.
Ice Memory, collaborazione internazionale in Antartide per il clima del Pianeta
La comunità scientifica senza bandiere realizza una biblioteca dei ghiacci da tutto il Mondo
Fate la ricerca non fate la guerra. Mentre giungono notizie sconfortanti di interruzioni di collaborazioni scientifiche internazionali a causa della guerra in Ucraina, vi proponiamo una storia di ricerca che va in tutt’altra direzione.
Con la guida di scienziati da tanti Paesi, e il commento di Massimo Coltorti di Unife, vediamo come studiando la storia dei ghiacci si possa affrontare il problema planetario della salvaguardia del clima.
Guerra in Ucraina | Unife aderisce all’appello per la pace della CRUI
L’Università di Ferrara aderisce all’appello della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), profondamente preoccupata da quanto sta avvenendo in Ucraina, a sostegno di un’azione diplomatica forte e immediata.
SPECIALE 8 MARZO La 194 è ancora una buona legge, ma spesso il diritto all’aborto è negato
Troppi obiettori. I dati e le iniziative delle associazioni
La legge 194 del 1978 consente alla donna di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza (ivg) in una struttura pubblica, regolamentando i casi previsti e le procedure da seguire. Prima della sua pubblicazione, l’esecutore dell’aborto e la donna erano perseguibili penalmente con una pena da due a cinque anni di reclusione.