I recenti casi mortali dovuti a complicanze legate al morbillo negli Stati Uniti riportano l’attenzione su patologie dichiarate eliminate grazie alla copertura vaccinale.
Anche nel nostro continente i numeri sono in crescita: secondo il più recente report epidemiologico annuale dell’European Centre for disease prevention and control (ECDC), l’Italia si colloca tra i primi cinque Paesi per casi segnalati di morbillo nell’Unione europea/ Spazio economico europeo (UE/SEE) nell’ultimo anno.
I dati presentati su EpiCentro nell’ultimo bollettino periodico Morbillo & Rosolia News indicano che in Italia i contagi si manifestano soprattutto in soggetti non vaccinati o vaccinati con una sola dose e i bambini con età inferiore a cinque anni sono i soggetti più colpiti.
Il morbillo è una patologia causata da un virus appartenente al genere Morbillivirus. Dato il suo elevato grado di contagiosità, in passato, prima dell’introduzione del vaccino, si verificavano di frequente epidemie estese a livello mondiale che provocavano milioni di morti ogni anno.
L’introduzione della vaccinazione ha permesso di ridurre l’incidenza della malattia, anche se attualmente rimane un’importante causa di mortalità principalmente di bambini sotto i cinque anni, soprattutto nei Paesi più poveri.
La malattia può essere associata a complicanze, che colpiscono in percentuale maggiore alcune categorie di soggetti, tra cui donne in gravidanza, bambini nei primi anni di vita e persone con deficit immunitari. La polmonite, l’encefalite acuta e l’epatite sono tra le complicanze più gravi che possono portare fino al decesso.
Per garantire il controllo della patologia si raccomanda una copertura vaccinale di almeno il novantacinque percento con almeno due dosi somministrate del vaccino combinato morbillo-parotite-rosolia (MPR). In questo modo è possibile garantire una protezione anche ai soggetti che non possono vaccinarsi per varie cause, tra cui soggetti immunodepressi e bambini con età inferiore all’anno.
Simulazione di uno studio USA: con calo dei vaccini, 150mila morti in venticinque anni
Negli Stati Uniti nel corso dei primi mesi del 2025 sono stati resi noti nuovi casi fatali dovuti a complicanze dell’infezione da virus del morbillo. Ha destato particolare attenzione lo sviluppo di focolai negli Stati del Texas, New Mexico e Oklahoma, che hanno riacceso il dibattito sull’importanza delle vaccinazioni.
Recentemente il Journal of the American Medical Association ha reso noti i dati di uno studio che, usando un modello statistico, ha simulato diverse situazioni di contagio del virus del morbillo sulla base della copertura vaccinale.
Lo studio ha previsto che con l’attuale copertura vaccinale presente negli Stati Uniti il morbillo potrebbe tornare a essere endemico. Nel caso in cui ci fosse un calo del tasso vaccinale infantile del cinquanta percento i casi di morbillo potrebbero aumentare fino a oltre 50milioni provocando più di 150mila decessi negli Stati Uniti. Le simulazioni considerano come periodo temporale i prossimi venticinque anni.
Lo studio sottolinea come l’elevato grado di copertura vaccinale infantile sia essenziale per prevenire malattie infettive con effetti potenzialmente molto gravi.
Nei Paesi europei la situazione peggiora, molto in Italia
A livello europeo i dati epidemiologici pubblicati dall’European Centre for disease prevention and control (ECDC) mostrano una situazione in peggioramento a partire dal 2023. Come si può notare dalla Figura 1, la Romania risulta essere il Paese con il più alto numero di casi segnalati nell’anno 2024, seguita dall’Italia che si colloca in seconda posizione.
Figura 1- casi di morbillo per Paese e per anno riportati sul report annuale ECDC

Come riporta l’ultimo bollettino periodico Morbillo & Rosolia News, pubblicato da EpiCentro nel mese di aprile, la situazione in Italia è caratterizzata dalla circolazione del morbillo dovuta soprattutto al contagio di persone non vaccinate o vaccinate con una sola dose.
Nella Figura 2 è riportata la distribuzione di casi notificati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 e il 31 marzo 2025.
Figura 2- rapporto periodico EpiCentro: i numeri del morbillo in Italia

Nella Figura 3 sono invece riportati i casi di morbillo nello stesso periodo considerato nella tabella precedente ma suddivisi per Regione. In Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio e Sicilia si sono verificati più della metà dei casi.
Figura 3 – rapporto periodico EpiCentro: casi di morbillo nelle Regioni italiane

Per quanto riguarda la distribuzione di età dei casi segnalati, quasi la metà hanno un’età compresa tra quindici e trentanove anni, ma l’incidenza più alta si denota nella fascia di età al di sotto dei cinque anni.