L’obiettivo deve essere ridurre i rifiuti, e non solo differenziare e riciclare. Ma per fare questo non basta la responsabilizzazione dei consumatori; occorre che siano anzitutto i produttori ad agire. La sostenibilità si persegue attraverso l’innovazione dei materiali, dei processi e dei comportamenti. Ma al centro devono esserci le politiche delle istituzioni internazionali.
Le parole e le cose – Rischio e incertezza
La pandemia ha incrinato il senso di sicurezza e alterato l’orientamento del vivere associato
Proponiamo di seguito l’introduzione all’ “Indagine sulle condizioni di studio e di vita degli studenti e delle studentesse del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara al tempo della pandemia e del confinamento sociale”.
Dopo l’approvazione della Politica agricola europea e il voto favorevole alla Farm To Fork è il turno degli Stati membri
Ambientalisti e piccoli agricoltori chiedono più spazio nella definizione del Piano strategico nazionale
La corsa verso l’agricoltura del futuro procede spedita, in Europa come in Italia. Dopo l’approvazione della Politica agricola europea (Pac), arrivata in luglio, la palla è passata agli stati membri. Entro la fine del 2021 il nostro Governo dovrà elaborare e pubblicare il proprio Piano strategico nazionale 2023-2027 (Psn), un documento che renderà concreti i principi della Pac e da cui dipenderanno l’identità e la sostenibilità della nostra agricoltura nei prossimi anni.
Poveri alla fame
La foto di Domingos Peixoto fotoreporter brasiliano dell’Agência O Globo, vincitore di numerosi premi internazionali, mostra brasiliani in cerca di avanzi di cibo tra carcasse e scarti di macelleria (Rio de Janeiro). Il reportage, Brazil 2021: A dor da fome (Il dolore della fame), di cui fa parte, ha messo a nudo la portata della crisi economica e sociale in Brasile
La pandemia da Covid-19 ha aggravato la crisi politica, economica e sociale che, iniziata in Brasile nel 2015, ha letteralmente travolto il Paese. Si stima che il numero di senzatetto, solo nella città di San Paolo, sia arrivato a 40mila, in base alle indicazioni delle associazioni che lavorano sul territorio.
Vent’anni online e mille studenti. Il Master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza di Unife
La didattica online continua a suscitare forti opposizioni. Si tratta di posizioni largamente dipendenti dall’esperienza emergenziale della pandemia (la famigerata Dad – Didattica a distanza). Esperienze più consolidate offrono un quadro assai diverso. Il Master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza di Unife – a cui è ancora possibile iscriversi – è un caso di didattica blended “nativo”che in vent’anni ha accumulato una rara esperienza.
La didattica online piace agli studenti. Se di qualità e integrata con la presenza
I risultati di una ricerca Unife smentiscono alcune voci di stampa
All’Università di Ferrara il modello di didattica online che si è affermato durante la pandemia – ma già oggetto di precedenti originali sperimentazioni didattiche – è quello cosiddetto blended: l’integrazione fra lezioni in aula e diverse modalità di insegnamento in Rete. È un modello che piace alla grande maggioranza degli studenti, come segnalano i risultati di un’indagine empirica condotta all’inizio dell’anno accademico in corso da Marco Pedroni – docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi a Unife – su un campione di studenti frequentanti il Dipartimento studi umanistici.
I pesticidi di nuova generazione sono sicuri per le api?
No, secondo uno studio, e gli apicoltori chiedono maggiori controlli
Fattori quali l’inquinamento ambientale, i cambiamenti climatici, le pratiche agricole intensive e l’uso di pesticidi sono, come è assodato da tempo, le principali cause di morie anomale delle api.
Il funambolo della luce
A teatro l’avventura di Nikola Tesla, scienziato ed ecologo ante litteram
Il nome “Tesla”, scelto da Elon Musk per le sue auto elettriche di successo mondiale, nasce, come noto, dal cognome di uno dei più grandi personaggi della storia del nostro sviluppo scientifico fra Ottocento e Novecento: Nikola Tesla, alla cui poliedrica genialità certamente l’imprenditore naturalizzato statunitense ama affiancarsi.
Sono anzitutto esigenze politiche a determinare l’aiuto ai Paesi poveri (2)
Da anni calano i fondi erogati dall'Italia. E prevale l’«aiuto gonfiato» rivolto ai rifugiati nel nostro Paese
In Italia, la cooperazione internazionale per lo sviluppo sostenibile è disciplinata dalla legge 125/2014, che ha adeguato la normativa all’orientamento della comunità internazionale. In particolare, all’articolo 1 la cooperazione internazionale diventa “parte integrante e qualificante della politica estera dell’Italia” e, in questa prospettiva, la legge ha sancito l’attuale denominazione del Ministero in Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Sono anzitutto esigenze politiche a determinare l’aiuto ai Paesi poveri (1)
Le cifre sono cresciute, ma restano irrisorie. Ci guadagnano soprattutto i Paesi donatori, che vincolano i fondi agli interessi interni
La cooperazione allo sviluppo è un tema complesso, fatto di scelte economiche ma soprattutto di motivazioni politiche. Ogni anno la Confederazione delle Organizzazioni non governative in Europa per lo sviluppo e l’emergenza (associazione Concord) monitora la quantità e la qualità dell’aiuto pubblico allo sviluppo (Aps, Official development assistance ODA) dell’Unione europea tramite il report AidWatch, quest’anno intitolato “A geopolitical commission: building partnership or playing politics?”.
Fine vita: in Italia è ancora una questione irrisolta
Eutanasia, biotestamento, cure palliative. Per scegliere serve un’informazione competente.
Il 30 settembre si è chiusa la raccolta firme per il referendum sull’eutanasia legale promosso dall’associazione Luca Coscioni. Quello del fine vita è uno dei temi più controversi di sempre. Il diritto di poter decidere della propria morte comporta una complessa serie di dilemmi etici e legali.
Approvazione difficile per Sputnik V. Il contributo di Unife
Diffuso in tutto il Mondo, il vaccino russo non è ancora approvato in Europa. E Putin richiama il G20
“L’accesso ai vaccini e ad altre risorse vitali non è ancora consentito a tutti i Paesi che ne hanno bisogno. Ciò è causato dalla concorrenza sleale, dal protezionismo e dal rifiuto da parte di alcuni Paesi, tra cui i membri del G20, di riconoscere reciprocamente i vaccini e i certificati vaccinali.” Queste le inequivocabili parole con cui il presidente russo Vladimir Putin ha richiamato i leader delle maggiori nazioni riunite a Roma nel tentativo di sbloccare l’impasse, dalle vaste implicazioni sanitarie e geopolitiche, che dura ormai da mesi.