La paura del nucleare, dalle origini

Come interpretiamo il nucleare in questi giorni

Ci sono diversi modi per leggere la parola “nucleare” in questo periodo di guerra. L’aggressività degli scambi verbali tra schieramenti geopolitici opposti richiama alcune dichiarazioni audaci degli anni della Guerra fredda, nella quale la teoria della “deterrenza razionale” imponeva ai Governi delle due superpotenze nucleari di mostrarsi sicure e spavalde, dichiarando di essere disposti a usare il proprio arsenale atomico fino all’annichilazione del nemico in caso di attacco – una dottrina militare nota con nome di “distruzione reciproca assicurata”.

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CONTROVERSIE Transizione energetica. Quale ruolo per le fonti fossili e quelle rinnovabili?

Non basta l'obiettivo comune della decarbonizzazione. Il vero nodo è la strategia per conseguirla

Gas, nucleare, fotovoltaico ed eolico: Vincenzo Balzani, professore emerito presso l’Università di Bologna, Renato di Nicola, portavoce nazionale della campagna “Per il clima, fuori dal fossile” e Michele Pinelli, docente di Macchine a fluido presso l’Università di Ferrara si confrontano in un dibattito organizzato dal Master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza di Unife.

Un video per sintetizzare conoscenze scientifiche e mobilitazione dei cittadini, saperi accademici su posizioni a volte molto lontane fra loro e a confronto con i “saperi laici” dell’ambientalismo militante.

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Nature: “metano peggio della CO2”. Ma l’Emilia spalanca le porte

Dichiarato “green” dall’Ue, trova opposizione in altri luoghi del Paese

La guerra in Ucraina, con il conseguente sconvolgimento dei mercati delle materie prime, e la recente ammissione da parte dell’Unione europea del gas e del nucleare fra le fonti energetiche “green” per la transizione ecologica, hanno reso più difficile, se non bloccato, il raggiungimento di molti punti dell’Obiettivo 7 Energia pulita e accessibile.

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TRANSIZIONE ENERGETICA Gas e nucleare nel mix, secondo Pinelli e Mantovani di Unife

Sì agli investimenti privati nella fusione nucleare, ma non ci si arriverà nel 2030

“Nessuna scelta monoenergetica è saggia. Ogni fonte di energia ha i suoi pro e contro: la cosa più intelligente da fare è un mix che sia il più variegato possibile e compatibile con l’ambiente. Il problema dell’energia, infatti, se lo si affronta nell’ottica di ‘questo è meglio di quello’, non trova una soluzione adeguata alle esigenze delle società moderne” afferma ad Agenda17 Fabio Mantovani, docente di Fisica e membro del Laboratory for Nuclear Technologies presso l’Università di Ferrara.

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TRANSIZIONE ENERGETICA Al Cnr di Pisa passi avanti verso la fusione nucleare controllata

Potrebbe presto affiancare le fonti esistenti, ma bisogna investire nella ricerca, secondo Leonida Gizzi

“C’è del realismo nell’inseguire il sogno della fusione per l’energia. Un realismo alimentato dai continui traguardi che confermano la nostra crescente capacità di controllo del processo e lasciano prevedere che la soluzione del problema fusione controllata sarà scientificamente acquisita in tempi brevi.” Lo afferma Leonida Antonio Gizzi, direttore di ricerca dell’Istituto nazionale di ottica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ino) di Pisa nel seminario sulla fusione laser recentemente organizzato dall’associazione Energia ecologia economia.

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Transizione dalle fonti fossili alle energie rinnovabili. È possibile fare a meno di gas e nucleare?

Scienziati, sociologi e cittadini agli incontri del Master in giornalismo scientifico Unife: quattro punti di vista sul cammino verso un’energia pulita

Mentre si procede verso un’energia più pulita, puntando all’abbandono delle fonti fossili, bisogna continuare a soddisfare i bisogni energetici molto elevati nelle nostre società. Qui sta il nodo della transizione. La vera partita si gioca sul come arrivare all’obiettivo della decarbonizzazione, con quali  tempi, con quali passaggi intermedi. E in ballo c’è non solo il futuro del Pianeta, ma anche una montagna di interessi: da quelli economici a quelli geopolitici, come ci mostra drammaticamente la guerra in Ucraina.

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Fonti fossili e rinnovabili: come impiegarle nella transizione energetica?

Ne discutono online sabato l’economista Roberto Fazioli e l’ingegnere Michele Pinelli di Unife

La transizione alle energie rinnovabili è ineludibile e urgente. Ineludibile perché senza di esse sarà impossibile centrare gli obiettivi ribaditi alla Conferenza sul clima di Glasgow, COP26. Urgente perché, come sta dimostrando la guerra in atto, le istituzioni internazionali sono non solo deboli nel mantenere il bene supremo della pace, ma anche incapaci di governare in sicurezza i mercati delle materie prime fondamentali fra cui il gas naturale.

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Gas e atomo per la transizione energetica?

Ne discutono online sabato Vincenzo Balzani, chimico Unibo, Roberto Fazioli, economista Unife e Pippo Tadolini, medico e ambientalista

Cosa ci sarà nel mix di energie che l’Europa utilizzerà per arrivare all’impatto climatico zero previsto per il 2050 dal Green Deal? Ci sarà anche il gas, come vorrebbero le grandi aziende del settore che insistono sulla necessità di usarlo come “ponte” verso un futuro tutto di rinnovabili e sull’urgenza di sostituirlo al più inquinante carbone? Ci sarà il nucleare, come vogliono fortemente alcuni Stati (con la Francia in testa), ma anche alcuni ricercatori, che sottolineano il vantaggio in termini di costi-benefici delle centrali di ultima generazione?

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