Il giudizio dei magistrati può dipendere da “pregiudizi cognitivi”

Secondo una ricerca UCL, l'arbitrarietà delle scienze forensi può riguardare anche test “sicuri” come impronte digitali e DNA

Sono stati circa un migliaio ogni anno, dal 1991 al 2021, gli innocenti condannati ingiustamente in Italia. Questo ha comportato una spesa di quasi 28 milioni di euro in indennizzi e risarcimenti vari da parte dello Stato e severe ripercussioni a livello sociale e psicologico. Perché tanti errori giudiziari e investigativi? Itiel Dror, ricercatore dello University College London (UCL), ha dedicato la sua carriera ventennale a individuare i pregiudizi cognitivi che possono falsare l’esito di tali procedimenti, con risultati già adottati da diversi Paesi per ridurre i margini di errore che possono determinare condanne ingiuste.

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