La globalizzazione dell’economia si regge sulle spalle dei lavoratori migranti (2) Gli stranieri contribuiscono al bilancio statale e sono un ammortizzatore sociale nelle crisi

La globalizzazione dell’economia si regge sulle spalle dei lavoratori migranti (2)

Gli stranieri contribuiscono al bilancio statale e sono un ammortizzatore sociale nelle crisi

In Italia nel 2021 l’occupazione ha registrato una ripresa: il numero degli occupati totali è salito a 22.554 milioni, con un recupero significativo rispetto alle perdite causate dalla pandemia nell’anno precedente.  Nel 2021 gli stranieri occupati in Italia rappresentano un decimo dei lavoratori totali e sono stati un totale di 3,14 milioni suddivisi tra circa 285mila dipendenti agricoli, 1,9 milioni dipendenti in altri settori, 532mila collaboratori domestici e 421mila autonomi.

Questi dati emergono dal Dossier statistico immigrazione 2022 del Centro studi Idos appena pubblicato che quantifica il contributo economico delle persone straniere residenti in Italia alle casse dello Stato italiano. 

Gli autori Massimo Baldini, Università di Modena e Reggio Emilia, Francesca Campomori, Università Ca’ Foscari-Venezia, ed Emmanuele Pavolini, Università di Macerata, che hanno contribuito al Dossier, hanno calcolato il contributo previdenziale degli immigrati e le entrate da imposte sui redditi delle persone fisiche. 

Dalla loro analisi si evince che sono stati versati un totale di 15,6 miliardi di euro di contributi nel corso del 2020, di cui 10,5 provenienti da lavoratori non comunitari, 1,6 da lavoratori di Paesi della Unione europea (Ue) a 15 Stati e 3,4 dagli altri comunitari.

Le entrate sui redditi delle persone fisiche e le imposte indirette

Per quanto riguarda le entrate sui redditi delle persone fisiche, sulla base dei dati forniti dal Ministero dell’Economia è stato calcolata in 8,2 miliardi l’Irpef pagata nel 2020 da contribuenti nati all’estero e in 5,3 miliardi di euro le addizionali Irpef regionale e comunale.

A queste cifre vanno aggiunte le imposte indirette e altri tributi che ammontano a gettito Iva di 4,3 miliardi, le accise su benzina e tabacchi, per un importo complessivo pari a 2,2 miliardi, e la Tasi e la Tassa rifiuti (Tari), che hanno un valore complessivo pari a 1,38 miliardi. Vanno poi aggiunte altre voci che derivano da pagamenti che riguardano i soli cittadini stranieri come i contributi richiesti per il rinnovo e rilascio dei permessi di soggiorno, nonché per l’acquisizione della cittadinanza italiana. Complessivamente nel 2020 l’entrata per acquisizioni di cittadinanza e rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno è stata di 145 milioni di euro.

I lavoratori stranieri rappresentano un ammortizzatore sociale

I dati positivi dell’occupazione hanno registrato una flessione negativa nel 2022 a causa della guerra in Ucraina e dall’aumento del costo delle materie prime, e i lavoratori stranieri sono quelli che sono stati maggiormente colpiti.  Come osserva Franco Pittau, Presidente onorario Centro Studi e Ricerche Idos “I lavoratori immigrati, di fatto, operano come un efficace ammortizzatore sociale aggiuntivo a beneficio degli italiani. Sono i primi a essere colpiti in caso di crisi e quelli trattati peggio nei periodi normali; essi si sono avvantaggiati di meno nei periodi di ripresa e sono sempre a disposizione per coprire gli spazi meno appetibili. Già un’adeguata considerazione di questi fattori dovrebbe indurre a una più coerente riconsiderazione della loro importanza”.

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