Dall’assalto alle key box (il sabotaggio delle cassette dove vengono riposte le chiavi degli affitti brevi) alle scritte contro i turisti in montagna, alle manifestazioni di piazza in Spagna: cresce ovunque un movimento di resistenza al turismo predatorio e sempre più elitario, con un impatto non solo ambientale, ma anche economico e sociale, in primis per la crescita dei prezzi delle abitazioni nei centri abitati e nelle aree in prossimità delle attrazioni turistiche.
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Contro il turismo. Inedite forme di lotta dalla città alla montagna: esasperazione o idee per un abitare migliore? Confronto con il sociologo Alietti e l’urbanista Farinella (1)
Trasformazioni urbane e lotte locali hanno una lunga storia. I limiti dell'opposizione e delle amministrazioni pubbliche
“Voi vi divertite e noi soffriamo”: recentemente i residenti di alcune zone della Spagna sono tornati in piazza contro l’invasione di un turismo predatorio che mette sempre più in difficoltà i cittadini di molte località in tutto il Mondo.
Mountain Partnership (FAO) valorizza i piccoli imprenditori di montagna del Sud del Mondo
“Certificazione partecipata”: la storia del prodotto, delle persone, delle materie prime e del consumo consapevole in una “etichetta narrativa”
La Mountain Partnership Products (MPP) Initiative sostiene 18mila agricoltori, di cui il 60% sono donne, nei Paesi in via di sviluppo. Attualmente ne coinvolge otto (Bolivia, India, Kyrgyzstan, Mongolia, Nepal, Panama, Perù e le Filippine), e garantisce con il marchio MPP quarantacinque prodotti, ad esempio il miele di api senza pungiglione delle Ande boliviane e il riso rosa e viola degli agricoltori dell’Himalaya indiano, ma anche prodotti tessili. Si tratta di un progetto esemplificativo di come sia possibile intervenire sulle aree marginali per contrastare lo spopolamento e proteggere al contempo ambiente e biodiversità.