Nel Golfo di Trieste i ricercatori dell’Area marina protetta (Amp) di Miramare hanno mappato trenta esemplari sani di grandi dimensioni (oltre trenta cm) di Pinna Nobilis scampati all’ondata epidemica che nel 2016 è approdata nel Mediterraneo, provocando una moria di massa della popolazione. Altri trenta esemplari giovani sono stati prelevati da luoghi a rischio e attendono di essere reimpiantati a fine estate. Il ripristino della specie è l’obiettivo del consorzio che vede diverse aree marine protette, due università e due enti privati, riunite nel progetto europeo Life Pinna.
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Giornata del Mediterraneo. Biodiversità in pericolo e inquinamento, ma anche soluzioni
Il quadro della situazione e il trapianto di praterie marine con Mistri di Unife
“Il Mediterraneo sta fronteggiando una triplice crisi planetaria da inquinamento, cambiamento climatico e perdita di biodiversità” afferma Tatjana Hema, coordinatrice del Piano d’azione per il Mediterraneo del Programma delle Nazioni unite per l’ambiente (Unep/Map), all’apertura della giornata dedicata al futuro del Mare Nostrum, all’interno della Conferenza Onu sugli oceani che si è chiusa a Lisbona lo scorso 1° luglio. L’allarme è arrivato a pochi giorni dalla Giornata internazionale del Mar Mediterraneo, che si celebra ogni anno l’8 luglio.
Tutelare metà del Pianeta entro il 2030 per conservare la biodiversità
Non basta proteggere alcune aree e specie viventi
La perdita di biodiversità su scala globale è una delle più gravi emergenze ambientali del nostro tempo. Per fronteggiare questa crisi non basta focalizzarsi sulle specie minacciate e a rischio di estinzione, bisogna agire anche sul territorio. E in modo piuttosto drastico: almeno il 44% delle terre emerse – ben 64,7 milioni di chilometri quadrati – va tutelato in varia misura per conservare la biodiversità terrestre. Lo afferma un recente studio condotto da un team di ricercatori europei, statunitensi e australiani e pubblicato sulla rivista Science.
Dighe e sbarramenti minacciano la vita dei nostri fiumi
Secondo una ricerca europea, un ostacolo ogni km. Il nostro Paese in ritardo
Il fluire delle acque dei fiumi è fondamentale per la biodiversità, perché assicura lo spostamento di sedimenti, dei nutrienti e degli stessi animali. Eppure questa condizione non è sempre garantita sul territorio europeo, e in special modo in Italia, dove numerosi ostacoli provocano la frammentazione dei corsi d’acqua, impoverendo degli ecosistemi.
MONTAGNA, ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE. Ripopolamento per la tutela del patrimonio locale
Cambiamento culturale e recupero dell'esistente le priorità. Il telelavoro è un’opportunità
Il 2022 è stato proclamato dall’Organizzazione delle nazioni unite (Onu) anno dello sviluppo sostenibile della montagna. Come sottolineato in una recente pubblicazione dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis), in montagna si concentra la metà degli hotspot di biodiversità, la cui preservazione è fondamentale nell’opera di mitigazione dei cambiamenti climatici. Inoltre, la montagna è un luogo fragile, nel quale persistono profonde disuguaglianze a livello economico, sociale, territoriale e geomorfologico. Cosa significa allora, oggi, pensare a uno sviluppo sostenibile per questi territori?
L’Amazzonia che scompare in 120mila foto
Nella Giornata mondiale della biodiversità, il progetto Amazonia Camtrap documenta i vertebrati minacciati da deforestazione e cambiamento climatico
Un archivio di oltre 120mila fotografie di mammiferi, uccelli e rettili. È il progetto Amazonia Camtrap, che ha coinvolto un team di 122 istituti di ricerca e ha portato alla più vasta banca dati mai creata sulla fauna amazzonica.
Le immagini da fototrappola sono state raccolte nell’arco di un ventennio (2001-2020) in 143 siti distribuiti in otto diversi Paesi del Sudamerica.
DOSSIER Dopo COP26 Piantare mille miliardi di alberi e bloccare la deforestazione? Dipende da come
La gestione delle foreste divide esperti e ambientalisti
Nelle scorse settimane, mentre il G20 prometteva di piantare mille miliardi di alberi, alla COP 26 ci si proponeva di fermare la deforestazione entro il 2030. Un obiettivo importante, potenzialmente decisivo per il futuro dell’ambiente e per la mitigazione del cambiamento climatico. Eppure la gestione delle foreste come risposta al riscaldamento globale continua a generare interrogativi per quanto riguarda l’efficacia degli interventi e le ripercussioni sulla salute degli habitat naturali.
Dopo l’approvazione della Politica agricola europea e il voto favorevole alla Farm To Fork è il turno degli Stati membri
Ambientalisti e piccoli agricoltori chiedono più spazio nella definizione del Piano strategico nazionale
La corsa verso l’agricoltura del futuro procede spedita, in Europa come in Italia. Dopo l’approvazione della Politica agricola europea (Pac), arrivata in luglio, la palla è passata agli stati membri. Entro la fine del 2021 il nostro Governo dovrà elaborare e pubblicare il proprio Piano strategico nazionale 2023-2027 (Psn), un documento che renderà concreti i principi della Pac e da cui dipenderanno l’identità e la sostenibilità della nostra agricoltura nei prossimi anni.
I pesticidi di nuova generazione sono sicuri per le api?
No, secondo uno studio, e gli apicoltori chiedono maggiori controlli
Fattori quali l’inquinamento ambientale, i cambiamenti climatici, le pratiche agricole intensive e l’uso di pesticidi sono, come è assodato da tempo, le principali cause di morie anomale delle api.
Coltivare il mare
Le risorse ittiche si stanno esaurendo. Ma si può smettere di depauperare il mare sviluppando produzioni ittiche sostenibili. I problemi da affrontare sono tanti e spesso imprevisti, bisogna pensare soluzioni nuove e coinvolgere tanti soggetti diversi.
EndemixIT, la genetica a tutela della biodiversità
Il progetto pilota coordinato da Giorgio Bertorelle per cinque specie italiane, dalla farfalla all’orso, studia i genomi delle specie italiane a rischio di estinzione
La salvaguardia della biodiversità rappresenta un tema fondamentale in un mondo in cui intere specie, ogni giorno, rischiano di estinguersi. Secondo il Living Planet Report del World Wildlife Fund (WWF), dal 1970 al 2014 si è osservata una diminuzione pari al 60% nelle popolazioni di vertebrati del nostro pianeta: è in corso una vera e propria estinzione di massa, la sesta sul nostro pianeta ma la prima a essere conseguenza – diretta o indiretta – delle azioni umane sugli ecosistemi.
Posidonia in declino e meduse in aumento nel Mediterraneo sempre più caldo
E, secondo il biologo Unife Mistri, altri organismi stanno invadendo
A causa del progressivo riscaldamento delle acque, gli ecosistemi e le comunità costiere del Mar Mediterraneo stanno attraversando trasformazioni preoccupanti. Dopo l’allarme di Greenpeace sui pericoli per la biodiversità, anche il WWF ha recentemente pubblicato un rapporto sui principali effetti del cambiamento climatico sui nostri mari.