Rinaturazione del Po. Riparte con molto ritardo il più grande progetto per la biodiversità del Pnrr, ma non è più lo stesso

Avrebbe potuto dare un grande contributo alla Nature Restoration Law, ma interessi economici e politici l'hanno snaturato

La rinaturazione del bacino del fiume Po – obiettivo fondamentale da 357 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – è partita, ma con un volto un po’ diverso da quello previsto inizialmente. Pensato per ripristinare gli habitat fluviali, mitigare gli effetti del cambiamento climatico e proteggere la popolazione dal dissesto idrogeologico, il progetto inizia con grande ritardo e solo dopo un significativo ridimensionamento deciso per andare incontro alle rivendicazioni di Coldiretti, Confagricoltura, Federlegno, dell’Associazione italiana pioppicoltori e di molti esponenti politici, tra cui alcuni assessori di Regione Lombardia.

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Vento: una pista ciclabile lungo il Po da Venezia a Torino per un turismo lento, a sostegno delle popolazioni locali

Un’infrastruttura ciclabile di oltre 700 chilometri lungo il fiume Po. Si chiama Vento, e l’idea nasce nel 2010 da un gruppo di architetti, ingegneri e urbanisti del Politecnico di Milano, che si sono chiesti come tenere in vita i piccoli Comuni soggetti a spopolamento e invecchiamento della popolazione.

L’obiettivo, infatti, è di portare turisti nelle piccole località non toccate dal turismo di massa, di aumentare l’entrata economica dei piccoli imprenditori locali, di far conoscere territorio, gastronomia e cultura senza mai dimenticare la concezione dello slow tourism.

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I fiumi alpini e l’uomo. Un’amicizia finita male, secondo Stefano Fenoglio cofondatore di Alpstream

Il centro di ricerche studia i corsi a monte e la conservazione della loro biodiversità

Venivamo da una prolungata siccità nel 2022 e 2023, quando il cambio di rotta del mese di maggio – che ha prodotto le alluvioni in Emilia Romagna – ha portato significative nevicate tardive in quota sui monti, che, se hanno colmato temporaneamente i corsi d’acqua, non hanno potuto però ristabilire le condizioni di equilibrio dei fiumi alpini. Alpstream è il nome del primo Centro di ricerca per lo studio dei fiumi alpini del nostro Paese, e si occupa di analizzare la relazione tra crisi climatica e stato dei fiumi alpini. Sono ricerche preziose perché permettono di individuare fenomeni meno appariscenti di quanto non sia un grande fiume come il Po in secca in pianura, ma che costituiscono il campanello d’allarme anche per altre problematiche.

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