Istat, quanto siamo lontani dall’assicurare salute e benessere per tutti L’obiettivo 3 dell’Agenda 2030 ONU misurato secondo nove parametri

Istat, quanto siamo lontani dall’assicurare salute e benessere per tutti

L’obiettivo 3 dell’Agenda 2030 ONU misurato secondo nove parametri

L’Istituto nazionale di statistica (Istat) ha redatto anche quest’anno il rapporto SDGs 2023 (Sustainable Development Goals) per illustrare la situazione attuale del nostro Paese rispetto ai 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni unite (Onu). Per quanto riguarda l’obiettivo 3, riportiamo l’andamento di alcuni parametri da noi considerati già un anno fa.

Decessi più elevati tra gli anziani, ma cala la mortalità grazie alla sanità pubblica

In generale, i decessi sono stati più elevati sia del 2021 sia della media pre-pandemia (713.499 decessi, di cui l’85% con un’età pari o superiore ai settantacinque anni), in particolare nei mesi più rigidi e più caldi a causa di condizioni climatiche avverse in un contesto di forte invecchiamento della popolazione.

Continua però la diminuzione della mortalità per le cause più diffuse (tumore maligno, diabete mellito, malattie cardiovascolari e malattie respiratorie croniche) tra le persone dai trenta ai sessantanove anni. Merito, si legge, di un’assistenza sanitaria adeguata e accessibile, stili di vita più salutari e una diminuzione dei fattori di rischio ambientali. 

Ancora alti sovrappeso e abuso di alcol. Calano i vaccini antinfluenzali

Rimane stabile la percentuale di persone in eccesso di peso: è sovrappeso od obeso il 44,5% della popolazione maggiorenne. Continua invece il calo del tasso di fumatori e sale leggermente l’abuso di alcol (15,5 persone su 100 dai quattordici anni in su). Questi due indicatori segnano in particolare un peggioramento in particolare tra gli uomini: +1,3 di abuso di alcol e +1,1 per l’abitudine al fumo.
Diminuisce, a differenza dello scorso anno, la copertura vaccinale antinfluenzale raccomandata per gli over 65: siamo al 58,1%, ben lontani dal 75% raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Nella stagione 2020/21, con una campagna informativa più diffusa a causa del Covid-19, si era arrivati al 65,3%.

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