Le piccole e medie imprese italiane (Pmi) rappresentano il motore della crescita del Paese, costituendo la struttura del tessuto produttivo italiano. Per questa ragione a loro è dato il compito di trainare la crescita italiana in un sentiero di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Come suggeriscono i recenti dati ISTAT già nel 2022 circa il 65% del tessuto manifatturiero italiano aveva intrapreso delle azioni specifiche volte ad intraprendere un percorso di sostenibilità duraturo nel tempo in ogni suo ambito.
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Olimpiadi Milano Cortina: le associazioni sono preoccupate per legalità e sostenibilità e chiedono trasparenza
Aumentano le spese senza un elenco completo di opere e investimenti. Don Ciotti di Libera: “I giochi sono di tutti e abbiamo diritto di sapere”
Libera, il Comitato internazionale per la protezione delle Alpi (Cipra Italia), Mountain Wilderness Italia, Legambiente, il Club alpino italiano (Cai) sono tra le associazioni che si stanno mobilitando per ottenere maggiore trasparenza in vista delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026. Ma a farlo sono anche e soprattutto le comunità del territorio: “sono loro i veri protagonisti di questa richiesta, perché questa è casa loro. Ma i Giochi sono di tutti e chiunque ha il diritto di sapere che cosa sta accadendo” ha commentato Don Ciotti, presidente di Libera.
Lontani dagli obiettivi dell’Agenda Onu 2030. Rapporto ASviS e rilevazioni Istat denunciano una situazione insoddisfacente soprattutto per povertà, sanità e rinnovabili
Altri indicatori in miglioramento, ma con persistenti forti differenze regionali
“Il rapporto mostra chiaramente come in questi otto anni l’Italia non abbia scelto in modo convinto e deciso l’Agenda 2030 come mappa per realizzare uno sviluppo pienamente sostenibile sul piano ambientale, sociale, economico e istituzionale.” Si apre così il rapporto ASviS 2023, che monitora l’andamento nel nostro Paese degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile definiti dall’Organizzazione delle nazioni unite (Onu) nel 2015.
Le parole e le cose – Sviluppo
Non è una meta determinata a priori, ma un percorso lungo cui tentare di migliorare la nostra convivenza e risolvere le conflittualità
Sviluppo è innanzitutto e intrinsecamente cambiamento; è economico quando ci si riferisce ai modi di provvedere e impiegare mezzi e risorse. Tale cambiamento si è sostanziato in un percorso millenario lungo il quale si riconoscono due grandi svolte o “rivoluzioni”: il passaggio dal nomadismo alla sedentarietà intorno al 7000 a.C. e l’avvio dell’industrializzazione nella seconda metà del XVIII secolo.
Un turismo alternativo per la montagna è possibile: il caso di Ostana
Sviluppo sostenibile, cultura e ricerca scientifica hanno permesso il ripopolamento del paese piemontese
Agire secondo i ritmi della natura, gestirla in armonia con i suoi tempi, in una parola in modo sostenibile, richiede un pensiero lungimirante e non frettoloso. Negli anni del boom edilizio del dopoguerra, molti Comuni montani hanno investito nella costruzione di impianti di risalita per attirare, anno dopo anno, numeri sempre più alti di turisti della neve. Altri, invece, hanno favorito il ritorno a un abitare la montagna in equilibrio con essa: è il caso di Ostana, uno dei paesi più belli d’Italia in alta valle del Po, in Piemonte.
DOPO COP27 Un fondo per i Paesi poveri contro il cambiamento climatico. Secondo Frattini di Unife tutti dovrebbero contribuire
Ma Usa e Cina si rinfacciano ruoli e responsabilità. Chi e come deve contribuire è una partita aperta
“Se da un lato COP27 (Conference of Parties) è stata deludente rispetto a quanto si sarebbe potuto fare, dall’altro aver ammesso l’ipotesi di compensare le conseguenze del cambiamento climatico è un passo importante dopo decenni di stallo da questo punto di vista” dichiara ad Agenda17 Federico Frattini, docente di Storia economica presso l’Università di Ferrara.
DOSSIER MONTAGNA: ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE Se la montagna soffre, soffriamo anche noi
Celebrazioni: occasione perduta. Ripartire dal basso e dai giovani
A guardarle dal basso sono belle. Anzi, bellissime. E il mondo, visto da lassù, si presenta nuovo, con tutt’altre prospettive e contorni inediti. Non è retorica, ma un’ammissione inalienabile del reale. Ammesso ovviamente che questa bellezza delle montagne, tutt’altro che illusoria, non sia inquinata nello sguardo dagli effetti di interventi umani di discutibile significato, che spesso corrispondono anche a un doloroso e profondo impatto ambientale. Questa premessa apparentemente trascurabile è invece utile e necessaria per fare una riflessione sull’Anno internazionale dello sviluppo sostenibile della montagna, proclamato dall’Organizzazione delle Nazioni unite (Onu) per questo 2022 e che sta per chiudersi.
Ancora poco conosciuti gli obiettivi dell’Agenda 2030. Ma non fra i giovani
È necessario continuarne a parlare anche in relazione alle crisi attuali
Un anno e mezzo fa prendeva avvio la pubblicazione di Agenda17, web magazine pensato come spazio di informazione e riflessione per orientarsi nei grandi temi del nostro presente e nelle grandi sfide del nostro futuro attraverso la lente degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu.