Nel nostro Paese è la Strategia nazionale per la parità di genere, presentata un anno fa dalla ministra Elena Bonetti, a dettare il percorso per ridurre il divario di genere. “Si inserisce nel solco tracciato dalla Strategia dell’Unione europea (Gender Equality Strategy 2020-2025) ed è costruita a partire da una visione di lungo termine”. Elenca gli obiettivi da perseguire nel periodo 2021-2026 e indica cinque priorità strategiche: lavoro, reddito, competenze, tempo e potere. Gli strumenti sono il Family Act e il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) con le sue sei missioni, i vincoli e le riforme imposte dall’Unione.
Categoria: Editoriali e opinioni
Editoriali e opinioni
Nature: “metano peggio della CO2”. Ma l’Emilia spalanca le porte
Dichiarato “green” dall’Ue, trova opposizione in altri luoghi del Paese
La guerra in Ucraina, con il conseguente sconvolgimento dei mercati delle materie prime, e la recente ammissione da parte dell’Unione europea del gas e del nucleare fra le fonti energetiche “green” per la transizione ecologica, hanno reso più difficile, se non bloccato, il raggiungimento di molti punti dell’Obiettivo 7 Energia pulita e accessibile.
Pnrr e parità di genere
I ritardi del nostro Paese e i vincoli dell’Europa. Mancano i dati per l’attuazione
Mai come oggi il tema della parità di genere è entrato nel discorso pubblico nazionale, anche grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Sarà la volta buona? E come? A Ferrara il gruppo femminile FareDiritti ha portato il tema all’attenzione della cittadinanza.
Europa: la transizione energetica “green” si farà con gas e nucleare. “Tradimento Inaccettabile” per Fridays For Future
Nella plenaria del 6 luglio, il Parlamento europeo ha bocciato con uno scarto di 50 voti su 639 la mozione che chiedeva di porre il veto all’inserimento del gas e del nucleare nella “tassonomia” delle energie rinnovabili.
Assange estradato in USA. La decisione del Governo inglese è la sconfitta della libertà di stampa e della democrazia
La decisione temuta è arrivata. La ministra dell’interno inglese Priti Patel ha ordinato l’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti, dove rischia fino a 175 anni di carcere. “Una giornata buia per la libertà di stampa e per la democrazia britannica” si legge sul profilo Twitter di WikiLeaks, che annuncia il ricorso.
MIGRAZIONI Il diritto d’asilo in Europa per i profughi dell’Ucraina
Carattere eccezionale dei provvedimenti
L’aggressione armata russa in Ucraina ha indotto un numero significativo di civili ad abbandonare le proprie case. Stando ai dati dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), gli sfollati all’interno del Paese sono ormai più di 7.700.000, mentre oltre 6.100.000 persone hanno cercato rifugio oltre confine, in Polonia, Romania, Ungheria, Russia, Moldavia, Slovacchia e Bielorussia.
La libertà di Assange è la libertà di stampa
Giornalismo scientifico, non fuga di notizie la sua lezione
La decisione finale spetta ora al Ministro dell’interno inglese, che deve pronunciarsi entro domani: se sarà estradato, Julian Assange rischia una condanna fino a 175 anni di carcere e, con essa, sarà inflitto un duro colpo alla libertà di stampa e al diritto di informazione.
A trent’anni da Rio de Janeiro l’Umanità al bivio
La sostenibilità è ancora un obiettivo lontano. Cosa abbiamo sbagliato, perché e cosa dovremmo fare
Coloro che si occupano di sostenibilità sanno che quest’anno si celebrano diversi anniversari importanti: cinquant’anni dalla prima storica Conferenza di Stoccolma durante la quale per la prima volta si posero al centro della riflessione internazionale le questioni dell’inquinamento e della protezione dell’ambiente; cinquant’anni dall’evento – minore ma intellettualmente più rilevante – della Conferenza del Dai Dong, summit indipendente organizzato proprio a Stoccolma in preparazione della conferenza ONU; cinquant’anni dalla pubblicazione del primo famosissimo rapporto “The Limits to Growth”, elaborato da alcuni scienziati del Massachusetts Institute of Technology di Boston, coordinati da Donella Meadows, a cui si era rivolto Aurelio Peccei, il visionario industriale e manager fondatore del Club di Roma; infine, trent’anni dal primo Summit della Terra di Rio de Janeiro durante il quale il concetto di sviluppo sostenibile, definito nel 1987 da Gro Harlem Brundtland, venne presentato al mondo.
Contributi al dialogo – Con la guerra in Ucraina in pericolo la transizione ecologica
Ripartono nucleare, gas e trivellazioni, Ma esiste un’opposizione articolata e costruttiva
Secondo il comunicato diramato lo scorso 4 aprile dall’ International Panel on Climate Changes (IPCC), cioè le Nazioni Unite, “nel periodo 2010-2019, le emissioni medie annue globali di gas serra sono arrivate ai livelli più alti della storia umana. In mancanza di forti e immediate riduzioni alle emissioni in tutti i settori, limitare il riscaldamento globale a 1,5°C (2,7°F) sarà fuori portata”.
Ucraina: più armi, più guerra
Agenda17 per conoscere, capire, aiutare la pace
Si vis pacem para bellum (se vuoi la pace prepara la guerra). Da secoli si discute questa sentenza latina. Sostenitori e oppositori si schierano irriducibili su fronti opposti, armati di argomenti che mai intendono deporre.
È quello che accade spesso quando si parla in astratto dei grandi principi, rispetto ai quali la posizione ideologica, l’appartenenza culturale, i riferimenti valoriali tendono a influenzare in maniera determinante i giudizi.
Contributi al dialogo – Le minacce alla vita sul Pianeta si vincono solo con i giovani cambiando strategie politiche, economiche e culturali
Pubblichiamo un estratto del discorso di Mariantonietta Falduto, presidentessa del Consiglio degli studenti dell’Università di Ferrara, tenuto in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2021/22
Il periodo storico nel quale ci troviamo è carico di una pluralità di minacce che mettono in discussione la vita degli esseri umani sul Pianeta: dalla pandemia, alla crisi post-pandemica; dal conflitto in Ucraina, all’aumento dell’inflazione; dall’intensificazione dei cambiamenti climatici, all’immobilismo di chi dovrebbe intervenire e risolvere questi problemi.
Contributi al dialogo – Il caso del verde pubblico a Ferrara
Contrasto al business, buone pratiche e collaborazione istituzionale
Il 21 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale delle foreste. L’ha deciso l’Assemblea generale delle Nazioni unite nel 2013, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dell’importanza del patrimonio arboreo per la sopravvivenza del Pianeta. Da allora questa consapevolezza è continuamente aumentata, fino a diventare uno dei temi centrali della Conferenza sul clima di Glasgow, COP26.