Le “Anziane per il clima” citano la Svizzera davanti alla Corte europea per i diritti dell’uomo per inazione climatica Le ondate di calore provocano sensibili aumenti della mortalità nella popolazione anziana

Le “Anziane per il clima” citano la Svizzera davanti alla Corte europea per i diritti dell’uomo per inazione climatica

Le ondate di calore provocano sensibili aumenti della mortalità nella popolazione anziana

La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo (Cedu) dovrà esprimersi sui piani climatici inadeguati della Svizzera, Paese che circa 2mila signore hanno citato in giudizio per politiche inefficaci nell’affrontare l’emergenza clima che mette a rischio vita e salute.

Le ricorrenti sono le Anziane per il Clima (Senior Women for Climate Protection Switzerland), età media 73 anni, appoggiate da Greenpeace e da molte associazioni ambientaliste, che vogliono “accendere i riflettori sia sul problema del surriscaldamento globale, sia sulla inazione contro la lotta climatica che da anni denunciano scienziati e milioni di giovani”. 

Le firmatarie chiedono entro il 2030 un taglio delle emissioni svizzere “di oltre il 60%, invece del 34% previsto finora”. Nel caso in cui la Cedu riconoscesse che la Svizzera sta violando l’articolo 2 (diritto alla vita) o l’8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) della Corte, il Paese alpino dovrebbe dare delle risposte concrete e si creerebbe un importante precedente.

A seguito dell’udienza, tenutasi lo scorso 29 marzo, si attende la decisione di Strasburgo entro un anno. Le più anziane sanno che forse non faranno in tempo a conoscerla ma sono felici di avere fatto la loro parte per il futuro del Pianeta.

Un impegno lungo sette anni 

Nel 2016, il gruppo di anziane ha intentato causa contro il Consiglio federale, il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), l’Ufficio federale dell’ambiente e l’Ufficio federale dell’energia, sostenendo che questi organi del governo svizzero non avevano rispettato gli obblighi derivanti dalla Costituzione svizzera e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (Cedu).

Secondo le ricorrenti, la Svizzera non è stata condotta alla riduzione delle emissioni in modo coerente con l’obiettivo di mantenere le temperature globali ben al di sotto dei 2ºC rispetto ai livelli preindustriali, pertanto “ il governo ha violato gli articoli 10 (diritto alla vita), 73 (principio di sostenibilità) e 74 (protezione dell’ambiente) della Costituzione svizzera e gli articoli 2 e 8 della Cedu”.

(© Shervine Nafissi – https://en.klimaseniorinnen.ch/)

La petizione criticava sia gli obiettivi in discussione all’epoca in parlamento (20% entro il 2020 e 30% entro il 2030) sia le misure con cui il governo avrebbe perseguito tali obiettivi ed invitava  il Parlamento svizzero e le agenzie federali competenti a sviluppare un approccio normativo che consentisse di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 25% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020 e di almeno il 50% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050. 

Dopo i respingimenti da parte Svizzera il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo

La petizione delle Anziane per il clima è stata respinta dal il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) il 25 aprile 2017 e nel 2018 dal Tribunale amministrativo federale ha respinto il ricorso ritenendo che le donne svizzere di età superiore ai 75 anni non siano esclusivamente colpite dagli impatti dei cambiamenti climatici. Nel gennaio 2019 i ricorrenti hanno impugnato la sentenza dinanzi al Tribunale federale nel maggio 2020, la Corte Suprema ha respinto l’appello ritenendo che i  diritti rivendicati dai ricorrenti non fossero stati pregiudicati con sufficiente intensità e che il rimedio da essi richiesto deve essere raggiunto con mezzi politici piuttosto che legali.

Il 26 novembre 2020, dopo aver esaurito tutti i mezzi di ricorso disponibili in Svizzera, le ricorrenti hanno presentato il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

Ondate di calore: un rischio per anziani e malati cronici

Le firmatarie del ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo hanno, fra l’altro, affermato che la salute del loro gruppo demografico è particolarmente vulnerabile alle ondate di calore aggravate dalla crisi climatica. 

Certificati medici alla mano c’è chi ha visto la propria asma aggravarsi,  chi ha dovuto raddoppiare l’ assunzione di medicine e mettersi a riposo,  in tante sono state costrette in casa, limitando enormemente le proprie  attività, a causa delle ondate di calore.

Gli anziani, soprattutto se malati cronici (cardiopatici, diabetici etc.), sono le persone più a rischio di complicanze a causa di una maggiore sensibilità al calore, di una riduzione dello stimolo della sete e di una minore efficienza di meccanismi della termoregolazione. Gli anziani, pertanto potrebbero avere una minore capacità di difendersi dal caldo, soprattutto se si trovano in uno stato di ridotta mobilità e se vivono soli. 

Luglio 2022 : mortalità aumentata fino al 36% in Italia a causa delle ondate di calore

Secondo il bollettino climatico di Copernicus  l’estate 2022 è la più calda mai registrata in Europa, nel mese di luglio  tra le città incluse nel sistema HHWW , Italia compresa, le temperature sono state superiori alla media di periodo di circa 2.5°C, soprattutto per quanto riguarda i valori di temperatura massima. 

Un’intensa ondata di calore di metà luglio che ha coinvolto gran parte dei Paesi europei con temperature al di sopra della media climatica (1991-2020): incrementi di mortalità associati all’ondata di calore sono stati segnalati in Inghilterra, Francia, Germania, Spagna, e Portogallo.

In Italia a causa delle ondate di calore nello scorso mese di luglio la mortalità è aumentata del 29% interessando tutte le classi con età superiore a 65 anni. I più colpiti sono stati gli over 85, che hanno fatto registrare un eccesso di mortalità del 41% nelle città del Nord e del 35% in quelle del Centro-Sud. Le città maggiormente interessate sono state Bolzano, Torino, Milano, Brescia, Genova e Bologna. È quanto risulta dal Report dei sistemi di allarme (HHWWS), del Sistema sorveglianza della mortalità giornaliera (Sismg) e degli accessi in Pronto soccorso, del Ministero della salute. 

Per comunicare i possibili effetti sulla salute delle ondate di calore il Ministero della Salute elabora dei bollettini giornalieri per ventisette città con previsioni a 24, 48 e 72 ore. , e diffusi quotidianamente ai Centri di riferimento locali individuati dalle Amministrazioni competenti, per la modulazione degli interventi di prevenzione a favore soprattutto dei soggetti vulnerabili: anziani, malati cronici, bambini, donne in gravidanza. La pubblicazione dei bollettini giornalieri sul Portale è attiva ogni anno da maggio a settembre I bollettini, consultabili anche attraverso l’App “Caldo e salute”.

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