Alluvioni: il Belpaese si scioglie La fascia azzurro chiaro e beige lungo le coste è dovuta ai sedimenti delle alluvioni nelle Marche e centro Italia, trasportati in Adriatico dalle correnti. Immagine del 18 settembre dal satellite Sentinel-3

Alluvioni: il Belpaese si scioglie

La fascia azzurro chiaro e beige lungo le coste è dovuta ai sedimenti delle alluvioni nelle Marche e centro Italia, trasportati in Adriatico dalle correnti. Immagine del 18 settembre dal satellite Sentinel-3

(fonte: ©Ue-Copernicus Sentinel-3)

 Dopo l’estate degli incendi, con l’avvicinarsi dell’autunno arrivano le alluvioni e i risultati si vedono anche dallo Spazio.

Lo scorso anno, secondo i dati ClimaCittà, in Italia si sono registrati:  88 allagamenti da piogge intense;  3 danni al patrimonio storico dovuti alle piogge;  14 danni da grandinate; 11 esondazioni; 15 frane causate da piogge; 9 danni a infrastrutture causati da piogge;  46 danni causati da trombe d’aria.

Quest’anno sono già stati registrati: 64 allagamenti da pioggia intensa;  3 danni al patrimonio storico dovuti alle piogge;  23 danni da grandinate;  9 esondazioni; 7 frane causate da piogge intense;  10 danni a infrastrutture causati da piogge: 61 danni causati da trombe d’aria.

E l’autunno non è ancora iniziato.

Nel 2015 l’Ispra stimava una superficie ad alta o media pericolosità idraulica di 36.629 km2, nell’ultimo report (aggiornato con dati fino al 2020) la superficie sale a 46.420 km2, un aumento di quasi il 27%.

Ancora, nel 2015 il numero stimato di persone residenti esposte a medio o alto rischio erano 7.838.158, oggi sono 9.250.222, un aumento del 18% circa.

E nel resto del Mondo non va meglio: un articolo pubblicato su Nature, basato sui dati presenti nel Global Flood Database, stima che la popolazione che vive in zone con alluvioni osservate dai satelliti sia cresciuta di 58-86 milioni dal 2000 al 2015. Si tratta di un aumento del 20-24% nella proporzione della popolazione mondiale esposta alle inondazioni. Lo stesso studio contiene proiezioni sui cambiamenti climatici per il 2030, il modello suggerisce che la percentuale della popolazione esposta alle inondazioni aumenterà ulteriormente.

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