“a riveder le stelle” Inquinamento luminoso per quattro quinti dell’Umanità. L'Italia coinvolta al 90%. Via Lattea  invisibile dalla  Pianura padana. Le Dolomiti tra le poche oasi che ancora regalano un cielo stellato

“a riveder le stelle”

Inquinamento luminoso per quattro quinti dell’Umanità. L'Italia coinvolta al 90%. Via Lattea invisibile dalla Pianura padana. Le Dolomiti tra le poche oasi che ancora regalano un cielo stellato

The Pillar of Creation by Giorgia Hofer, vincitrice del concorso di AstroFotografia IAU-OAE, ritrae il cielo stellato sopra le Dolomiti (© Giorgia Hofer/IAU OAE – CC BY 4.0)

L’Italia e la Corea del Sud sono i paesi del G20 con la più alta incidenza di inquinamento luminoso, l’alterazione del livello di illuminazione naturale notturna causata da fonti luminose di origine antropica. Secondo l’Atlante mondiale dell’inquinamento luminoso, oltre l’80% della popolazione mondiale vive sotto cieli inquinati dalla luce, una percentuale che sale fin oltre il 99% se si considera esclusivamente la popolazione di Stati Uniti ed Europa. 

In Italia, si registrano alti tassi di inquinamento luminoso su circa il 90% del territorio nazionale. Si può apprezzare un cielo discretamente stellato solo da alcune piccole isole delle Eolie e dell’Arcipelago toscano e da alcune porzioni dell’entroterra della Sardegna, della Maremma toscana e dell’arco alpino, in particolare nel nord-ovest, tra il Piemonte e la Francia, e nel nord-est, sulle Dolomiti.

La Via Lattea – la scia luminosa di stelle tracciata nel cielo dal piano della nostra Galassia – è ormai nascosta a oltre un terzo dell’umanità, al 60% degli europei e a quasi l’80% dei nordamericani. La Pianura padana è tra le regioni più estese al Mondo in cui la Via Lattea non è più visibile, insieme alla regione che si estende dalle città tedesche di Dortmund e Bonn fino al Belgio e ai Paesi Bassi, e all’area metropolitana che va da Boston a Washington, negli Stati Uniti.
Oltre alla perdita del cielo stellato, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità, l’inquinamento luminoso ha un impatto negativo su ecosistemi e fauna notturna. Eppure è possibile illuminare le città in maniera sostenibile e riportare il cielo a livelli ragionevoli di oscurità, anche in contesti urbani e grandi aree metropolitane. Occorre mantenere le emissioni luminose entro livelli ammissibili e adottare semplici linee guida nel design dell’illuminazione stradale, evitando la luce più blu e schermando quella diretta verso l’alto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *