Release G20: proposta italiana per riduzione del debito e sviluppo sostenibile (2) Nuovo paradigma: da debito a investimenti per la sostenibilità. Secondo Franz di Unife è possibile

Release G20: proposta italiana per riduzione del debito e sviluppo sostenibile (2)

Nuovo paradigma: da debito a investimenti per la sostenibilità. Secondo Franz di Unife è possibile

Proponendo di convertire il debito in investimenti, Release G20, la proposta di LINK 2007, rete delle maggiori organizzazioni non governative italiane, intende cambiare il paradigma di approccio al debito dei Paesi a basso reddito. È al contempo un piccolo passo verso un modello economico più sostenibile?

“È certamente il primo seme per un piccolo cambiamento dei principi fondamentali della finanza internazionale – dichiara Roberto Ridolfi, presidente di Link 2007 – Noi dicevamo: rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. Ora questo non succede: noi non rimettiamo i nostri debiti ai nostri debitori, ce li facciamo ripagare. 

Però questo rischia di far collassare la coesione sociale a livello planetario. È sotto ai nostri occhi, la migrazione è un esempio tipico, ma il cambiamento climatico produrrà effetti di gran lunga superiori.

Ecco questa dinamica è frutto purtroppo di queste economie di mercato che dovrebbero essere adattate alla sostenibilità e almeno al principio del ‘non arrecare un danno significativo’, recepito ad esempio nel Recovery Plan dell’Unione europea o nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) italiano. 

Purtroppo, così non è, perché il profitto guida ancora le scelte. Pian piano si aggiungono altri parametri, però sempre molto lentamente. Troppo lentamente rispetto alle ineguaglianze e ancora di più rispetto alla pandemia che ha accelerato i processi in senso negativo, non ha aiutato a correggerli perché ogni crisi porta un aumento di diseguaglianze.”

Solidarietà e sostenibilità 

La proposta Release G20 riunisce in sé i concetti di solidarietà e sostenibilità ambientale all’insegna di una visione globale, in cui solo insieme è possibile raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030. 

“Si, è proprio così  – continua Ridolfi – siccome è vero che tutti i 193 membri delle Nazioni unite hanno aderito agli obiettivi dello sviluppo sostenibile e siccome è vero che o si raggiungono tutti insieme – fino all’ultimo miglio è lo slogan di Link 2007 – oppure non li raggiunge nessuno, allora è anche vero che non si può  permettere che ci siano settanta, ottanta Paesi, forse di più nel mondo che non hanno risorse da oggi al 2030, tanto più per rispondere alla chiamata di raggiungere gli obiettivi dello sviluppo sostenibile. 

Se non li raggiunge qualcuno non li raggiunge nessuno e di conseguenza dobbiamo aiutarli. Come farlo, se noi stessi non abbiamo risorse perché le impieghiamo per uscire dalla pandemia? Beh, almeno, condoniamo il debito pregresso, cambiamolo, facciamolo diventare una risorsa. Il paradigma va cambiato in modo fondamentale, questo è soltanto il primo passo.”

Gianfranco Franz, docente di Politiche per la sostenibilità e lo sviluppo locale del Dipartimento di economia e management dell’Università di Ferrara (© aesop2019.eu)

“La solidarietà verso i Paesi terzi è un tema che in questi tempi di pandemia è stato più che mai posto al centro del dibattito, ripensato in termini complessivi e secondo una visione più ampia, sicuramente più adatta alla sua complessità – è l’opinione di Gianfranco Franz, docente di Politiche per la sostenibilità e lo sviluppo locale del Dipartimento di economia e management dell’Università di Ferrara – il Covid ci ha insegnato che possiamo uscirne solo vaccinandoci tutti. 

Se questa proposta di conversione del debito riuscisse ad agganciarsi all’attuale filone della politica dei Paesi ricchi verso i Paesi poveri, avrebbe maggiori probabilità di riuscita. È necessaria però la giusta forza politica dell’Italia e, ancor meglio, di tutta l’Unione Europea all’interno del G20 per sostenerla, e farsi ascoltare dai due attori principali, che sono Cina e Stati Uniti.”

La Cina ha un ruolo determinante nello scenario politico internazionale

Sulla forza politica dell’Italia, in virtù anche dell’attuale presidenza del G20, conta Link 2007 per promuovere Release G20.  Tuttavia, “la dichiarazione di Matera del G20 Sviluppo è importante, ma abbastanza annacquata – dichiara Ridolfi – Abbiamo comunque fatto inserire, e questo è già un merito, l’analisi di meccanismi di finanziamento e innovativi sul debito nel programma di lavoro del G20 Sviluppo. Quindi questo è già il primo passo.”

“In ambito europeo, la posizione della Francia è certamente la più delicata – sostiene Franz – per via del suo peso nei confronti dei Paesi dell’area sub-sahariana, suggellata dalla politica monetaria del franco coloniale. 

Se la Francia e la Germania fossero favorevoli, e l’Unione europea tutta si facesse portavoce di questa iniziativa, resterebbero da convincere certamente gli Stati Uniti, ma soprattutto la Cina, che da sola possiede il 20% di questo debito. 

Le pratiche cinesi nei confronti dei Paesi terzi sono diverse da quelle adottate dai Paesi occidentali, perché mirano al cosiddetto land grabbing e all’appropriazione delle infrastrutture dei Paesi in difficoltà, offrendo inizialmente condizioni di finanziamento solo apparentemente vantaggiose. Se la Cina non dovesse accettare questa proposta, non ci sarebbero grandi speranze di portarla avanti, anche nel caso in cui gli altri Paesi fossero tutti d’accordo, perché il vantaggio cinese risulterebbe sproporzionato e insostenibile.” 

Tuttavia, il G20 “è l’unico posto che vede la partecipazione della Cina e quindi l’unico posto per condurre questa operazione” afferma Ridolfi.

Link 2007 proseguirà intanto la propria campagna di mobilitazione cercando di coinvolgere in una discussione specifica i Paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). 

Dal canto loro anche gli Stati africani devono agire in questo senso. “Al webinar c’erano parecchi rappresentanti africani, ministri, alcuni delegati dell’Unione africana. Sono loro che adesso, come dire, devono prendere la fiaccola in mano e mettere tutto il loro peso politico al G20 laddove sono invitati” continua Ridolfi.  

Link 2007 auspica inoltre che al summit di ottobre i leader si avvedano del vantaggio della proposta anche per i Paesi del G20 e conta anche sul peso politico dell’attuale Presidente del Consiglio italiano. 

Obiettivi dell’Agenda 2030 nei Paesi a basso reddito

“La probabilità di successo di questa iniziativa rispetto ai temi della sostenibilità nei Paesi terzi va calcolata tenendo conto dei principi della logica intersezionale – sostiene Franz – non possiamo chiedere a questi Paesi di raggiungere obiettivi che noi stessi, come Paesi cosiddetti sviluppati, non siamo in grado di praticare, pur avendoli sottoscritti in molteplici trattati. Il caso della Ong Urgenda ha messo l’Olanda, e l’Europa tutta, di fronte alle proprie contraddizioni. 

Bisognerebbe ragionare in modo proporzionato, puntando ad obiettivi raggiungibili, con adeguate pratiche di controllo, che è un altro tema in gioco estremamente complesso. Una possibile chiave di successo potrebbe essere puntare inizialmente su aree di piccole dimensioni, micro e meso, con caratteristiche precise, per poi espandere il modello.”  

“La proposta Release G20 non è affatto utopistica, al contrario è molto pragmatica – conclude Franz – è estremamente importante tenere alta l’attenzione sul tema del debito e portarla al centro del dibattito politico internazionale ogni volta che si può. 

È altrettanto importante trovare la giusta chiave per parlare di questo tema, superando i limiti di una comunicazione spesso negativa, che finisce per ottenere un’attenzione solo superficiale e momentanea.”

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