La carne coltivata rappresenta una soluzione promettente per molte delle sfide globali che affrontiamo oggi. Da un punto di vista economico, rappresenta una vera e propria innovazione nel settore alimentare che potrebbe creare nuove opportunità economiche, riducendo i costi di allevamento e macellazione e aprendo nuovi mercati per i prodotti a base di carne coltivata. Inoltre, si prevede che possa stimolare ulteriore innovazione nel settore alimentare, creando posti di lavoro e influenzando positivamente l’economia globale.
Categoria: Consumo e produzione responsabili
Obiettivo 12: Consumo e produzione responsabili
Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo.
1- Massimiliano Mazzanti, sostenibilità ed efficienza necessitano di cooperazione internazionale, afferma l’economista. E i produttori devono assumersi maggiori responsabilità
2- Istat, quanto siamo lontani dal traguardo di consumo e produzione responsabile. L’obiettivo 12 dell’ Agenda 2030 dell’ Onu misurato secondo otto parametri
Farmaci e cosmetici dagli scarti di lavorazioni agricole. È l’economia circolare
Si studiano sistemi nanotecnologici per aumentarne la solubilità e facilitare l’assimilazione
Una transizione verso un futuro progressivamente più sostenibile, in cui l’emissione di gas serra, il recupero del degrado ambientale, l’eliminazione della povertà estrema e il recupero di una condizione sociale inclusiva e più equa siano realizzabili richiede una economia diversa, vale a dire processi produttivi e tecnologie più rispettose dell’ambiente ma soprattutto una diversa concezione del benessere, associata a criteri nuovi basati non solo sul flusso dei ricavi, il Pil, e la quantità di macchine e di infrastrutture, ma che tenga in considerazione tutto l’arco della ricchezza, economica, naturale, umana e sociale.
Le parole e le cose – Sviluppo
Non è una meta determinata a priori, ma un percorso lungo cui tentare di migliorare la nostra convivenza e risolvere le conflittualità
Sviluppo è innanzitutto e intrinsecamente cambiamento; è economico quando ci si riferisce ai modi di provvedere e impiegare mezzi e risorse. Tale cambiamento si è sostanziato in un percorso millenario lungo il quale si riconoscono due grandi svolte o “rivoluzioni”: il passaggio dal nomadismo alla sedentarietà intorno al 7000 a.C. e l’avvio dell’industrializzazione nella seconda metà del XVIII secolo.
Meno vacanze per la classe media impoverita da inflazione e guerra. L’analisi di Gianfranco Franz di Unife
Il “turismo lento” è il futuro, mentre i mega concerti sono bellissimi ma pericolosi per i monumenti e la natura
La stagione turistica non è ancora finita, ma agosto ormai ci ha lasciati e sono possibili i primi bilanci. E non sono positivi. A parte le ondate di calore, che hanno portato alcuni a sconsigliare i viaggi nel nostro Paese, e Medicane, il ciclone tropicale del Mediterraneo, che non saranno eccezioni a causa del cambiamento climatico, i conti non sono soddisfacenti. A partire da quelli degli italiani, che hanno fatto meno vacanze e per periodi più brevi.
Vento: una pista ciclabile lungo il Po da Venezia a Torino per un turismo lento, a sostegno delle popolazioni locali
Un’infrastruttura ciclabile di oltre 700 chilometri lungo il fiume Po. Si chiama Vento, e l’idea nasce nel 2010 da un gruppo di architetti, ingegneri e urbanisti del Politecnico di Milano, che si sono chiesti come tenere in vita i piccoli Comuni soggetti a spopolamento e invecchiamento della popolazione.
L’obiettivo, infatti, è di portare turisti nelle piccole località non toccate dal turismo di massa, di aumentare l’entrata economica dei piccoli imprenditori locali, di far conoscere territorio, gastronomia e cultura senza mai dimenticare la concezione dello slow tourism.
La crisi ambientale si combatte anche con il turismo lento
Da Mantova a Ferrara lungo il Po: un progetto guidato da Gianfranco Franz di Unife
“In un questa fase storica in cui la crisi ambientale è diventata una sfida complessa, è importante concentrare l’attenzione sul soggetto fiume Po perché generalmente il turismo viene visto come una ‘soluzione di piccola portata’, secondaria rispetto alla considerazione che si assegna ai grandi progetti infrastrutturali e ingegneristici sui quali si concentra l’attenzione delle istituzioni e delle classi dirigenti, le quali spesso ignorano che da almeno vent’ anni il turismo è la più grande industria globale, per numero di persone (come addetti o come fruitori), per fatturati e per paesi del mondo coinvolti.”
Marcia degli agricoltori: “Stop ai pesticidi”, ma le Regioni chiedono deroghe ai divieti europei
Si mette a rischio la salute dei bambini per tutelare i vitigni. Meglio prevenzione e diversificazione colturale
Il 1 maggio a Bolzano e Treviso si è svolta la Marcia stop pesticidi, con la quale gli agricoltori hanno chiesto a Regioni, Governo e Unione europea di avviare una drastica riduzione nell’uso di prodotti chimici nelle coltivazioni, largamente diffuso soprattutto in zone interessate da monocolture intensive come il prosecco in Veneto e le mele in Trentino-Alto Adige. Le amministrazioni locali, invece, sembrano andare nella direzione opposta: di recente, diverse Regioni hanno richiesto l’ennesima deroga per un pesticida il cui utilizzo è vietato in quanto particolarmente dannoso per la salute dei bambini.
Contributi al dialogo – Conversione ecologica dell’economia e della società
Mobilitazioni dei soggetti e movimenti sociali
La transizione energetica è il tema su cui Agenda 17 declina gran parte dell’ Obiettivo 7: Energia pulita e accessibile. Gli aspetti tecnici e scientifici si intrecciano con quelli economici e ambientali e chiamano in causa i limiti dei modelli di produzione e di consumo.
Il “mix energetico” deciso dall’Unione europea, entro il quale si deve muovere la transizione negli Stati membri, prevede il gas naturale; ma dalla guerra in Ucraina alla decisione di installare i rigassificatori questa decisione è diventata ancor più controversa.
Pesticidi, ora sappiamo quanto danneggiano. Ma l’Europa, complice l’ostruzionismo italiano, rimanda lo stop al glifosato
Acque e cibo contaminati, perdita di salute e biodiversità: i risultati di tre report
Sui pesticidi e il loro impatto sappiamo sempre di più, eppure abbandonarli sembra impossibile. A lanciare l’allarme è la versione italiana del nuovo Atlante dei pesticidi – Fatti e immagini della chimica in agricoltura, redatta dalla fondazione Heinrich-Böll-Stiftung con Friends of Earth Europe, Pesticide Action Network, Cambiamo agricoltura, Fondazione Cariplo e pubblicata all’inizio di febbraio.
Accelerare la decarbonizzazione applicando ai trasporti le tecnologie esistenti
Elettrificare le auto conviene, mentre per navi e aerei il futuro è più incerto, secondo Nicola Armaroli del Cnr
In Italia il settore dei trasporti è responsabile del 25% delle emissioni di gas serra, e più del 90% di queste sono imputabili al trasporto su gomma.
Per ridurre al 55% le emissioni di gas serra entro il 2030 e raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica al 2050 previsto dal Green Deal è quindi fondamentale accelerare la transizione energetica nel settore dei trasporti.
EcosistER: rete ibrida tra università, imprese ed enti pubblici per la transizione ecologica del sistema produttivo emiliano
Unife capofila con Massimiliano Mazzanti per l’economia circolare e costiera
L’Emilia Romagna è uno dei dodici ecosistemi dell’innovazione finanziati con i fondi del Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr): 110 milioni di euro per la costruzione di un nuovo patto tra clima e lavoro. Gli ecosistemi dell’innovazione sono reti ibride tra accademia, mondo produttivo ed enti pubblici per avviare concretamente l’intersezione tra sostenibilità economica, ambientale e impatto sociale sul territorio.
Il Piano strategico nazionale per l’agricoltura è in contrasto con il Green Deal europeo
Insoddisfatti gli ambientalisti. Cosa significa "sovranità alimentare” che designa ora Ministero dell’agricoltura?
L’agricoltura italiana è a un bivio importante. Sono stati infatti pubblicati il Piano strategico nazionale (Psn) e i Piani strategici regionali (Psr), le traduzioni a livello nazionale della Politica agricola europea (Pac). I Piani risultano distanti dalle indicazioni europee e ignorano le osservazioni inviate recentemente dalla Commissione.