La nuova strategia NATO: fine del controllo degli armamenti e progressiva militarizzazione dell’Europa

E un malinteso potrà portare alla catastrofe nucleare, secondo Antonio Guterres, segretario generale Onu

La recente dichiarazione del segretario generale dell’Organizzazione delle nazioni unite (Onu) Antonio Guterres, in occasione della decima Conferenza del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), non lascia spazio a dubbi: “finora siamo stati fortunati ma la fortuna non è una strategia. L’umanità è solo a un malinteso, a un errore di calcolo, dalla catastrofe nucleare. Ridurre il rischio di guerre non è abbastanza: eliminare le armi nucleari è l’unica garanzia che non saranno mai usate.”

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Ameriguns: gli americani e le armi

I ritratti inquietanti e le storie dei proprietari di armi nelle immagini di Gabriele Galimberti, vincitore del WordPress 2021

“Scelgo le mie armi in assoluta libertà, non mi fido dei consigli delle aziende. Le compro spesso su Internet, esattamente come faccio per i miei vestiti” afferma l’ex attrice californiana Bree Michael Warner, oggi membro  National Rifle Association (NRA) e istruttrice di armi da fuoco, ritratta dal fotografo toscano nella nuova proprietà a Manhattan.

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Il giudizio dei magistrati può dipendere da “pregiudizi cognitivi”

Secondo una ricerca UCL, l'arbitrarietà delle scienze forensi può riguardare anche test “sicuri” come impronte digitali e DNA

Sono stati circa un migliaio ogni anno, dal 1991 al 2021, gli innocenti condannati ingiustamente in Italia. Questo ha comportato una spesa di quasi 28 milioni di euro in indennizzi e risarcimenti vari da parte dello Stato e severe ripercussioni a livello sociale e psicologico. Perché tanti errori giudiziari e investigativi? Itiel Dror, ricercatore dello University College London (UCL), ha dedicato la sua carriera ventennale a individuare i pregiudizi cognitivi che possono falsare l’esito di tali procedimenti, con risultati già adottati da diversi Paesi per ridurre i margini di errore che possono determinare condanne ingiuste.

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Ucraina: la violenza può sfuggire di mano alla politica. E per le armi atomiche sono saltati i colloqui di controllo

Castelli: “la guerra è l’anticamera di Auschwitz, non l'antitesi". Pascolini: "il clima di odio mina strumenti e prassi operative che prima funzionavano." E l'Europa ha interessi diversi dai Paesi anglosassoni

“Tutti i fenomeni di violenza organizzata, in particolare la guerra, si sa quando iniziano ma non dove vanno a finire. L’uso della violenza organizzata su vasta scala e prolungato nel tempo, infatti, mette in moto una serie di variabili politiche, economiche, e a volte perfino culturali, che possono portare a un’escalation della violenza stessa, fino all’uso della bomba atomica. È una specie di eterogenesi dei fini: difficilmente la violenza si lascia imbrigliare a strumento della politica e si arriva a un punto in cui cammina sulle proprie gambe, con il rischio di non riuscire a fermarla.” È quanto dichiara ad Agenda17 Alberto Castelli, docente di Storia delle dottrine politiche presso l’Università dell’Insubria.

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Assange estradato in USA. La decisione del Governo inglese è la sconfitta della libertà di stampa e della democrazia

La decisione temuta è arrivata. La ministra dell’interno inglese Priti Patel ha ordinato l’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti, dove rischia fino a 175 anni di carcere. “Una giornata buia per la libertà di stampa e per la democrazia britannica” si legge sul profilo Twitter di WikiLeaks, che annuncia il ricorso.

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Assange colpito perché ha svelato l’uso delle tecnologie di Rete nell’inchiesta giornalistica

Il metodo scientifico di WikiLeaks: “aprire” i dati, verificarli, condividerli e crittografare le fonti per proteggerle

“Il caso di Assange è semplicissimo da capire: si tratta di una mostruosa ingiustizia, nella quale per la prima volta nella storia degli Stati Uniti un giornalista rischia la prigione a vita per aver rivelato crimini di guerra e torture, mentre i criminali di guerra e i torturatori sono liberi come l’aria. Ora l’unica cosa che può salvarlo è la pressione dell’opinione pubblica, che deve far capire alla politica quanto è assurda e inaccettabile questa ingiustizia.” È quanto dichiarato da Stefania Maurizi, giornalista d’inchiesta de Il Fatto Quotidiano, alla Festa della legalità 2022 organizzata dal Comune di Ferrara.

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Ucraina. In caso di bombardamento, pericolo per le centrali nucleari. La gravità dipende dall’impianto

Controlli e monitoraggio in caso di fallout funzionano, ma gli accordi internazionali non proteggono reattori di ricerca e siti di stoccaggio

La guerra in Ucraina non solo ci ha messo di fronte alla possibilità del lancio di testate nucleari, ma ha fatto anche crescere la paura di possibili attacchi alle centrali nucleari che producono energia elettrica.
Questa mattina un missile russo è volato “criticamente a bassa quota” sulla centrale nucleare dell’Ucraina meridionale nella regione di Mykolayiv. Lo ha denunciato l’operatore nazionale delle centrali, Energoatom.

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Nuova serie di attacchi hacker all’Italia: impossibile negare il nostro pieno coinvolgimento nella guerra cibernetica

Un nuovo attacco cibernetico ha colpito le istituzioni del nostro Paese. Il collettivo russo Killnet ha rivendicato l’offensiva, partita alle 22 di giovedì 19 maggio contro i siti del Consiglio superiore della magistratura (Csm), l’Agenzia delle dogane, il Ministero degli esteri, dell’istruzione e dei beni culturali. “Non si tratta di uno scherzo o semplici ragazzate da parte di gruppi minori, ma è la conferma che abbiamo a che fare con attività molto serie e, quindi, pericoli concreti” commenta ad Agenda17 Stefano Pietropaoli, docente di Informatica giuridica presso l’Università di Firenze.

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La libertà di Assange è la libertà di stampa

Giornalismo scientifico, non fuga di notizie la sua lezione

La decisione finale spetta ora al Ministro dell’interno inglese, che deve pronunciarsi entro domani: se sarà estradato, Julian Assange rischia una condanna fino a 175 anni di carcere e, con essa, sarà inflitto un duro colpo alla libertà di stampa e al diritto di informazione. 

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Attacco informatico alle istituzioni italiane: la guerra in Ucraina è anche cibernetica

Contro il nostro invio di armi c'è la regia di una solida struttura politica, secondo il giurista Pietropaoli

Nel pomeriggio dell’11 maggio i siti di Senato, Ministero della difesa, Istituto superiore di sanità e Automobile club d’Italia (Aci) sono rimasti bloccati per alcune ore (salvo quello dell’Aci, tornato operativo il giorno successivo) a causa di un attacco informatico contro il nostro Paese. “Questo attacco conferma il quadro generale della guerra: era infatti già chiaro come fossimo tutti esposti anche sul piano cibernetico. L’azione ha consentito alla Russia di farci capire, anche senza un intervento militare diretto, che l’invio di armi in Ucraina non è un gesto che passa inosservato ma, al contrario, può scatenare ripercussioni su vari livelli, compreso quello della sicurezza informatica.” È quanto dichiara ad Agenda17 Stefano Pietropaoli, docente di Informatica giuridica presso l’Università di Firenze.

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Molti suicidi nelle nostre carceri sovraffollate e in condizioni precarie

Il tasso fra i più alti in Europa, rileva il Consiglio EU

È stato recentemente pubblicato il report Space I, con il quale ogni anno il Consiglio d’Europa, in collaborazione con gli esperti dell’Università di Losanna, fornisce statistiche sulla popolazione carceraria e gli istituti detentivi dei Paesi membri. Il nostro Paese si conferma tra i primi per sovraffollamento, ma ad allarmare è soprattutto il tasso di suicidi.

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