L’Emilia Romagna è uno dei dodici ecosistemi dell’innovazione finanziati con i fondi del Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr): 110 milioni di euro per la costruzione di un nuovo patto tra clima e lavoro. Gli ecosistemi dell’innovazione sono reti ibride tra accademia, mondo produttivo ed enti pubblici per avviare concretamente l’intersezione tra sostenibilità economica, ambientale e impatto sociale sul territorio.
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Storico accordo Onu per fermare l’inquinamento da plastica. Ma bisogna monitorare nuove sostanze e rischi ignoti
L’80% di molecole immesse nell’ambiente è ancora da valutare
Gli Stati membri delle Nazioni unite all’Assemblea delle nazioni unite per l’ambiente (United Nations Environment Assembly UNEA-5.2) hanno deciso all’unanimità di elaborare un Trattato giuridicamente vincolante per porre fine all’inquinamento da plastica. E’ un impegno solenne accolto con grande favore e, persino commozione, da parte dei delegati presenti. Ma occorrerà un grande e difficile impegno per conseguire risultati concreti. Un passaggio prioritario e fondamentale per la riduzione dell’inquinamento da sostanze di sintesi come la plastica è quello di conoscere ciò che viene immesso nell’ambiente. Ma siamo molto lontani da questo obiettivo.
Bene l’economia circolare in Emilia Romagna (2)
Il contributo delle imprese innovative
Tra le imprese emiliano-romagnole che hanno adottato l’economia circolare, ne sono state individuate in particolare otto da Cercis e dal Centro interuniversitario Sustainability, Environmental Economics and Dynamics Studies (SEEDS), in un working paper del dicembre 2020. Il focus dell’analisi è stato l’utilizzo di processi di economia circolare nelle diverse fasi di produzione (input, use, output) e i conseguenti vantaggi per la tutela dell’ambiente.