Quest’anno il premio “Giusta transizione” di ASviS ( Alleanza Italiana per lo sviluppo sostenibile) è stato assegnato al processo MoReTec (Molecular Recycling Technology ) di Lyondellbasell sviluppato a Ferrara, una tecnologia di riciclo chimico avanzato in grado di riciclare rifiuti plastici non riciclabili meccanicamente.
![](https://www.agenda17.it/wp-content/uploads/2024/05/image-15.png)
Il premio, giunto alla quinta edizione e assegnato nel corso del Festival ASvis, “…è dedicato a chi si impegna per trasformare la società, con progetti e azioni attente all’ambiente e alle persone”.
Il riciclo chimico delle plastiche
Il Consiglio Europeo dell’Industrie Chimiche (CEFIC) stabilisce che esistono le seguenti tre tecnologie di riciclo chimico dei rifiuti plastici:
1) da rifiuto di plastica a polimero: questo processo consiste nell’estrarre dai rifiuti il polimero sciogliendo i rifiuti plastici selezionati con un solvente e/o calore separando così gli additivi; il polimero così estratto può essere lavorato con nuovi additivi per produrre nuove materie plastiche;
2) da rifiuto di plastica a monomero: questo processo scompone, tramite reazioni chimiche, i rifiuti plastici in monomeri che possono poi essere utilizzati per produrre nuovi polimeri ;
3) da rifiuto di plastica a materie prime: questo processo trasforma i rifiuti plastici in un olio (una miscela di idrocarburi) paragonabile alla virgin nafta che si ottiene dalla raffinazione del petrolio.
![](https://www.agenda17.it/wp-content/uploads/2024/05/image-14-1024x664.png)
Il processo sviluppato al Centro Ricerche Natta di Ferrara fa parte dì quest’ultima categoria e si basa su un processo termocatalitico che utilizza dei catalizzatori per realizzare una reazione di pirolisi, ossia un trattamento a 400-500 °C in assenza di ossigeno per produrre dei prodotti liquidi, successivamente trasformati in un olio simile alla virgin nafta per inviarlo ad un impianto (steam-cracker) per ottenere etilene e propilene.
La petrolchimica quindi non partirebbe più (solo) dal petrolio ma anche dal rifiuto plastico che diventerebbe a tutti gli effetti una “fonte rinnovabile”: si pensi che in una città come Roma vengono prodotti ogni giorno circa 1500 tonnellate di rifiuti plastici!
La tecnologia non sarà applicata in Italia
Il paradosso è che l’industrializzazione della tecnologia MoReTec verrà dirottata altrove, mentre qui in Italia il futuro della chimica e la cosiddetta transizione nel nostro Paese verranno affidati a “semplici” progetti di…bonus facciata
Il problema è che l’impianto del cracker di Porto Marghera, che dovrebbe lavorare dell’ olio pirolitico prodotto da tecnologie come quella premiata, è stato chiuso. Così il percorso per il riciclo molecolare della plastica a Ferrara e in Italia è di fatto interrotto.
Senza un impianto strategico come quello di Porto Marghera o di una sua sempre auspicata alternativa più eco sostenibile (p.es. elettrocracking di ultima generazione), l’industrializzazione della tecnologia MoReTec non è possibile
Così, anche questo ulteriore riconoscimento alla capacità di ricerca nazionale non sarà sufficiente a produrre ricadute concrete sul petrolchimico cittadino che dovrà “accontentarsi” di un rilancio affidato alla riduzione del prelievo delle acque dal Po, sicuramente necessario, ma non certamente sufficiente per sostenere e difendere il rilancio di un’area strategica per la chimica nazionale per il futuro della ricerca sulla sostenibilità.