[English below] Il rapporto dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) 2025 pubblicato recentemente evidenzia un aumento del consumo degli antibiotici in Italia, soprattutto in età geriatrica e pediatrica e con alcune differenze geografiche e stagionali.
L’utilizzo di trattamenti antibiotici ad ampio spettro, non specifici per un solo batterio, e un loro uso inappropriato contribuiscono all’intensificazione della questione dell’antibiotico resistenza.
Le infezioni causate da batteri resistenti risultano più difficili da trattare e hanno un rischio più elevato di prognosi infausta.
Secondo alcune stime, il fenomeno, che attualmente provoca nel nostro Paese 12mila morti l’anno, potrebbe diventare la prima causa di morte entro i prossimi venticinque anni, se non limitato con delle strategie mirate.
Inoltre, si registra anche in ambito ospedaliero, dove la diffusione di ceppi resistenti risulta essere particolarmente critica.
Prescrizioni inappropriate e abuso
In Italia, il consumo di antimicrobici si concentra nel periodo invernale, quando nel biennio 2023-2024 si è arrivati a un aumento del 25% delle prescrizioni di questa classe di farmaci. Questo dato fa emergere il problema dell’inappropriatezza prescrittiva, infatti nei mesi freddi si presentano anche i picchi di infezioni virali che spesso vengono trattate con cicli di antibiotici, del tutto inefficaci a questo scopo.
L’aumento delle prescrizioni avviene in modo differente da Regione a Regione; le Regioni del Sud Italia presentano dei consumi più elevati rispetto a quelle del Centro e Nord Italia. Si stima che più del 40% della popolazione del Sud Italia abbia ricevuto almeno una prescrizione all’anno. Questo fenomeno potrebbe essere correlato alla maggiore difficoltà e ai tempi più lunghi di accesso agli esami diagnostici e alle cure delle Regioni meridionali.

Un altro dato importante, che emerge anche nel dossier Aifa, è rappresentato dalle fasce d’età in cui si concentrano le prescrizioni di antimicrobici. In età geriatrica quasi la metà della popolazione riceve almeno una prescrizione all’anno, con un picco del 60% negli over 85.
La seconda categoria in cui si concentrano le prescrizioni è quella pediatrica, soprattutto nella fascia dai due ai cinque anni, dove il 40% dei bambini assume un ciclo di antibiotico all’anno.
Ad aggravare la situazione si aggiunge il fatto che in Italia si utilizzano in ampia misura composti ad ampio spettro, che favoriscono lo sviluppo di fenomeni di resistenza antimicrobica.
Risultano ancora sotto la soglia del 65% (raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea del 26 aprile 2023) le prescrizioni di farmaci Access, molecole a spettro ristretto, basso costo, che provocano minori effetti collaterali e sono suggeriti come prima o seconda scelta per il trattamento delle infezioni più comuni.
La prevenzione delle resistenze ospedaliere è un fenomeno da non sottovalutare
Anche in ambito ospedaliero si registra un trend in crescita relativo alla somministrazione di farmaci antimicrobici, il cui monitoraggio è particolarmente critico per la presenza di batteri multiresistenti.
Secondo i dati, poco meno della metà dei pazienti ricoverati ha assunto una terapia antibiotica e circa l’8% ha contratto un’infezione durante la degenza in ospedale.
Tra le più frequenti compaiono infezioni delle vie urinarie e infezioni osteoarticolari con un elevato indice di mortalità. Anche le infezioni batteriche che colpiscono l’apparato intestinale possono portare a gravi sintomatologie.

Secondo il dossier Aifa, ci sono diversi aspetti su cui lavorare per poter migliorare la situazione, a partire dal rinnovamento degli ospedali pubblici, dove spesso i vecchi sistemi di aerazione rappresentano una concausa del problema perché facilitano la diffusione dei germi, tra cui quelli resistenti. Un ambiente con una migliore sanitizzazione potrebbe infatti contribuire a ridurre significativamente infezioni talvolta letali.
L’utilizzo di nuovi detergenti per la sanificazione in ambito ospedaliero è oggetto di uno studio condotto dal Laboratorio CIAS dell’Università di Ferrara che propone il sistema denominato PCHS (Probiotic Cleaning Hygiene System), basato sull’uso di probiotici, che competono e si sostituiscono ai batteri che causano le infezioni. I risultati sono incoraggianti e prevedono una riduzione del 52% delle infezioni ospedaliere, del 65% del consumo di antibiotici e, non meno importante, una riduzione della spesa correlata del 70%.
Il fenomeno è europeo, ma in italia è più marcato
A livello europeo ogni anno si registrano più di 35mila morti causate da infezioni non trattabili perché causate da batteri divenuti resistenti agli antibiotici.

Circa un terzo di queste si verificano in Italia, che si colloca quindi tra i Paesi in cui il fenomeno dell’antibiotico resistenza è più marcato, sia considerando il consumo di antibatterici a livello comunitario che a livello ospedaliero.
ANTIBIOTIC RESISTANCE DOSSIER: RETURN OF THE PHAGES Antibiotic use is increasing, raising the risk of a long-term pandemic
In Italy, there are issues with inappropriate prescriptions and limited awareness of the problem and its consequences
By Alice Ghilardi (english translation by Valentina Fajner)
The recently published 2025 report from the Italian medicines agency (AIFA) highlights a rise in antibiotic consumption in Italy, particularly among the elderly and children, with some geographic and seasonal differences.
The abuse of broad-spectrum antibiotics, which act on different types of bacteria, exacerbates the antimicrobial resistance (AMR) phenomenon. Infections caused by resistant bacteria are harder to treat and carry a higher risk of a poor outcome.
According to some estimates, this phenomenon—currently responsible for 12 thousands deaths per year in Italy—could become the leading cause of death within the next twenty five years, unless managed through targeted strategies.
The issue is also present in hospitals, where the spread of resistant strains is particularly critical.
Inappropriate prescriptions and drugs overuse
In Italy, antimicrobial use peaks in winter, with a 25% increase in prescriptions of this drug class during the 2023–2024 winter season. This points to the problem of inappropriate prescriptions, as viral infections—which peak during colder months—are often treated with antibiotics, which are completely ineffective against viruses.
Antibiotic prescription rates also vary by region: Southern Italy shows higher consumption compared to Central and Northern regions. It’s estimated that over 40% of the Southern population receives at least one prescription per year. This could be related to delays and difficulties in accessing diagnostics and care in those regions.

Another significant finding from the 2024 Aifa dossier, regards age groups receiving the most prescriptions.
Among the elderly, almost half of the population receives at least one antibiotic prescription per year, with a peak of 60% in over 85-year-olds.
The second most affected group is children, particularly between two and five-year-old, with 40% receiving at least one course of antibiotics annually.
Adding to the challenge, Italy extensively uses broad-spectrum antibiotics, which encourage the development of antimicrobial resistance.
Prescriptions for Access group drugs—narrow-spectrum, low-cost, and with fewer side effects—are still below the 65% threshold recommended by the European Council (April 26, 2023). These drugs are advised as the first or second line of treatment for common infections.
The prevention of hospital-related resistance is a phenomenon that should not be underestimated
Antimicrobial drug use shows a growing trend in hospitals, which is crucial to monitor due to the increase of multi-resistant bacteria in this setting. Data show that nearly half of hospitalized patients receive antibiotic therapy, and about 8% contract an infection during their stay.
Common infections include urinary tract infections and bone/joint infections, which are associated with high mortality rates. Intestinal infections can also cause severe symptoms.

According to AIFA’s dossier, there are several areas needing improvement, starting with the modernization of public hospitals, where old ventilation systems often contribute to the spread of germs, including resistant ones.
Better sanitation and infrastructure improvements could significantly reduce potentially fatal infections.
A promising study from the CIAS Laboratory at the University of Ferrara is exploring a new hospital cleaning system called PCHS (Probiotic Cleaning Hygiene System), which uses probiotics to compete with and replace harmful bacteria.
Initial results are encouraging, showing a 52% reduction in hospital-acquired infections, 65% drop in antibiotic use, and a 70% cost reduction.
The AMR phenomenon is European, but it is more pronounced in Italy
Across Europe, more than 35 thousands deaths are recorded annually due to infections that are untreatable because they are caused by bacteria resistant to antibiotics.

About one-third of these occur in Italy, which places it among the countries where the phenomenon of antibiotic resistance is most pronounced, both in terms of community antibiotic consumption and hospital usage.