MONTAGNA: ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE. La siccità compromette anche gli alpeggi

Malgari sempre più in difficoltà. A fine settembre scendono le mandrie, ma forse non risaliranno più

L’estate 2022 è ormai conclusa e sarà ricordata come una delle meno piovose del secolo soprattutto nelle zone del Nord Italia, come ben evidenziato dal bollettino emesso dall’Osservatorio siccità del Centro nazionale delle ricerche (Cnr) a fine agosto. I fenomeni temporaleschi del mese di agosto, anche se accolti come una benedizione, sono stati intensi e concentrati in tempi brevi e spazi ristretti.

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Estate con numerosi divieti di balneazione

Qualità delle acque generalmente buona, ma siccità e piogge estreme compromettono la capacità di autodepurazione dei fiumi

L’estate 2022 è stata caratterizzata da numerosi divieti temporanei di balneazione: livelli al di sopra dei limiti fissati per i batteri Escherichia Coli ed enterococchi intestinali, indicatori di contaminazione fecale, hanno interessato la costa adriatica, ligure e tirrenica nei mesi di giugno e luglio. Eppure secondo l’ultimo rapporto dell’European Environment Agency (EEA) che, in ottemperanza alla Direttiva europea monitora la balneabilità delle acque utilizzando gli stessi parametri, nel quadriennio 2018-2021 in Italia risultano in eccellenti condizioni l’88% delle acque, tra marine e lacustri.

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Mekong prosciugato da siccità, dighe e sfruttamento intensivo

Una crisi alimentare e ambientale che coinvolge l’intero Sud-Est asiatico

Per il quarto anno consecutivo il Mekong, il fiume più esteso dell’Indocina, entra in emergenza idrica: la peggiore degli ultimi sessant’anni. Dalle sue acque proviene il 25% del pescato d’acqua dolce globale e dipendono non solo il sostentamento di oltre 60 milioni di persone, ma anche delicati equilibri geopolitici.

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MONTAGNA, ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE. Anche i rifugi alpini sono a secco

Cosa succede in alta quota ce lo dicono il gestore del Quintino Sella e Benedetti del Cai. Con idee su come ridurre il danno

La carenza idrica che sta segnando il 2022 ha accentuato una difficoltà già esistente per i rifugi alpini che dipendono dall’acqua per l’uso sanitario e, spesso, anche per la produzione di energia elettrica. Continuare a vivere e frequentare la montagna significa perciò anzitutto conoscere con precisione come il cambiamento climatico sta alterando le caratteristiche di quei luoghi. È una competenza che, a questa scala territoriale, possiedono poche persone, fra cui i gestori, che in quei luoghi vivono e lavorano ormai da secoli.

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La grande sete. Sesta crisi idrica nell’arco di vent’anni

Inverno siccitoso, alte temperature, ma anche una gestione inefficiente. A rischio agricoltura e acqua potabile. Servono interventi lungimiranti

2003, 2006, 2007, 2012, 2017 e ora 2022. L’Italia sta affrontando la sesta crisi idrica nell’arco di vent’anni. A causa di un inverno particolarmente siccitoso e di temperature superiori di due gradi rispetto alla media, il Po ha raggiunto livelli minimi che non si vedevano da settant’anni, secondo l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po (AdBPo). Anche i laghi, eccetto il Garda, sono in sofferenza. La produzione di energia idroelettrica è calata quasi del 50% rispetto all’anno scorso ed è a rischio oltre un terzo della produzione agricola nazionale.

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Siccità: l’85% delle nostre acque potabili proviene dalle falde, ma anche lo stato delle riserve sotterranee è critico

In uno studio di Legambiente analisi e proposte

Mancanza di piogge, fiumi e invasi in secca, mentre l’estate deve ancora iniziare. E non saranno le acque del sottosuolo, da cui dipendiamo in larga parte, a salvarci.
Sovra sfruttamento e inquinamento rappresentano, secondo Legambiente, due grandi pericoli per la principale riserva di acqua potabile del nostro Paese: le acque sotterranee.

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Sull’orlo della fame oltre 45 milioni di persone (1)

L’Obiettivo 2 dell’Onu, cibo per tutti entro il 2030, è molto lontano

Il World Food Programme (WFP), principale organizzazione umanitaria e agenzia delle Nazioni unite premiata con il Nobel per la pace 2020, lancia un appello urgente. Sono 45 milioni le persone nel Mondo a rischio carestie e morte a causa di conflitti, cambiamenti climatici, pandemia Covid-19 e instabilità economica. Questo numero è aumentato dai 27 milioni del 2019, e i Paesi maggiormente colpiti sono l’Afghanistan, l’Etiopia, il Sud Sudan, la Siria e lo Yemen.

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