Vent’anni online e mille studenti. Il Master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza di Unife

Vent’anni online e mille studenti. Il Master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza di Unife

La didattica online continua a suscitare forti opposizioni. Si tratta di posizioni largamente dipendenti dall’esperienza emergenziale della pandemia (la famigerata Dad – Didattica a distanza). Esperienze più consolidate offrono un quadro assai diverso. Il Master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza di Unife – a cui è ancora possibile iscriversi – è un caso di didattica blended “nativo” che, in vent’anni, ha accumulato una rara esperienza. 

Riportiamo uno stralcio dall’articolo che comparirà tra non molto sul primo numero della nuova rivista del CNR Quaderni di Comunicazione Scientifica di prossima pubblicazione, da cui si evince la particolarità dell’organizzazione di un corso universitario che ha elaborato una peculiare forma di didattica centrata su “classi virtuali” e laboratori in presenza.

Per la stesura dell’articolo sono stati analizzati i dati relativi a 156 iscritti negli a.a. 2015/16, 2016/17, 2017/18, 2018/19. ricavati dal questionario che ogni anno viene somministrato agli iscritti, oltre che dalle auto-presentazioni postate dagli studenti nel forum generale del Master all’inizio del corso. 

Didattica blended: conditio sine qua non, ma con più presenza facoltativa

La modalità didattica risulta essere un fattore decisivo per la scelta di questo Master: in media, negli ultimi quattro anni, nemmeno due studenti su dieci (18%) si sarebbero iscritti se fosse stato offerto in presenza.

Il corso si svolge in modalità online, integrata – durante alcuni fine settimana – da seminari e laboratori facoltativi in presenza. La formula didattica adottata è quindi blended learning, dove la formazione online, tramite l’uso di videolezioni e forum di discussione guidati dai docenti, è preminente rispetto agli incontri in presenza. 

Gli insegnamenti vengono svolti secondo le prassi della classe virtuale asincrona, che, oltre a consentire maggiore flessibilità alle diverse disponibilità dei frequentanti, garantisce un ampliamento significativo del tempo di trattazione dei contenuti.

Il piano degli studi prevede inoltre un tirocinio curricolare della durata minima di centocinquanta ore, che, in base a specifiche esigenze degli studenti, può essere svolto interamente a distanza. Per i tirocini in presenza, le aziende e le strutture convenzionate ad accogliere stagisti sono dislocate su tutto il territorio nazionale. È inoltre possibile attivare tirocini all’estero. Questa specifica modalità didattica rende anche ragione dell’ampia provenienza geografica degli iscritti, che giungono da tutta Italia, ma in alcuni casi anche dall’estero (cfr. Fig. 1).

Figura 1: Provenienza geografica degli iscritti (n=156)

La possibilità di fruizione online rende il Master di Ferrara – tra gli altri corsi post laurea che si occupano di queste tematiche – unico in Italia e raro nel Mondo. Il maggior vantaggio è dato dal numero ridotto di incontri obbligatori in sede (quattro esami in tutto, sempre organizzati nel fine settimana), che consentono la frequenza anche a studenti fuori sede e lavoratori.

Nonostante la modesta obbligatorietà di presenza risulti quindi elemento determinante ai fini dell’iscrizione, nel corso degli anni una percentuale sempre più importante di studenti ha dichiarato che preferirebbe un maggior numero di incontri in presenza, perché è durante gli workshop in sede che si ha l’opportunità di mettere in pratica quanto appreso negli insegnamenti svolti online, confrontandosi con compagni e docenti (dal 24,24% del 2015/16 al 40% del 2018/19).

La richiesta di intensificazione delle attività presenziali non corrisponde dunque a una valutazione negativa della programmazione didattica da parte degli studenti, ma alla volontà di estendere le esercitazioni pratiche a un maggior numero di attività.

In ragione delle crescenti richieste da parte degli iscritti, negli ultimi anni si è quindi pensato di aumentare non il numero di incontri in presenza, ma la durata di quelli già programmati, anticipando l’inizio delle attività in sede dal sabato al venerdì pomeriggio, integrando nell’offerta formativa seminari, conferenze, tavole rotonde o workshop facoltativi, gratuiti e aperti anche agli studenti delle edizioni già concluse del Master.

I programmi di queste attività facoltative vogliono rappresentare sia un approfondimento di quanto già trattato negli insegnamenti, sia un approccio a tematiche non previste dai corsi inseriti nel piano degli studi.

L’esperienza del Master per lo sviluppo di corsi di aggiornamento extracurricolari

Nel periodo considerato, due iscritti al Master su tre (81,41%) sono occupati, e chi si immatricola in generale non lo fa per trovare lavoro, ma per migliorare quello che già svolge: solo uno studente su dieci (14,74%) afferma di aver intrapreso il percorso di studio in quanto disoccupato. Tra gli occupati, otto su dieci (82,56%) lavorano a tempo pieno. I dati evidenziano inoltre sicurezza professionale: il 44%degli studenti occupati è dipendente a tempo indeterminato contro l’11% che svolge prestazioni occasionali e l’8% collaborazioni coordinate e continuative. 

L’esigenza di aggiornamento professionale degli immatricolati si si evince chiaramente dalle motivazioni che hanno indotto all’iscrizione: negli ultimi quattro cicli, quattro partecipanti su dieci (44,60%) hanno indicato la necessità di acquisire competenze per interagire al meglio con i destinatari del proprio lavoro (dove spesso capita di utilizzare nella comunicazione con il pubblico elementi scientifici e tecnici), e cinque su dieci (53,87%) hanno espresso il bisogno di migliorare la qualità del proprio lavoro, perché, indipendentemente dai contatti con il pubblico, capita di utilizzare elementi scientifici e tecnici.

L’analisi delle motivazioni e dei profili degli iscritti degli ultimi cicli ha comportato la necessità di ripensare e potenziare l’attività più specificamente dedicata alla formazione e all’aggiornamento professionale.

La consolidata esperienza del Master nell’e-learning ha reso ottimale per questo scopo l’utilizzo di corsi online (su piattaforma Moodle) cui demandare la formazione e l’aggiornamento del professionista: la necessità di un’offerta formativa innovativa e flessibile riguarda necessariamente anche l’elaborazione di coerenti modalità didattiche, e in questo senso le ICT e l’e-learning rappresentano uno strumento fondamentale, perché svincolano l’utente dall’obbligo di frequenza in momenti e luoghi predeterminati.

Il laboratorio DOS

Il Master ha avviato alcune ricerche in diversi campi della comunicazione scientifica, che assumono particolare rilevanza per il tema affrontato e per la possibilità di essere rapidamente trasferiti alla didattica curricolare e nelle altre attività (workshop, seminari, tirocini, lavori di tesi). 

La caratteristica che accomuna tutti questi progetti è proprio il coinvolgimento di tutto il “personale interno” (docenti, studenti ed ex-studenti), insieme impegnati per apprendere/aggiornare, condividere e mettere in atto contenuti e professionalità necessaria lavorare in un sistema caratterizzato da modelli in continua trasformazione.

Nel 2016, con l’obiettivo di consolidare ed espandere questa attività di ricerca, all’Università di Ferrara è stato istituito il Laboratorio di ricerca in storia e comunicazione della scienza DOS – Design of Science, che lavora in stretta sinergia con il Master: la ricerca applicativa svolta nel Laboratorio è alla base del costante aggiornamento della didattica del Master, che a sua volta contribuisce a individuare le linee di ricerca da sviluppare nel Laboratorio.

I progetti di ricerca portati avanti da Laboratorio e Master possono essere classificati in due macro categorie: la “ricerca-azione” – il cui obiettivo è appunto innovare la didattica – e la sperimentazione di nuove forme e diversi linguaggi di giornalismo e comunicazione. 

Conclusioni

L’e-learning, declinato nelle sue varie forme (online, blended, ecc.), è solitamente considerato una soluzione didattica riduttiva e qualitativamente inferiore rispetto a quella tradizionale in presenza: è abbastanza diffuso il pregiudizio che sia un processo “freddo”, limitativo dal punto di vista relazionale, sociale ed emozionale, con conseguenti ricadute negative sull’efficacia dell’apprendimento. 

Chi invece ha frequentato il Master di Ferrara ha un’ottima opinione dell’esperienza didattica e la raccomanda ad altri: un numero significativo di iscritti – negli ultimi quattro anni in media due studenti su dieci – vengono a conoscenza del Master tramite il passaparola.

Come dimostrano i dati raccolti dalla nostra indagine, l’e-learning, o per meglio dire il blended learning, si dimostra un modello didattico efficace soprattutto nel campo dell’aggiornamento professionale anche in un settore come la comunicazione scientifica, dove è importante la componente esperienziale e pratica. 

Questo modello infatti facilita la condivisione di competenze ed esperienze tra i partecipanti e quindi una forma di apprendimento collaborativo, ma a condizione che la didattica rimanga continuamente aggiornata attraverso la stretta correlazione con un’attività di ricerca e sperimentazione sulle forme e i linguaggi della comunicazione scientifica.

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