Le scienze hanno dato in passato un grande contributo alla guerra. Ora possono lavorare per la pace: bisogna costruire un’alleanza fra gli scienziati e le università, che hanno il dovere di informare, e i cittadini che, se bene informati, hanno il potere di agire. In questo si inserisce il progetto di un Laboratorio per la pace ferrarese, che unisca l’università con le organizzazioni attive sul territorio.
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Le parole e le cose – Pace e pacifismo
La buona notizia, in questo tempo drammatico per le tante guerre in atto (e quella in Ucraina non è certo la peggiore), è che presso l’Ateneo di Ferrara si è costituito un Laboratorio di studio sulla Pace. L’iniziativa, nata all’interno della rete delle università per la pace RUNIPace, dà concretezza a un impegno che coinvolge soggetti provenienti da differenti esperienze e competenze interdisciplinari.
Con la riflessione su Pace e Pacifismo, i responsabili dell’iniziativa ci forniscono qui le coordinate del loro progetto, a partire da un assunto: è un “Laboratorio di studio sulla Pace, non sulle paci”.
“Usare Scienza e ricerca per la pace”: Enza Pellecchia, coordinatrice RUNIPace al convegno Unife
Non bastano i Trattati, l’università deve fornire dati chiari e incentivare il dibattito
“RUNIPace è un’esperienza multidisciplinare perché la pace è una cosa complessa e le competenze necessarie per costruirla sono numerose. Capire quindi come le scienze possono contribuirvi significa anche puntare la lente sul modo in cui noi docenti e ricercatori insegniamo e facciamo ricerca, con l’obiettivo poi di prendere la parola nel dibattito pubblico e nell’insegnamento.” Questo è l’approccio al tema della pace entro cui si è mosso l’intervento di Enza Pellecchia, docente di Diritto privato e direttrice del Centro interdisciplinare di Scienze per la pace (Cisp) presso l’Università di Pisa, e coordinatrice della Rete universitaria per la pace (RUNIPace) al convegno “Per un Mondo libero dalle armi nucleari” tenutosi mercoledì presso l’Università di Ferrara.
Il conflitto nucleare è una possibilità: dobbiamo parlarne. Soprattutto con i giovani. A Ferrara due giornate di incontri su pace e disarmo
L’Università può offrire dati e chiavi di lettura, secondo Morelli e Scandurra di Unife
“Il pacifismo è un approccio ai problemi: non significa sposare la causa dell’uno o dell’altro, ma evitare la reductio ad unum, cioè la riduzione del dibattito a una contrapposizione bipolare, cui invece spesso assistiamo e che non aiuta a ragionare. È chiaro che ci sono torti e ragioni, ma pacifismo vuol dire affrontare ogni conflitto umano, che è inevitabile, con strumenti che evitino il più possibile il ricorso alla violenza e cerchino di riportare nell’alveo di questo discorso anche gli scontri armati”. Questo quanto afferma ad Agenda17 Alfredo Mario Morelli, docente di Letteratura e filologia latina presso l’Università di Ferrara e referente della Rete Università per la Pace (RUNIPace)